Laveno va celebrando la propria storia di centro – un tempo, da 150 anni a questa parte – rinomato per la produzione di ceramiche. Un altro materiale, la carta, partecipa con la sua grazia e forza particolari alle celebrazioni. L’arte tipografica si sposa all’arte ceramica, in un connubio azzardato che soltanto le edizioni Pulcinoelefante potevano sostenere.
Dal 1982, Alberto Casiraghy ha “sfornato” oltre seimila titoli di operette a piccola tiratura ospitanti sul corpo bianco e spesso caratteri, parole, versi, aforismi, emblemi, illustrazioni, collage, fotografie e altro ancora. Sono, alla fine, edizioni artigianali illustrate nei più disparati modi, riconoscibili dall'in folio, dalla cucitura a mano e dallo spirito dadaista che le impronta. Da tutte, fa capolino la figura ibrida del pulcino appollaiato nella sua cornice, un po’ impacciato, con il becco non più becco ma alambicco.
Con la mostra – ma non solo – allestita a Villa Frua di Laveno, nella sede splendida della Biblioteca civica, il Pulcinoelefante parte per una tournè nella quale presenta la sua storia tenera e importante, forte di una moltitudine affezionata di autori, amici, estimatori. Il Sistema Bibliotecario dei Laghi ha infatti promosso l’iniziativa, la quale, sino a dicembre, farà tappa a Sesto Calende, Gavirate, Brenta, Luino, Angera e Ispra, diffondendo la felice utopia di una stampa fatta in casa, nella quale lo stampatore-editore è un’artista (della vita) che ha salvato parole e immagini dall’inedito (limbo).
Per l’occasione del secolo e mezzo di vita della ceramica di Laveno, Pulcinoelefante si è fatto carico delle parole ispirate di undici poeti e soprattutto dei lavori loro abbinati di altrettanti ceramisti, all’opera sul nostro territorio: ecco nati “I pulcini di ceramica”, tra i più pesanti mai usciti, a dire il vero. Infatti, se negli spazi di Villa Frua varie copie del Pulcinoelefante stanno sospese nell’aria, esposte alle brezze del Verbano, il quadrifolio lavenese con i raku, la terracotta e le ceramiche giace su un banchetto: siamo al… cimitero degli elefanti?
Tale forza di gravità della materia appartiene in effetti all’elefante, nel dilemma drammatico “Pulcino o Elefante?”, proposto dal titolo della mostra. Quest’ultima, a cura di Roberto Tilio, appare piuttosto assortita e rivela alcuni segreti del piccolo-grande editore di Osnago, provincia di Lecco. Vi sono le foto bianconero di Angelo Gargaglione e un filmato di Francesco Riva, musicato da Ermanno Librasi, visibili nell’atrio della villa insieme a bacheche con i “piombi” del mestiere e un omaggio a Adriano Porazzi, storico xilografo del Pulcinoelefante.
Nei sotterranei si accede all’installazione di Ino Lucia “Un bosco che dorme”, ermetica come tante installazioni, il tutto illustrato da carte disegnate e colorate, queste sì leggere, di bambini cresciuti e felici, mentre la poetessa Alda Merini, con i suoi 400 Pulcini, fa la chioccia della casa editrice. L’approdo a Laveno del “personaggio” di Alberto Casiraghy, sapiente nel rimanere bipede con proboscide e bene al di là della carta di cui è fatto, dona un tocco tenero e longevo a un anniversario che non è tanto allegro.
Pulcino o Elefante?
Alberto Casiraghy, l’editore che stampa in giornata
Mostra organizzata da Sistema Bibliotecario dei Laghi
Laveno Mombello, Biblioteca Comunale Villa Frua
dal primo al 30 giugno 2006
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì, 8.30-12.30 / 14.30-18.30
sabato, 8.30-12.30