Teatro Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/teatro/ L'arte della provincia di Varese. Tue, 11 Oct 2022 07:32:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Teatro Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/teatro/ 32 32 O Protagonisti o Nessuno https://www.artevarese.com/o-protagonisti-o-nessuno/ https://www.artevarese.com/o-protagonisti-o-nessuno/#respond Fri, 07 Oct 2022 12:15:27 +0000 https://www.artevarese.com/?p=67645 Busto Arsizio – E’ stata presentata la stagione teatrale 2022-2023 del Teatro San Giovanni Bosco, sostenuta da CLAPS, circuito multidisciplinare regionale riconosciuto dal Ministero della Cultura. Molto significativo è il titolo scelto per l’intera rassegna: “O Protagonisti o Nessuno”. Claudio Fantinati, direttore artistico del teatro, si è espresso in questo modo: “La pandemia che abbiamo […]

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Busto Arsizio – E’ stata presentata la stagione teatrale 2022-2023 del Teatro San Giovanni Bosco, sostenuta da CLAPS, circuito multidisciplinare regionale riconosciuto dal Ministero della Cultura.

Molto significativo è il titolo scelto per l’intera rassegna: “O Protagonisti o Nessuno”.
Claudio Fantinati, direttore artistico del teatro, si è espresso in questo modo: “La pandemia che abbiamo vissuto ci ha molto aiutato a capire che non è possibile affrontare la vita e le sue difficoltà nascondendosi senza assumere responsabilità. Occorre essere protagonisti della propria vita.  Da qui il titolo della rassegna di quest’anno. Proporremo spettacoli in cui si muovono sulla scena protagonisti paradigmatici per tutti”.

Si tratta quindi di una scelta di campo dove è fondamentale il tema dell’identità, identità cercata e difesa in una società sempre più liquida e priva di punti di riferimento forti.
Scegliere. Tutta la vita è cercare e scegliere. Avere il coraggio di percorre una strada, anche fosse sbagliata, per diventare pienamente esseri umani in relazione con altri esseri umani nella complessità del nostro mondo.

Con queste premesse, la rassegna si preannuncia particolarmente interessante e si compone di undici spettacoli: sei di teatro contemporaneo e cinque per bambini e famiglie.
La stagione comincerà VENERDI 7 OTTOBRE con L’EREDITA’ DEI GIUSTI della compagnia IL GIARDINO DELLE ORE che proporrà un viaggio tra narrazione e musica dal vivo dove il desiderio di coltivare la pace sarà più forte di qualsiasi guerra.

Il 28-29-30 OTTOBRE la compagnia VIANDANTI TEATRANTI proporrà UNA NOTTE QUASI ORIZZONTALE scritto e diretto dal drammaturgo argentino CARLOS MARIA ALSINA, uno spettacolo tragicomico su una coppia in crisi, tra verità e bugie, un testo mai rappresentato in Italia.

DOMENICA 6 NOVEMBRE il primo spettacolo per bambini, PEPE E CIRO ALL’AVVENTURA della COMPAGNIA UN ASINO CHE VOLA, sull’importanza della lettura e dei libri come antidoto al pensiero unico.

SABATO 26 NOVEMBRE la COMPAGNIA DEL BIVACCO sarà in scena con il pluripremiato PI AMURI – BALLATA PER FIORI INNAMORATI, la storia di cinque donne straordinarie che urlano il loro NO contro tutte le mafie.

DOMENICA 4 DICEMBRE lo spettacolo per famiglie LA VERA MAMMA DI ULISSE della COMPAGNIA ARMUNIA per un viaggio nel mito greco da un punto di vista inusuale.

DOMENICA 15 GENNAIO sarà proposto TO PLAY – IL POSTO DEI BAMBINI della COMPAGNIA DEI PICCOLI, una fiaba moderna sull’importanza liberatoria del gioco.

VENERDI 27 GENNAIO sarà in scena FARFALLE di NAIF TEATRO, storia che parla dei campi di concentramento attraverso un uomo che rischia di perdere la memoria.

DOMENICA 19 FEBBRAIO lo spettacolo per famiglie IL MERCANTE DI SOLE dei VIANDANTI TEATRANTI parlerà della giovinezza del grandissimo Gianni Rodari.

