Milano Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/news-arte/milano/ L'arte della provincia di Varese. Tue, 25 Jun 2024 09:34:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Milano Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/news-arte/milano/ 32 32 Theodoulos Polyviou, “Un palazzo in esilio” https://www.artevarese.com/theodoulos-polyviou-un-palazzo-in-esilio/ https://www.artevarese.com/theodoulos-polyviou-un-palazzo-in-esilio/#respond Mon, 17 Jun 2024 15:03:42 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74651 Milano – La personale di Theodoulos Polyviou “Un palazzo in esilio” in corso alla Fondazione Elpis  si rifà a quanto avvenuto negli anni Cinquanta sull’isola di Cipro, quando l’Arcivescovo Makarios III° in un clima di tensione etnica nazionale, decise la costruzione di un nuovo palazzo arcivescovile, la cui architettura doveva evidenziare una nuova identità nazionale […]

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Milano – La personale di Theodoulos Polyviou “Un palazzo in esilio” in corso alla Fondazione Elpis  si rifà a quanto avvenuto negli anni Cinquanta sull’isola di Cipro, quando l’Arcivescovo Makarios III° in un clima di tensione etnica nazionale, decise la costruzione di un nuovo palazzo arcivescovile, la cui architettura doveva evidenziare una nuova identità nazionale differente da quella imposta dalla precedente dominazione britannica.

Strutturata in tre distinti spazi, la mostra vede al piano terra un insieme di calchi originali provenienti dall’archivio dell’artista, quali elementi preludio al proseguo dell’esposizione.

A definire la struttura del primo piano è la collaborazione tra l’artista e l’architetto Loukis Menelaou che si riferisce virtualmente al concorso del 1950 sotto forma di video installazione accompagnata da un modulo architettonico proveniente dal soffitto della Fondazione Elpis.

A chiusura del percorso espositivo concorre una serie di collages composti da annunci pubblicitari ricavati dai giornali greci, britannici e locali degli anni Cinquanta stirati su teli di alluminio che mettono in evidenza le stagioni che in quel periodo percorrevano Cipro.

Accanto ai disegni compare un candelabro ricavato da una impalcatura che sostiene le candele votive ecclesiastiche, la cui fattura è composta da un laboratorio sito di fronte all’attuale palazzo Arcivescovile di Nicosia.

Theodoulos Polyviou – “Un palazzo in esilio” – Milano – Fondazione Elpis, Via Lamarmora 26. Fino al 7 luglio. Orari: da giovedì a domenica 12-19.

Ph. Fabrizio Vatieri

Mauro Bianchini

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“Dove il grottesco regna sovrano”, inaugura Ksenia Pasyura https://www.artevarese.com/dove-il-grottesco-regna-sovrano-inaugura-ksenia-pasyura/ https://www.artevarese.com/dove-il-grottesco-regna-sovrano-inaugura-ksenia-pasyura/#respond Fri, 14 Jun 2024 07:04:02 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74617 Milano – La prima personale nel capoluogo lombardo dell’artista londinese Ksenia Pasyura si apre al pubblico, oggi (14 giugno) alle 18, alla Fondazione Mudima. “Dove il grottesco regna sovrano, questo il titolo presenta una trentina di dipinti , tutti inediti, capaci di sfidare le percezioni ed evocare profonde riflessioni sulla condizione umana. Il lavoro di […]

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Milano – La prima personale nel capoluogo lombardo dell’artista londinese Ksenia Pasyura si apre al pubblico, oggi (14 giugno) alle 18, alla Fondazione Mudima. “Dove il grottesco regna sovrano, questo il titolo presenta una trentina di dipinti , tutti inediti, capaci di sfidare le percezioni ed evocare profonde riflessioni sulla condizione umana.

Il lavoro di Pasyura, caratterizzato da elementi surreali, esplora i temi dell’identità, della trasformazione e dei confini della realtà. Tele di grandi dimensioni in cui le regole dell’anatomia e della fisica spariscono: occhi sporgenti, gambe contorte, piedi allargati e parti del corpo fluttuanti. Corpi grotteschi, insieme affascinanti e ripugnanti, scorrono, si smontano e si ricompongono, sfidando l’ordine logico e trasgredendo ogni canone estetico. Anche se in apparenza appaiono figure umoristiche si avverte un sottofondo di ambiguità e minaccia.

I suoi dipinti raffigurano una miriade di parti del corpo nude, sigarette, fumo, volti volgari e beffardi, che trasmettono una certa libertà di essere, libertà nell’esistenza corporea. La celebrazione del corpo, dei suoi bisogni e delle sue funzioni da parte di Pasyura, ci invita a mettere in discussione gli ordini sociali dominanti, l’etichetta e la serietà dell’arte stessa.

