Al taglio del nastro, bocche e occhi spalancati: nella mattinata del 28 aprile si è tenuta la cerimonia di riapertura dell'area di San Pancrazio dell'Ex Monastero di Cairate, a cui ha partecipato un folto pubblico e numerose autorità.
L'area riqualificata, che verrà destinata ad accogliere gli uffici comunali di Cairate, rappresenta una porzione del Monastero, il cui recupero verrà completato nei prossimi mesi.
Durante la cerimonia è stata anche firmata ufficialmente la convenzione tra Provincia di Varese, Comune di Cairate e Pro Loco di Cairate per garantire l'apertura degli spazi già recuperati sia nel periodo invernale che in quello estivo, con possibilità di visite guidate garantite dalla Pro Loco.
Un luogo immenso, da gustare passo dopo passo. È l'antico Monastero di Santa Maria Assunta a Cairate, recuperato, nella parte più consistente, grazie ad un lunghissimo restauro.
Quasi un'altra Castelseprio, tale è la sua vastità e stratificazione storica che va dalle origini romane, fino ai tempi di Napoleone che decretò la chiusura di quello che era stato, per secoli, il cuore e il motore spirituale ed
economico dell'intera area.
Il Monastero conserva un autentico tesoro dipinto: sono gli affreschi cinquecenteschi di Aurelio Luini, figlio del più famoso Bernardino uno tra i più illustri allievi di Leonardo da Vinci. Sulla parete è narrata la storia della Vergine, dalla nascita fino all'Assunzione. Ma ciò che colpisce di più sono i volti dei personaggi, le architetture rinascimentali dipinte e i colori utilizzati. L'opera, maestosa per dimensioni, circa 14 metri di altezza per 9 di larghezza, è la più importante fra quelle note di Aurelio Luini.
Ma torniamo alla storia del sito: la posa della prima pietra si perde nella notte dei tempi; si ritiene che il complesso sia stato fondato addirittura nel 737 d.C. da Manigunda, una nobile longobarda legata alla corte regia di Pavia.
I recenti lavori di restauro, attivati dalla provincia di Varese, hanno interessato il chiostro medievale, la chiesa monastica e gli immobili monumentali del cortile di San Pancrazio che ospiteranno gli uffici, le sale istituzionali e la biblioteca civica.
Ma non è tutto perchè negli spazi dell'ex monastero, che consigliamo di visitare con scarpe comode, vista la sua vastità, sono stati scoperti, nel corso della prima campagna di scavi archeologici, ampi lacerti di muratura databili addirittura al VI – VII secolo che certamente introdurranno nuovi elementi per la riscritttura della storia del monumento e dell'antico contado del Seprio.
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