SABATO 4 MARZO sarà la volta della compagnia I FRANCHI con FRIDA, UN NASTRO INTORNO ALLA BOMBA, performance tra musica, teatro e visual art che metterà in scena la straordinaria sensibilità di una donna che supera immani difficoltà con il coraggio e con la propria arte.

SABATO 25 MARZO la compagnia ATIR TEATRO RINGHIERA presenterà (S)LEGATI, spettacolo con oltre 300 repliche, una storia di montagna che parla del miracolo dell’amicizia.
Infine, DOMENICA 26 MARZO l’ASSOCIAZIONE CULTURALE BABA JAGA sarà in scena con LE LETTERE VOLANTI, spettacolo per tutta la famiglia, sulla difficoltà e la bellezza di essere diversi dagli altri, unici e splendenti.

Andrea Corbella

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Casa Museo Lodovico Pogliaghi tra arte e teatro https://www.artevarese.com/casa-museo-lodovico-pogliaghi-tra-arte-e-teatro/ https://www.artevarese.com/casa-museo-lodovico-pogliaghi-tra-arte-e-teatro/#respond Thu, 14 Jul 2022 10:40:32 +0000 https://www.artevarese.com/?p=66540 Varese – La collaborazione tra Archeologistics, realtà varesina impegnata nella valorizzazione dei beni culturali e gestore dei musei del Sacro Monte, e la rassegna teatrale Tra Sacro e Sacro Monte ha dato vita a una nuova iniziativa. In occasione del Festival di Teatro, la Casa Museo Pogliaghi al Sacro Monte di Varese triplica le occasioni […]

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Varese – La collaborazione tra Archeologistics, realtà varesina impegnata nella valorizzazione dei beni culturali e gestore dei musei del Sacro Monte, e la rassegna teatrale Tra Sacro e Sacro Monte ha dato vita a una nuova iniziativa.

In occasione del Festival di Teatro, la Casa Museo Pogliaghi al Sacro Monte di Varese triplica le occasioni di visita. Nei giorni di spettacolo alla XIV cappella del Sacro Monte infatti, Archeologistics, oltre all’apertura ordinaria, propone due visite guidate serali: la prima alle 18.30 della durata di un’ora con la possibilità di andare a cena oppure fermarsi per un pic-nic nel giardino della Casa Museo prima andare allo spettacolo; la seconda alle 20, della durata di 40 minuti circa, con l’opportunità, per quanti sono in possesso del biglietto di ingresso alla rassegna teatrale, di approfittare dei posti riservati al festival Tra Sacro e Sacro Monte.

La particolare iniziativa viene proposta nelle serate di giovedì 14, 21 e 28 luglio quando la rassegna ha in programma “Mani bucate” con Gianni Scifoni, “Studio su Hildegard Von Bingen” con Federica Rosellini e “Pasolini. Una storia romana” con Massimo Popolizio.

Restano confermate le aperture consuete della Casa Museo Pogliaghi: il mercoledì, giovedì e venerdì  10 – 13,  sabato, domenica e i giorni festivi 10 -18. Inoltre, tutti i venerdì del mese di agosto, Archeologistics propone alle 18.30 delle particolari visite guidate al Museo di Lodovico Pogliaghi, con aperitivo allo storico locale Borducan.

Per prenotare le visite guidate serali alla Casa Museo Pogliaghi: Bit.ly/pogliaghidisera

La Casa Museo Pogliaghi è la residenza eclettica dell’artista milanese Lodovico Pogliaghi, autore della porta del Duomo di Milano, che si trova lungo il tratto finale del Viale delle Cappelle del Sacro Monte di Varese. Costruita a partire dal 1885 su progetto dello stesso artista, ospita l’internazionale collezione di opere acquistate da Pogliaghi nell’arco della sua lunga vita: reperti archeologici di epoca egizia, greco e romana, opere dall’estremo oriente, quadri, tappeti. Una raccolta che dialoga nelle sale con le opere dello stesso artista, tra le quali spicca il modello a grandezza naturale in gesso della porta centrale del Duomo di Milano.