Nella sua pratica, Pasyura fonde magistralmente gli aspetti umoristici del grottesco e della caricatura. Ispirata dall’analisi del filosofo russo Michail Bachtin sui carnevali popolari tradizionali e sull’immaginario grottesco, cerca di catturare la connessione tra la satira, le immagini deprecatrici e il loro potere moralizzante e trasformativo nella cultura. Il carnevalesco permette la sospensione delle norme convenzionali e offusca i confini sociali, ed è questo aspetto che l’artista indaga e rappresenta.

In un’epoca segnata dall’incertezza e dal cambiamento, il grottesco e la satira agiscono ancora come forze potenti, invitandoci a mettere in discussione, criticare e reimmaginare il mondo che ci circonda. I dipinti di Pasyura ci ricordano il fragile confine tra il centro e il margine, l’umano e l’animale, il sé e “l’altro”, incoraggiandoci a rovesciare dal piedistallo i concetti delle norme sociali prestabilite.

L’esposizione proseguirà sino al 12 luglio. Orari al pubblico: lunedì – venerdì, 11-13 e 15-19. Chiuso sabato e domenica.

Cenni biografici
Ksenia Pasyura è un’acclamata artista contemporanea che vive e lavora a Londra. Il suo lavoro si addentra nel surreale e nel grottesco, esplorando spesso i temi dell’identità e della trasformazione. I dipinti di Pasyura sono stati esposti a livello internazionale, ottenendo il plauso della critica per profondità e originalità.  l

 

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Fragili Contrasti di Cristina Mollica https://www.artevarese.com/fragili-contrasti-di-cristina-mollica/ https://www.artevarese.com/fragili-contrasti-di-cristina-mollica/#respond Thu, 23 May 2024 06:24:51 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74316 San Donato Milanese –  Cristina Mollica espone a Cascina Roma “Fragili Contrasti” e nel contesto della mostra, sabato 25 maggio dalle 15 alle 17 terrà un workshop gratuito di acquarello, tecnica pittorica affascinante e contemporanea nel catturare la bellezza del nostro mondo, esteriore e interiore. Nella sede di piazza delle Arti  esposti oltre trenta lavori,  […]

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San Donato Milanese –  Cristina Mollica espone a Cascina Roma “Fragili Contrasti” e nel contesto della mostra, sabato 25 maggio dalle 15 alle 17 terrà un workshop gratuito di acquarello, tecnica pittorica affascinante e contemporanea nel catturare la bellezza del nostro mondo, esteriore e interiore.

Nella sede di piazza delle Arti  esposti oltre trenta lavori,  fra i quali anche Fearless selezionato in occasione dell’esposizione internazionale “Fabriano in Acquarello 2024”, tra paesaggi urbani e  naturali, con qualche breve digressione nella figura umana, dai quali si evidenzia l’armonia cromatica utilizzata per creare atmosfere suggestive dall’espressione libera e meditativa, senza la necessità di descrivere in dettaglio ciò che viene rappresentato, grazie alla natura fluida e sfuggente dell’acquarello.

L’artista riesce a catturare e tradurre su carta, con estrema immediatezza, emozioni e sentimenti, spesso contrastanti. Opere coinvolgenti e dalla grande energia, soprattutto nelle composizioni più complesse, un invito a fermarsi e a riflettere sul significato della propria esistenza in un mondo in continua evoluzione. Peculiarità che si riscontrano sia nei paesaggi naturali, che svelano la connessione che l’artista cerca con la natura, entità esterna grandiosa ma anche esperienza profondamente personale, sia negli scorci urbani dei quali viene catturata l’energia poetica in una combinazione tra luci e ombre, tonalità fredde e calde.

Scrive Giovanni Cerri nel suo testo critico: “La città notturna, così come gli alberi e le montagne o i paesaggi dialogano tra di loro, con rimandi di colori, di suggestioni, di evocazioni, come citazioni di un unico alfabeto che vede articolare la sua espressione sulla carta. La luce è protagonista, e l’artista sa sfruttare al meglio la trasparenza del bianco sottostante, facendo intravedere qua e là sprazzi di bagliori, o in altri casi una luminosità diffusa, che abbraccia l’intera composizione.”