 

 

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La ricerca del gesto nel colore https://www.artevarese.com/la-ricerca-del-gesto-nel-colore/ https://www.artevarese.com/la-ricerca-del-gesto-nel-colore/#respond Thu, 24 Mar 2022 10:00:13 +0000 https://www.artevarese.com/?p=64896 Ligornetto – Un fine settimana all’insegna della danza quello organizzato al Museo Vincenzo Vela. Sabato e domenica (26 e 27 marzo) saranno infatti dedicati alla coreografa e danzatrice Piera Principe che terrà workshop rivolti a professionisti e agli studenti di arti sceniche e performative. Non solo. In occasione dell’appuntamento la danzatrice presenterà anche la performance […]

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Ligornetto – Un fine settimana all’insegna della danza quello organizzato al Museo Vincenzo Vela. Sabato e domenica (26 e 27 marzo) saranno infatti dedicati alla coreografa e danzatrice Piera Principe che terrà workshop rivolti a professionisti e agli studenti di arti sceniche e performative. Non solo. In occasione dell’appuntamento la danzatrice presenterà anche la performance “Bluset”.  Il programma prevede: sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16 laboratorio di danza  intitolato “La Zattera di Nessuno”, per viaggiatori abili e disabili. (massimo 12 partecipanti). Iscrizioni: booking.vela@bak.admin.ch
Domenica, alle 15, verrà presentata la performance “Blueset”. All’interno di un cubo immaginario trasparente sul fronte, il corpo della danzatrice circoscritto in questo spazio si spoglia, si tinge, si riga di terre e colori, di un blu così profondo da debordare in rosso, in un’action painting riflessiva, esposta allo scatto fotografico, a fermare il movimento per costruire immagini che si sovrappongono ad altre immagini, a strati, gli uni sugli altri.
A seguire l’incontro con le artiste e la presentazione della pubblicazione “La Zattera di Nessuno” (Ed. Titivillus, 2013)
Piera Principe dopo essersi formata in Italia e all’estero e aver collaborato con nomi importanti della scena coreutica (tra cui la Compagnia Sosta Palmizi diretta da Raffaella Giordano), si è ritrovata, a causa di un grave incidente d’auto a cui è sopravvissuta per miracolo, a doversi reinventare l’esistenza. Questa lunga sosta di dolore e di riflessione ha modificato il suo percorso umano ed artistico. Piera è ripartita dunque da quella ferita, facendo della fragilità il suo punto di forza. Attratta da altri corpi fuori dalla norma, corpi feriti, esclusi, ha sviluppato il progetto “La Zattera di Nessuno”, che dà il titolo al suo libro, ma anche al laboratorio.

Biografia. Piera Principe si racconta:
“Dopo gli anni di formazione nelle scuole di Franca della Libera a Verona, Vicenza e Milano, mi sono perfezionata a Parigi, New York e Boston. Fin dagli anni Ottanta ho aperto la mia ricerca artistica alla musica jazz e all’improvvisazione totale danzando come solista con musicisti del panorama nazionale e internazionale come: Giorgio Gaslini, Stefano Battaglia, Piero Bassini, Andrea Giuffredi, Daniele di Gregorio e Guido Mazzon. Sono una danzatrice dall’esperienza gestuale particolare: poli-fratturata a causa di un gravissimo incidente stradale avvenuto nel 1985, dopo due anni di immobilità totale e diverse operazioni, partecipai al Concorso Vignale Danza del 1988, vincendo lo Spazio Nuove Proposte con l’assolo Riservato. Tornata in piena attività dedicai da subito parte della mia ricerca artistica a “il limite come opportunità” che, ancora oggi dopo tanti anni, traduco “nella sua grazia” in performances come “Apro il silenzio…” o installazioni gestuali come Blueset per musei, gallerie e siti archeologici. Nel 1991 ho creato il metodo di lavoro “la memoria poetica del corpo”, un training armonico da memorizzare come una poesia, per questo lo chiamo anche “una poesia per il corpo”. Dal 1994 conduco un laboratorio permanente per viaggiatori abili e disabili: La Zattera di Nessuno. La mia ricerca artistica è stata oggetto di diverse tesi di laurea nell’università Statale di Milano, a Scienze della Formazione a Firenze e al DAMS di Bologna.Dal 1999 al 2010 ho fatto parte della compagnia toscana Sosta Palmizi diretta dalla coreografa e danzatrice Raffaella Giordano con cui ho realizzato gli spettacoli Quore (premio Ubu 2000) e Senza Titolo. Dopo essere stata docente per un paio di anni presso l’Università di Scienze della Formazione di Milano Bicocca, ho partecipato nel 2009 al libro “I laboratori del corpo” curato dal professore Ivano Gamelli, (Libreria Cortina Milano). Nel 2013 è uscito il mio primo libro “La zattera di nessuno- diario di una danzatrice tra abilità e disabilità” Titivillus edizioni, e nel 2018 i miei racconti brevi GOD SAVE MY SHOES (CTL Editore Livorno). Dal 2018 ho approfondito la mia ricerca del gesto nel colore realizzando la performance Nel fango d’azzurro, oggi Blueset”.

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Abbiamo bisogno di ridere https://www.artevarese.com/abbiamo-bisogno-di-ridere/ https://www.artevarese.com/abbiamo-bisogno-di-ridere/#respond Thu, 24 Mar 2022 08:00:24 +0000 https://www.artevarese.com/?p=64900 Il vaccino della felicità. È quello che ci somministreranno Max Cavallari e Stefano Chiodaroli il 31 marzo, al teatro sociale di Busto Arsizio, con il loro ANIMALI FANTASTICI, un nuovo show che li vede sul palco insieme, tenuto a bada da una frizzante Rossana Carretto. Obiettivo? Far ridere di pancia, permettendo al pubblico di dimenticare […]

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Il vaccino della felicità. È quello che ci somministreranno Max Cavallari e Stefano Chiodaroli il 31 marzo, al teatro sociale di Busto Arsizio, con il loro ANIMALI FANTASTICI, un nuovo show che li vede sul palco insieme, tenuto a bada da una frizzante Rossana Carretto. Obiettivo? Far ridere di pancia, permettendo al pubblico di dimenticare i problemi – le limitazioni e perfino la guerra.

Lo spettacolo vuole essere un vero e proprio No Talent. Sul palco si susseguiranno tanti personaggi, tutti rigorosamente senza particolari talenti o abilità. “Lo show” – spiega l’autore Giorgio Centamore – “rispecchia il mondo dei Social, dove ad emergere sono spesso persone che non  hanno doti particolari”.  I biglietti sono ancora disponibili anche in teatro.

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Betty Colombo, o del teatro di narrazione https://www.artevarese.com/betty-colombo-o-del-teatro-di-narrazione/ https://www.artevarese.com/betty-colombo-o-del-teatro-di-narrazione/#respond Wed, 09 Mar 2022 08:30:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=64691 Gallarate – Incontriamo l’attrice Betty Colombo nello spazio culturale Civico 3. Qui inizia un viaggio nel suo teatro di narrazione. Ecco cosa ci ha detto. Betty, quando ti sei avvicinata al teatro per la prima volta? Il mio incontro con il teatro nasce quand’ero una bambina, perché facevo le imitazioni di tutto quello che vedevo […]

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Gallarate – Incontriamo l’attrice Betty Colombo nello spazio culturale Civico 3. Qui inizia un viaggio nel suo teatro di narrazione. Ecco cosa ci ha detto.

Betty, quando ti sei avvicinata al teatro per la prima volta?

Il mio incontro con il teatro nasce quand’ero una bambina, perché facevo le imitazioni di tutto quello che vedevo in televisione. Stavo davanti allo specchio del bagno e poi andavo in un determinato punto della casa, che sembrava un teatro, e lì facevo le imitazioni, raccontavo le barzellette e recitavo le poesie. Inoltre d’estate, in vacanza a Milano Marittima nella pensione Miramare, organizzavo gli spettacoli serali: riunivo tutti i bambini e insieme, dondolandoci sull’altalena, raccontavamo le barzellette o oltre storie agli adulti e declamavamo poesie. Alla fine con le trenta lire “guadagnate”, compravamo un bel gelato.