Il titolo stesso della mostra, “Fragili contrasti”, che porta con sé molto del vissuto personale dell’artista, non vuole richiamare solamente l’apparente “fragilità” di un mezzo espressivo capace, quando utilizzato con sapienza tecnica, di restituire intense risposte emotive. È infatti nella capacità di dominare le collisioni nella stesura veloce e improvvisa del colore, nell’equilibrio fra le diverse tonalità, nella maestria a gestire il chiaroscuro e nella scelta stessa delle inquadrature, che l’artista riconosce e accetta i contrasti come parti fondamentali del tessuto della vita.

La mostra sarà visitabile sino al 9 giugno da lunedì a venerdì 9 -18.30, sabato 9-12.30/14.30-18.30,  domenica 10-12.30 / 15 -19. Al laboratorio del 25 maggio potranno partecipare un massimo di 10 persone. Per informazioni e prenotazioni: : info@scuoladiacquarello.com

Cenni biografici

Cristina Mollica, laureata in Illustrazione e Graphic Design allo IED di Milano, è nata a San Donato dove per dieci anni ha insegnato disegno e pittura alla Civica Scuola d’Arte. Risiede a Lodi dove tiene corsi d’arte ad acquarello in presenza e online, con un metodo didattico da lei stessa sviluppato.

 

 

 

 

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“Small is Beautiful” https://www.artevarese.com/small-is-beautiful/ https://www.artevarese.com/small-is-beautiful/#respond Wed, 22 May 2024 17:48:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74307 Milano – E’ la prima mostra dedicata all’arte in miniatura quella in corso negli spazi di Fabbrica del Vapore (via Procaccini). “Small is Beautiful”, questo il titolo, raccoglie le opere di 19 artisti internazionali del movimento, lavori che offrono una nuova prospettiva sul mondo di oggi. E’ un viaggio oltre la realtà, una mostra in […]

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Milano – E’ la prima mostra dedicata all’arte in miniatura quella in corso negli spazi di Fabbrica del Vapore (via Procaccini). “Small is Beautiful”, questo il titolo, raccoglie le opere di 19 artisti internazionali del movimento, lavori che offrono una nuova prospettiva sul mondo di oggi.

E’ un viaggio oltre la realtà, una mostra in cui il visitatore viene trasportato in un mondo dalle dimensioni minuscole dove sentirsi come fosse un gigante. Opere forti di una cura maniacale nei dettagli e ricchi di poesia. Un universo creato a dimensione di una formica dove l’unità di misura è veramente, al massimo, la punta di un dito.

La mostra, affermatasi a livello internazionale, rappresenta un unicum nel suo genere e ha come obiettivo non solo quello di far conoscere questo genere di arte al grande pubblico, ma anche di stimolare la nascita di una comunità pronta a condividerla. Un percorso nel quale scoprire alcuni degli artwork più piccoli al mondo, dalle dimensioni di pochi millimetri che richiedono l’utilizzo di potenti lenti d’ingrandimento per essere ben osservate.

A proposito del titolo della mostra il curatore Serge Victoria ne commenta così l’origine: “L’espressione Small is Beautiful fu originariamente proposta da Leopold Kohr e utilizzata nel libro di economia “Small is Beautiful: A Study of Economics as if People Mattered” di Ernst Friedrich Schumacher (uno studente di Kohr, n.d.r.) nel 1973 per promuovere un ritorno a una società proporzionata alla dimensione dell’essere umano di fronte al gigantismo che è diventato la norma. Kohr fu quindi un precursore della riduzione delle dimensioni in molteplici ambiti: economia, ecologia, governance e così via.”

La mostra potrà essere visitata fino al 2 settembre, orari al pubblico: dalle 10 alle 18.

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”Diango Hernández : Desideri di luce. Rifrazioni” https://www.artevarese.com/diango-hernandez-desideri-di-luce-rifrazioni/ https://www.artevarese.com/diango-hernandez-desideri-di-luce-rifrazioni/#respond Mon, 20 May 2024 15:37:02 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74342 Milano – Nell’ora che volge al desio, gli abitanti dell’Avana si recano sul El Malecon ad ammirare il panorama infinito tra oceano e cielo lasciandosi incantare dalla cadenza delle onde e dalla loro sonorità. Questa magia esprimono le opere raccolte nella personale ”Diango Hernández : Desideri di luce. Rifrazioni” a cura di Andrea Dall’Asta, in […]

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Milano – Nell’ora che volge al desio, gli abitanti dell’Avana si recano sul El Malecon ad ammirare il panorama infinito tra oceano e cielo lasciandosi incantare dalla cadenza delle onde e dalla loro sonorità.

Questa magia esprimono le opere raccolte nella personale ”Diango Hernández : Desideri di luce. Rifrazioni” a cura di Andrea Dall’Asta, in collaborazione con Wizard Gallery, in corso alla Galleria e Museo San Fedele a Milano.

Hernández lascia Cuba agli inizi degli anni 2000 per trasferirsi in diverse città europee al fine di approfondire la sua ricerca artistica.

Nel 2009 vince il Premio Rubens iniziando così ad esporre alla Kunsthalle di Basilea, alla 51° Biennale di Venezia, alla Biennale di Sydney, alla Haward Gallery di Londra e al MART di Rovereto.

Comprendendo differenti modi espressivi, la mostra si compone di 10 Cantos de Sirenas, 5 All Hands, una serie di lavori pittorici sul rifrangimento, 3 sculture, alcune polaroid e un crocifisso del XVI secolo.

Plasticità e luce sono le costanti che permeano e collegano l’insieme dei lavori.

Le cadenze formali e colorifiche con cui Diango Hernández (Cuba 1970) anima le sue opere rimandano alla continua e mutevole modulazione cromatica delle onde ma anche, come ha spiegato l’artista, alla sinuosità dei corpi nell’atto di danzare e alla vivacità di colori degli abiti.

Il desiderio di afferrare l’effimero luminoso è dato da una sequenza di mani tese nell’atto di fare propria la fuggevolezza della luce.

Dai lavori su superficie piana, di grandi dimensioni, Hernández traduce l’armonioso susseguirsi delle sagome colorate in ricamo tridimensionale, conferendo allo spazio circostante una evocativa percettibilità immaginifica.

“Diango Hernández: desideri di luce. Rifrazioni” – Milano – Galleria e Museo San Fedele, Via U. Hoepli 3°. Fino al 25 maggio. Orari: martedì-sabato 14-18

 

Mauro Bianchini

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“L’infinito volgere del tempo” di Carlo Zoli https://www.artevarese.com/linfinito-volgere-del-tempo-di-carlo-zoli/ https://www.artevarese.com/linfinito-volgere-del-tempo-di-carlo-zoli/#respond Sun, 05 May 2024 08:00:46 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74144 Milano – L’artista faentino Carlo Zoli, quarto discendente di una famiglia di ceramisti approda a Milano con la personale “L’infinito volgere del tempo”. Dal 9 maggio nello spin-off di HUB/ART, in via Nerino si apre al pubblico la mostra monografica curata da Greta Zuccali presenta una selezione di ventotto pezzi unici e irripetibili, realizzati negli […]

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Milano – L’artista faentino Carlo Zoli, quarto discendente di una famiglia di ceramisti approda a Milano con la personale “L’infinito volgere del tempo”. Dal 9 maggio nello spin-off di HUB/ART, in via Nerino si apre al pubblico la mostra monografica curata da Greta Zuccali presenta una selezione di ventotto pezzi unici e irripetibili, realizzati negli ultimi anni, che parlano di mito e passioni umane per rappresentare il mondo e le sue infinite danze. Sculture forgiate con la maestria propria di un demiurgo contemporaneo che dona la vita “a immagine e somiglianza delle idee” alla materia umile della terra, l’argilla, poi terracotta policroma, rifinita con patine, smalti, resine e metalli preziosi.

“Possiamo affermare che Zoli – spiega la curatrice – modellando la materia viva dell’argilla, provi a dare anima e forma a un paesaggio popolato da figure, talvolta enigmatiche e fantastiche, altre volte ancorate al mito classico, alla letteratura cavalleresca o alle tradizioni cristiane, immaginando un mondo parallelo a quello reale.”

Da sempre Zoli indaga i due volti di quella medaglia tanto preziosa quanto effimera che chiamiamo “esistenza”, tra “Quiete”, creature eteree e armoniche, e “Tempesta”, soggetti viscerali e battaglieri, e da ultimo ha trovato una sintesi nella serie al centro di questa esposizione.

Sono opere plastiche in cui l’elemento del cerchio diventa primario a sottolineare la presa di distanza dalla concezione lineare del tempo, per cui ogni cosa ha un inizio e una fine, un senso e uno scopo, e affermando piuttosto il concetto di ciclicità. I personaggi inseriti nelle loro orbite richiamano citazioni che da Pitagora a Eraclito arrivano fino a Nietzsche e a uno dei capisaldi della sua filosofia: “l’eterno ritorno dell’uguale”.