Quindi era il mestiere dell’attrice in nuce…

Esattamente, anche se non ho fatto immediatamente l’attrice, perché in casa mi spingevano a fare la maestra, mestiere che ho fatto con gioia per vent’anni. Nel frattempo ho sposato un disegnatore tessile (Chicco Colombo N.d.R.) che tramite la scuola in cui insegnavo ha conosciuto un burattinaio. Un incontro che gli ha cambiato la vita, o meglio il mestiere. All’inizio ho fatto la burattinaia insieme a mio marito, anche realizzando spettacoli da sola perché lui mi ha sempre spinta a mettermi in gioco dandomi  il coraggio di dare corpo a quella che chiamo la mia «vena genetica». Infatti sono nipote e bisnipote di donne famose nel paese per essere delle grandi affabulatrici. La «genetica» mi ha portato al teatro di narrazione, quindi Roberto Anglisani, Marco Baliani per intenderci. All’interno di questo filone è nato il mio interesse verso la cultura popolare e in particolare mi sono occupata di quella del mio paese. Infatti ho dato voce ai mestieri – penso alla pesca – e ai modi di vivere di Cazzago Brabbia. Questo approccio mi ha portato a far parlare gli edifici, gli oggetti, le cose inanimate. Se li trattiamo come se fossero dei personaggi abbiamo un’attenzione diversa rispetto al fatto che siano dei ruderi o dei luoghi abbandonati. Il mio lavoro sulla cultura popolare ha avuto poi un impulso quando ho capito che le persone di cui raccontavo il lavoro, come i pescatori, hanno visto una rivalutazione del loro mestiere attraverso una narrazione che non interessava solo gli addetti ai lavori ma tutti gli altri. Alla fine il teatro serve perché le persone ci si riconoscano e perché il teatro in sé venga riconosciuto come patrimonio. Io sono una voce, un tramite, che è un lavoro di grande umiltà, perché significa mettersi al servizio di qualcuno o di qualcosa. Come diceva sempre Angelo Croci, nessuno dovrebbe morire senza avere qualcuno che racconta la sua storia e questo vale per tutti, non solo per i grandi personaggi storici come Garibaldi.

Come è nata allora l’idea di dare voce alla fabbrica Ilar di Ranco, al centro di un tuo spettacolo teatrale e di una performance pensata appositamente per Filosofarti? 

Nel 2017 una sindaca illuminata Monica Brovelli voleva che si parlasse della fabbrica di Ranco e ha chiamato un’attrice per farlo. Ovviamente non è un lavoro che si improvvisa, tutt’altro. Sono andata infatti a visitare la fabbrica ripetutamente, ho raccolto le notizie ufficiali pubblicate sui quotidiani dell’epoca.  Ho parlato anche con le ultime operaie che avevano lavorato alla Ilar e che la sera della prima erano lì, a novantotto anni l’una, novantaquattro l’altra. Tutta Ranco venne ad assistere allo spettacolo dedicato a quello che è stato il cuore economico del paese negli anni della seconda guerra mondiale fino alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso. La Ilar, aperta nel 1939, è stata attiva durante il conflitto mondiale, quando gli uomini erano in guerra  e le donne  dovevano lavorare per mantenere le famiglie. A ridosso del conflitto, infatti, un parroco lungimirante ha venduto il terreno su cui sarebbe sorta la fabbrica ad Adolfo Senn, imprenditore svizzero. In questo spettacolo la Ilar, questa fabbrica abbandonata, parla in prima persona, diventa un personaggio e racconta la sua storia. Così parla a tutti, di sé, della vecchiaia, di un paese intero.

Ha ragione Betty Colombo. È proprio questo il teatro: dare voce, rendere riconoscibili una storia, accendere un faro. Ci rende più consapevoli, più aperti verso gli altri. Del resto gli altri siamo noi.

Eleonora Manzo

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Kataklò Athletic Dance: pura energia sul palco! https://www.artevarese.com/kataklo-athletic-dance-pura-energia-sul-palco/ https://www.artevarese.com/kataklo-athletic-dance-pura-energia-sul-palco/#respond Mon, 31 Jan 2022 18:50:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=64225 Milano – Kataklò Athletic Dance Theatre, la più importante compagnia italiana di physical theatre, è tornata con lo spettacolo Back to Dance, in scena nei giorni scorsi, in anteprima nazionale, al Teatro Carcano. Back to dance si svolge affronta quattro tappe differenti: l’umanità, la mitologia, l’eroismo, la leggerezza. Giocando con l’ironia, l’energia e l’intensità, tipiche […]

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Milano – Kataklò Athletic Dance Theatre, la più importante compagnia italiana di physical theatre, è tornata con lo spettacolo Back to Dance, in scena nei giorni scorsi, in anteprima nazionale, al Teatro Carcano.
Back to dance si svolge affronta quattro tappe differenti: l’umanità, la mitologia, l’eroismo, la leggerezza.
Giocando con l’ironia, l’energia e l’intensità, tipiche dello stile Kataklò, i sei ballerini hanno interpretato, le necessità e i desideri che ci hanno accomunato nell’ultimo difficile periodo: camminare liberi tra la gente facendosi trasportare dal flusso, sentirsi parte di un tutto che si muove con decisione nella stessa direzione, un abbraccio, delicato o scontroso, purché sia fisico, ritrovarsi ad una festa e scatenarsi senza pensieri.