Zoli segue il Kairos dei greci, opposto a Kronos, ovvero l’idea di ripetizione costante degli
eventi secondo una personalissima visione della vita che talvolta diviene inferno senza speranza, altre volte si innalza verso le armonie celesti più pure. Sono Titani, angeli, eroi, divinità dell’Olimpo, spesso associati al cavallo, tema da sempre prediletto da Carlo, in quanto simbolo di forza e potenza vitali; ognuno di essi è l’espressione di un attimo inteso come eterno ripetersi, immortale ed eterno, nel bene e nel male e che come tale merita di essere vissuto intensamente per sé stesso.

L’Angelo ribelle (2021), ad esempio, diviene emblema di tracotanza, la stessa che Dante cita immerso nella palude Stige accompagnato da Virgilio: “Questa lor tracotanza non è nova.” Un angelo, inscritto in un cerchio, viene colto in un urlo strozzato, privo della capacità di volare perché le sue ali si sono spezzate nel tentativo di avvicinarsi al sole. La fiamma del desiderio di ciò che è proibito lo ha spinto incautamente a travalicare le regole, mettendo in discussione l’ordine prestabilito, e lo ha portato quindi a cadere.

Il manifestarsi dell’esistenza è invece rappresentato ne Il sangue vitale (2023) dove la protagonista, forse una maga o forse una sciamana, emerge dal profondo blu dell’universo e porta in dono la linfa vitale, quel seme che proviene dalle stelle, genitrici degli elementi primari da cui ha avuto origine il tutto, i pianeti, la nostra terra, la natura, gli esseri umani, e che continuamente e incessantemente si rigenera.

L’esposizione milanese è una nuova occasione per entrare in contatto con l’originalissima ricerca di Carlo Zoli che – conclude la curatrice – “testimonia in ogni istante la necessità dell’esplorare, dello scavare nel senso dell’umanità, e trasforma ognuno di noi in moderni argonauti alla ricerca di nuovi significati racchiusi in antiche forme.”

L’esposizione, che evidenzia il lato più contemporaneo della poetica di Zoli sarà inaugurata dalle 18 alle 21. Rimarrà in calendario sino al 15 giugno nei seguenti orari: lunedì dalle 15 alle 20, da martedì a sabato 10 – 20, domenica 10 – 19. Ingresso libero

Cenni biografici

Carlo Zoli è nato a Bari nel 1959 e dal 1967 vive e lavora a Faenza. La tradizione familiare risale ai primi del novecento: il bisnonno Carlo era ceramista nel Borgo Durbecco di Faenza, dove il nonno Paolo, già pittore presso i fratelli Minardi, ha poi fondato la Bottega di
maiolica artistica La Faience, insieme a Pietro Melandri, Dino Fabbri e Amerigo Masotti; ma è al padre Francesco, a sua volta pittore, oltre che scultore e docente di Decorazione artistica, che Carlo deve la sua formazione e la spinta a coltivare le sue qualità peculiari. Da allora Zoli predilige creare modellando l’argilla e sono ormai noti i suoi pezzi unici in terracotta policroma ispirati a mito, storia e leggenda, che dal 1985 al 2019 sono state esposte in mostre personali e collettive in gallerie, fiere d’arte, biennali di scultura, musei, in Italia e in tutto il mondo. Dopo una pausa di riflessione e ricerca, è tornato ad esporre nel 2022 alla sesta edizione di “FantastikA” alla Rocca Sforzesca di Dozza (Bologna); nel 2023 ha partecipato alla XIV Florence Biennale con tema “I am you”, presenziando al World Art Dubai, poi a Firenze, alla collettiva alla Fortezza da Basso e alla mostra dei premiati nelle diverse categorie all’Accademia delle arti del disegno; da ultimo ha esposto alla quinta edizione di YouNique – Fine Craft Art & Design di Lugano e tenuto la personale “L’infinito volgere del tempo” a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, Sede Regione Toscana che ha patrocinato l’evento.

CARLO ZOLI “L’infinito volgere del tempo”
spin-off via Nerino 2, Milano
9 maggio – 15 giugno 2024
A cura di Greta Zuccali
Inaugurazione giovedì 9 maggio h 18 – 21
Orari di apertura
Lunedì h 15 – 20, da martedì a sabato h 10 – 20, domenica h 10 – 19
Ingresso libero

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Gli scatti di Cosmo Laera nella mostra “Molto Umano” https://www.artevarese.com/gli-scatti-di-cosmo-laera-nella-mostra-molto-umano/ https://www.artevarese.com/gli-scatti-di-cosmo-laera-nella-mostra-molto-umano/#respond Sat, 04 May 2024 07:30:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74135 Milano – Protagonista delle immagini fotografiche di Cosmo Laera è la luce. Abbagliante e diafana insieme, una luce che avvolge e “plasma il suo modo di percepire il mondo…”. Così scrive Jacqueline Ceresoli nel testo che accompagna la mostra  dell’artista intitolata “Molto Umano”, in apertura dal 7 al 22 maggio nella sede di “Gli eroici […]

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Milano – Protagonista delle immagini fotografiche di Cosmo Laera è la luce. Abbagliante e diafana insieme, una luce che avvolge e “plasma il suo modo di percepire il mondo…”.
Così scrive Jacqueline Ceresoli nel testo che accompagna la mostra  dell’artista intitolata “Molto Umano”, in apertura dal 7 al 22 maggio nella sede di “Gli eroici furori di via Melzo.
Le immagini esposte sono di grande formato su carta o tessuto leggero, tecnica che contribuisce al passaggio della luce, accentuandone la trasparenza e la dimensione metafisica del paesaggio, architettonico o naturalistico.
Tecnicamente il tempo lungo di ripresa, quasi cinematografico, aiuta questo fondersi tra di loro dei singoli elementi – figure, architetture, elementi naturali – proprio attraverso la luce. I protagonisti delle immagini, laddove ci sono figure intente a compiere azioni riunite intorno a un evento o a una cerimonia, paiono quasi attori di una scena di pittura fiamminga di Bruegel o di Bosch, mostrando altresì il senso di appartenenza all’epoca nella quale vivono.
Se fossero dipinte invece, le fotografie di Laera potrebbero quasi esserlo dal pittore inglese Lowry, che con un punto di vista alto – come il suo – ritrae lo scorrimento veloce della vita, un’onda umana di figure stilizzate regolari tra loro, perse in uno sfondo ialino  e uniforme.
Cosmo Laera ci racconta con le sue immagini non solo la sua amata Puglia, ma territori del desiderio, suggerendo uno spazio oltre la visione, oltre il reale e il prevedibile. Anche quando hic et nunc in galleria a Gli eroici furori l’orizzonte è delimitato e non è presente il mare, ma la sua evocazione, come un andare oltre lo spazio del visibile.
L’inaugurazione della personale avrà luogo il 7 maggio alle 18; orari al pubblico fino alla conclusione della mostra, prevista il 22 maggio: martedì -venerdì 15.30-19. Al mattino e al sabato visite su appuntamento.
Cenni biografici
Cosmo Laera è nato ad Alberobello nel 1962, ha iniziato il suo rapporto con la fotografia da giovanissimo scegliendo di percorrere la carriera artistica e professionale nella sua terra d’origine. Ha avviato la sua attività espositiva negli anni Ottanta proponendo la sua produzione all’interno di mostre e festival in Italia e all’estero. Da queste esperienze nasce il suo progetto di vita che da più di trent’anni sta sviluppando affermandosi come curatore di mostre, festival e rassegne internazionali. Resta determinato nel proseguire la sua ricerca fotografica sempre più incentrata sul rapporto tra visione e territorio: il fine di queste opere è quello di rivelare aspetti di immediata empatia tra i luoghi e la loro morfologia indipendentemente dalla loro funzione. Concettualmente le fotografie assumono un potenziale espressivo in continua evoluzione che permette una ri-conoscenza e uno sviluppo dell’attenzione intorno al luogo o al soggetto ritratto. Ha creato e diretto: Montedoro Fotografia, Alberobello Fotografia / Fotografia in Puglia Mediterranea, BARIPhotoCamera;  Basilico Bari 2007; Oltre la Pietra, Corigliano Calabro Fotografia, Matera European Photography. Insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

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“Connections 2.0”, collettiva di Indipendet Artist https://www.artevarese.com/connections-2-0-collettiva-di-indipendet-artist/ https://www.artevarese.com/connections-2-0-collettiva-di-indipendet-artist/#respond Thu, 02 May 2024 18:33:29 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74146 Milano – E’ un invito a esplorare e celebrare la ricchezza delle relazioni umane in tutte le loro forme “Connections 2.0”, collettiva di sei artisti organizzata da Indipendent Artist in apertura da domani, 3 maggio, negli spazi di via Maroncelli 7 (inaugurazione alle 18). Una selezione di opere sollecita alla riflessione sul potere trasformativo delle […]

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Milano – E’ un invito a esplorare e celebrare la ricchezza delle relazioni umane in tutte le loro forme “Connections 2.0”, collettiva di sei artisti organizzata da Indipendent Artist in apertura da domani, 3 maggio, negli spazi di via Maroncelli 7 (inaugurazione alle 18). Una selezione di opere sollecita alla riflessione sul potere trasformativo delle connessioni umane e sull’importanza di coltivare legami significativi nella vita quotidiana.