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Mostra fotografica en plein air “Musazzi 100” https://www.artevarese.com/mostra-fotografica-en-plein-air-musazzi-100/ https://www.artevarese.com/mostra-fotografica-en-plein-air-musazzi-100/#respond Wed, 26 Jan 2022 08:00:56 +0000 https://www.artevarese.com/?p=64156 Legnano – Ventotto scatti inediti del fondatore de “I Legnanesi” in un percorso che si snoda da piazza IV Novembre, dove ha sede il teatro Tirinnanzi, in via Felice Musazzi e lungo la cancellata del Palazzo comunale (via Gilardelli), alle spalle del monumento dedicato all’attore. “Musazzi100”, questo  il titolo della mostra allestita nei punti più […]

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Legnano – Ventotto scatti inediti del fondatore de “I Legnanesi” in un percorso che si snoda da piazza IV Novembre, dove ha sede il teatro Tirinnanzi, in via Felice Musazzi e lungo la cancellata del Palazzo comunale (via Gilardelli), alle spalle del monumento dedicato all’attore. “Musazzi100”, questo  il titolo della mostra allestita nei punti più significativi del centro cittadino che si potrà ammirare da lunedì (31 gennaio).

L’esposizione, che si svolge a poco più di un anno dalla prima iniziativa organizzata per i cento anni dalla nascita dell’attore, raccoglie una serie di stampe, per lo più ricavate da scatti inediti dell’agenzia Liverani, suddivisi in cinque sezioni: quattro espositori cubici in piazza IV Novembre e la sequenza sulla cancellata della sede comunale.
Gli scatti posizionati sui  cubi sono dedicati ai personaggi, ossia i “Pover Crist” che popolano la case di ringhiera e animano, con le loro ordinarie storie quotidiane, i cortili lombardi: la famiglia Colombo e le vicine Chetta, Celestina, Carmela… Ci sono poi, immortalati, “Teresa e Giovanni – Teresa e Mabilia”, in alcune scene con i duetti interni alla famiglia Colombo. Ed ancora le immagini che rappresentano Il Centenario, scelte per il libro “Felice di essere Musazzi” che ha celebrato la ricorrenza del 2021. Protagonista della quarta sezione è “Il cortile”, il palcoscenico naturale che popola i lavori dei Legnanesi e, per finire, “Le espressioni”, dove il personaggio della Teresa è fissato nelle sue pose più caratteristiche.

La mostra, che conclude l’anno del centenario di Musazzi, resterà allestita sino alla fine di febbraio. Gli eventi invece continuano… Quest’anno infatti si svolgerà l’atteso Premio teatrale, intitolato alla memoria dell’attore, rinviato a causa della pandemia.

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Teatro per pensare, per non farsi manipolare https://www.artevarese.com/teatro-per-pensare-per-non-farsi-manipolare/ https://www.artevarese.com/teatro-per-pensare-per-non-farsi-manipolare/#respond Sat, 13 Nov 2021 14:00:56 +0000 https://www.artevarese.com/?p=63380 Busto A.- Un reality show sfavillante, un presentatore, un autore, uno psicologo, uno spettatore e due concorrenti che vorrebbero scannarsi, chiusi per novanta giorni in una stanza. Non è l’incipit di una barzelletta ma il nuovo spettacolo della compagnia Viandanti Teatranti (di e con Fabrizio Bianchi e Alezzandro Grima). E’ una fiaba al contrario dove […]

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Busto A.- Un reality show sfavillante, un presentatore, un autore, uno psicologo, uno spettatore e due concorrenti che vorrebbero scannarsi, chiusi per novanta giorni in una stanza.
Non è l’incipit di una barzelletta ma il nuovo spettacolo della compagnia Viandanti Teatranti (di e con Fabrizio Bianchi e Alezzandro Grima).
E’ una fiaba al contrario dove nessuno è innocente. E’ la fotografia desolante della nostra società contemporanea che dietro i lustrini e le luci al neon nasconde il vuoto dell’anima e la volontà di manipolare gli altri.
Si ride molto durante lo spettacolo, ma è un riso che fa male dentro.
E quando termina l’effetto del riso, arriva la consapevolezza di essere avvolti in una notte oscura, la notte dei lunghi coltelli in forma di show televisivo.