La mostra, a cura di Martina Buttiglieri,   vuole essere una collettiva che esplora le diverse visioni degli artisti e le loro interpretazioni e cercare una connessione creata dalla confluenza dei molteplici stili. Si crea così una sorta di racconto, tra affinità ed incroci che riesce a dar vita ad un dialogo in un’universalità di connessioni. Ciascuna opera con una propria identità e una propria espressione, linguaggi differenti e singolari che si intrecciano fra di loro in un armonioso dialogo visivo.

Gli artisti di Connections 2.0 sono: Federica Aiello Pini, Carlo Benvenuti, Marco Croci, Antonio Franchi, Carlo Olper e Adriana Puppi

Federica Aiello Pini (Parma, 1980) con le sue opere astratte, esplora il concetto di connessione spirituale e universale, trasmettendo un senso di armonia e unità, invito allo spettatore a riflettere sul legame intrinseco che ci unisce tutti come esseri umani. La natura è per lei fonte d’ispirazione e stimolo per indagare la realtà e le connessioni nascoste dietro l’apparenza, immaginando di esplorare e connettere dimensioni spazio-temporali, muovendosi dal microcosmo al macrocosmo senza soluzione di continuità: lo fa attraverso l’uso di tecniche miste capaci di evocare percezioni e sensazioni differenti, e collage fatto di pezzi di sue opere precedenti, strappati e riassemblati, in una comunione e fusione di tempi diversi.

Con le sue sculture ed installazioni, Carlo Benvenuti (Parma, 1952) esplora il concetto di connessione fisica e spaziale. Attraverso l’uso di forme geometriche e linee fluide, le sue opere trasmettono un senso di movimento e dinamismo, invitando lo spettatore a riflettere sulle interconnessioni tra gli individui, il loro ambiente e sull’artificialità delle cose.

Utilizzando l’arte digitale e la fotografia come medium principale, Marco Croci (Carate Brianza, 1982) cattura momenti fugaci di intimità e connessione umana. Le sue immagini offrono uno sguardo intimo sulle relazioni umane nel loro stato più autentico. Attraverso le sue opere esplora il tema dell’interconnessione digitale nell’era moderna. Utilizzando video, suoni e immagini digitali, l’artista ci invita a riflettere sulle implicazioni della tecnologia sulla nostra capacità di connetterci con gli altri e con noi stessi. Tuttavia, emerge anche chiaramente il concetto di relazione con il mondo vegetale e l’opportunità di apprendimento che possiamo trarre da questo.

Per Antonio Franchi (Siena, 1968) l’espressione si manifesta attraverso accese luminosità coloristiche e campiture sorrette da un’idea di definizione geometrica. In ogni dipinto la presenza del soggetto (il luogo) è soltanto percepita, proponendo ad ognuno, attraverso il titolo dell’opera, la propria lettura e l’immedesimazione nelle proprie esperienze e nelle proprie memorie.

Elementi minimi ed essenziali caratterizzano i lavori di Carlo Olper (Milano, 1961). Sono elementi spesso aniconici, a cui egli attribuisce un valore simbolico, che divengono occasione di riflessione interiore, di un momento di ripiegamento verso sé stessi, quasi compiendo una progressiva liberazione dalla figurazione geometrica, che si traduce in un libero fluire di pensieri, di energia e di poetico affilato verso l’alto.

Adriana Puppi (Pecs – Hungary, 1948) utilizza il tessuto come mezzo espressivo. Le sue opere sono un esempio eloquente di come il tessuto possa trasformarsi in un linguaggio universale, ricco di simboli e significati. Le sue creazioni tessili catturano non solo l’occhio, ma anche il tatto e persino l’anima, invitando lo spettatore a immergersi in un mondo di texture, colori e emozioni.

Storie che si svelano dietro ogni pennellata, ogni cucitura, ogni forma. In un momento in cui il mondo ha più che mai bisogno di connessione e comprensione reciproca, “Connections 2.0” si erge come un faro di speranza e di bellezza, un invito a scoprire la ricchezza che nasce dall’incontro tra le diversità umane e artistiche.

L’esposizione  sarà visitabile fino all’11 maggio. Gli orari: dal mercoledì al sabato,15 -19. L’ingresso alla mostra è libero e gratuito. 