La culla a cui si allude nel titolo è una potente metafora di un malessere profondo che, genialmente, associa l’idea di nascita alla morte.
Dalla culla si sente un vagito, è nato un morbo molto simile al fascismo che fa della manipolazione il proprio vanto. Si tratta di una culla ma sembra una tomba.
Lo spettacolo è una meditazione in forma grottesca che si confronta con il pensiero profetico di Pier Paolo Pasolini che più di cinquanta anni fa metteva in guardia sulla deriva intrinsecamente manipolatoria del mezzo televisivo; manipolazione oggi amplificata dalla pervasività dei social media.

Regia intrigante, ottimi attori, inserti video molto curati, musica suggestiva per uno spettacolo da vedere.

Andrea Corbella

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A Busto va in scena “Il Dario Ballantini Show” https://www.artevarese.com/a-busto-va-in-scena-il-dario-ballantini-show/ https://www.artevarese.com/a-busto-va-in-scena-il-dario-ballantini-show/#respond Wed, 30 Jun 2021 10:05:16 +0000 https://www.artevarese.com/?p=61453 Busto A. – Due ore di musica, gag e trasformismo nello show di Dario Ballantini (diretto da Massimo Licinio), organizzato sabato 3 luglio, alle 21, nell’ambito delle iniziative BA Estate. Cornice della serata, a cura del Distretto del Commercio, il giardino Quadrato del Museo del Tessile, dove si esibirà l’ imitatore, noto al grande pubblico […]

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Busto A. – Due ore di musica, gag e trasformismo nello show di Dario Ballantini (diretto da Massimo Licinio), organizzato sabato 3 luglio, alle 21, nell’ambito delle iniziative BA Estate. Cornice della serata, a cura del Distretto del Commercio, il giardino Quadrato del Museo del Tessile, dove si esibirà l’ imitatore, noto al grande pubblico per la sua collaborazione con Striscia la Notizia. Qui lo si è visto nei panni di volti famosi, quali Donald Trump, Vasco Rossi, Michela Brambilla, Matteo Renzi, Giulia Bongiorno, Enrico Letta, Matteo Salvini, Giuseppe Conte e molti altri.

Ballantini non è solo un abile imitatore, un camaleontico trasformista ma è anche pittore. Dalla “tavolozza” delle battute a quelle dei colori, le battute si fanno sfumature e segni: di sensazioni, sentimenti e passioni.

Tornando allo spettacolo, l’ingresso è gratuito e su prenotazione tramite la piattaforma eventbrite (https://www.eventbrite.it/e/biglietti-dario-ballantini-show-160718809285) fino a esaurimento posti. I cittadini che intendono partecipare devono dimostrare di aver fatto almeno un acquisto o una consumazione di qualsiasi entità in un esercizio commerciale della città il giorno stesso dell’evento. Lo scontrino verrà visionato all’ingresso.

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I cento anni della “Teresa” più famosa del palcoscenico https://www.artevarese.com/i-cento-anni-della-teresa-piu-famosa-del-palcoscenico/ https://www.artevarese.com/i-cento-anni-della-teresa-piu-famosa-del-palcoscenico/#respond Sat, 01 May 2021 19:30:29 +0000 https://www.artevarese.com/?p=60384 Legnano – A un secolo dalla nascita, la città ricorda Felice Musazzi, “la Teresa” più famosa del palcoscenico. Dal 10 maggio si aprirà una serie di appuntamenti dedicati alla ricorrenza con la presentazione del libro, “Felice di essere  Musazzi“, a cui seguiranno tavole rotonde e mostre, fino ai suggestivi incontri nei cortili, riferimenti a quelle […]