 

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“Siamo Acqua” https://www.artevarese.com/siamo-acqua/ https://www.artevarese.com/siamo-acqua/#respond Sun, 21 Apr 2024 08:00:01 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74049 Milano –  Durante la serata “Paper Art Party”  il 7 Maggio allo Studio Orti, (con sede in via Orti),  dalle ore 18 alle 21 avrà luogo la Presentazione del progetto “Siamo Acqua”, con opere, libri artisti e il video di Carrano, JeanSadao e Luca Ferro, con musica di Claudio Cojaniz. L’evento  prosegue anche domenica 12 […]

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Milano –  Durante la serata “Paper Art Party”  il 7 Maggio allo Studio Orti, (con sede in via Orti),  dalle ore 18 alle 21 avrà luogo la Presentazione del progetto “Siamo Acqua”, con opere, libri artisti e il video di Carrano, JeanSadao e Luca Ferro, con musica di Claudio Cojaniz.

L’evento  prosegue anche domenica 12 Maggio, dalle 15 alle 19 con l’inaugurazione, al Giardino Indro Montanelli dei “Manifesti-Opera”, realizzati in un materiale resistente all’acqua di colori diversi a seconda dello stile e identità dell’artista. Accanto verranno posizionati dei “Manifesti –bianchi” sui quali gli studenti di licei artistici saranno invitati ad intervenire artisticamente disegnando o scrivendo, come pure il pubblico dei visitatori del Parco che avrà a disposizione fogli e pennarelli per realizzare sul posto ”un’opera”.

Nel Giardino i Manifesti saranno affissi in prossimità degli ingressi principali del Parco e sui 23 Pali Luce presenti lungo il Viale interno che si snoda da Via Palestro a Piazza Oberdan.

Gli Artisti:

Manuela Carrano (materia e disegno), Angelo Caruso (scultura e installazioni), Cristiana Fioretti (pittrice e docente a Brera), Francesco Garbelli (Urban Art), Guido Locati (scrittore di aforismi), Lithian Ricci (ricamo e pittura), Cristina Ruffoni (scrittura visuale), il duo artistico Jean Sadao e Tadzia (video e disegni) e Alice Zanin (scultrice della carta).

“Siamo Acqua” prosegue l’intento di “EDEN ON DEMAND” , progetto artistico mutante che invade pacificamente luoghi pubblici della città. L’esposizione potrà essere visitata sino al 12 giugno.

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Corpi in attesa, tra arte e scienza https://www.artevarese.com/corpi-in-attesa-tra-arte-e-scienza/ https://www.artevarese.com/corpi-in-attesa-tra-arte-e-scienza/#respond Thu, 11 Apr 2024 08:04:24 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73934 Milano – Scienza e arte si fondono nelle opere di Aldo Salucci dando vita alla personale “Corpi in attesa”, a cura di Domenico de Chirico in corso da A.MORE gallery. La nuova serie di lavori realizzati negli ultimi anni ed esposti per la prima volta, hanno come germinazione la biologia e l’anatomia umana. Affidandosi all’uso […]

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Milano – Scienza e arte si fondono nelle opere di Aldo Salucci dando vita alla personale “Corpi in attesa”, a cura di Domenico de Chirico in corso da A.MORE gallery.

La nuova serie di lavori realizzati negli ultimi anni ed esposti per la prima volta, hanno come germinazione la biologia e l’anatomia umana.

Affidandosi all’uso del microscopio elettronico Aldo Salucci (nato a Roma ma attualmente vive e lavora a Milano) utilizzando materiali e reagenti chimici ha dato vita a opere dove l’infinito e il finito si compenetrano creando spazialità i cui rimandi portano all’origine del mondo, quando il magma materico lasciava presagire una globale germinazione di vita.

Le oltre venti opere in mostra rimandano alle neoplasie e alle cellule tumorali; da qui l’artista mutandole in opere d’arte tende ad animare nel visitatore una reazione positiva e di speranza.

Sallucci utilizza polvere d’oro quale diretta ispirazione alla tecnica giapponese del Kintsugi (riparare con l’oro) impiegata dai maestri ceramisti per ricongiungere le tazze utilizzate per la cerimonia del tè.

“Le opere si prefigurano l’obiettivo di sviscerare un universo infinito e articolato fatto sia di rimandi sia di sensi, le cui venature si compongono, a loro volta, di un groviglio di attese e di speranze” – afferma il curatore e prosegue: – “ Di traumi e di dolori, di vivaci relazioni interpersonali in antitesi con stati di profonda solitudine e patimento”.

Aldo Salucci – “Corpi in attesa” – Milano – A.MORE gallery, Via A. Massena 19. Fino al 31 maggio. Orari: martedì 17-19, mercoledì 15-19, venerdì 10-13/15-19. Sabato 10-13.

Mauro Bianchini

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