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Legnano – A un secolo dalla nascita, la città ricorda Felice Musazzi, “la Teresa” più famosa del palcoscenico. Dal 10 maggio si aprirà una serie di appuntamenti dedicati alla ricorrenza con la presentazione del libro, “Felice di essere  Musazzi“, a cui seguiranno tavole rotonde e mostre, fino ai suggestivi incontri nei cortili, riferimenti a quelle ambientazioni dove avvenivano le vicende della “famiglia Colombo“.
Il libro, curato dal Comitato per il Centenario, si avvale della prefazione di Maurizio Porro, critico teatrale de Il Corriere della Sera e dei testi dei giornalisti Cristina Masetti e Luca Nazari; di Alberto Bentoglio, direttore del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi Di Milano; di Nicholas Vitaliano, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo dell’Università degli Studi di Milano e di Alessio Francesco Palmieri Marinoni, docente di Storia del Costume Teatrale. La sezione biografica si compone di una documentazione inedita proveniente dall’archivio personale dell’artista.
Con il medesimo titolo della pubblicazione, si aprirà a Palazzo Leone da Perego dal 28 maggio, (fino al luglio) anche una mostra, che raccoglie cimeli originali, costumi e copioni accanto a rari filmati d’epoca suddivisi in un susseguirsi di ambienti tematici. Sempre nelle sale dello spazio espositivo, e nel medesimo periodo, sarà inoltre possibile visitare un’altra mostra, questa volta a cura del Gruppo fotografico della Famiglia Legnanese, con proiezioni di immagini dedicate a location legnanesi nei quali irrompe una foto di Musazzi
Peccato che la più grande attrice italiana sia un uomo” è il titolo della tavola rotonda on–line in programma il 19 maggio sulla pagina facebook “Città di Legnano Palazzo Malinverni“. La famosa frase fu detta dall’attore e drammaturgo Giorgio Strehler a proposito di Musazzi. Ma non fu l’unico “tra i grandi” ad apprezzare il nostro “Felice“. Plausi arrivarono infatti anche da personaggi illustri, maestri come Luchino Visconti e Federico Fellini. Moderatore dell’incontro, al quale parteciperanno Alberto Bentoglio, Nicholas Vitaliano, Maurizio Porro, lo storico del teatro e giornalista Andrea Bisicchia, il regista Filippo Crivelli e l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, sarà l’attore Paolo Scheriani.
Con l’estate, tra luglio e agosto, il programma “si scalderà” con un’altra esposizione intitolata “Un fiume di risate”: si tratta di un percorso che si snoda tra una serie di pannelli posizionati lungo il corso dell’Olona, con immagini di Musazzi e della Legnano del suo tempo, accompagnate da frasi tratte dai testi teatrali. Sempre a cavallo dei due mesi si terrà anche la rassegna dal titolo “Corti e cortili”, suddivisa in tre serate che si svolgeranno nelle norme di sicurezza imposte dall’evoluzione pandemica).
Dal 4 al 12 settembre la Famiglia Legnanese ospiterà, nella propria sede “Teatro 900”, una mostra di locandine e manifesti su spettacoli teatrali, appuntamento organizzato dall’Associazione Festival del teatro e della comicità Città di Luino.
Tra le numerose iniziative è previsto anche il coinvolgimento delle scuole, un progetto al quale stanno lavorando gli addetti e che prenderà il via nel prossimo anno.
La conclusione delle manifestazioni del centenario, che proseguiranno per tutto il 2021, è prevista a dicembre con l’assegnazione del “Premio Felice Musazzi Città di Legnano”, riconoscimento che andrà a figura dello spettacolo.
Quando il cuore batte forte, la bocca si chiude e le parole diventano inutili” – disse una volta, un emozionato Musazzi a teatro, in occasione di un suo compleanno. Le parole oggi invece sono utili, utili a ricordare un uomo semplice che ha saputo descrivere, raccontare e dipingere, come un pittore, ambienti e atmosfere dei suoi tempi. Pennellate di colori forti e vivaci, stese  con la dolcezza di una carezza e la forza della passione per il proprio “mestiere” d’attore: un capolavoro l’opera di Musazzi,  che rimarrà incancellabile nel tempo e nella storia del teatro.

Per informazioni sul programma contattare: T. 0331.925575 oppure scrivere a segr.cultura@legnano.org – ufficio.cultura@legnano.org –

E.F.

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