Voleva solo donne e che in qualche modo fossero fuori del comune. Non proprio e non solo in senso stretto, letterale, geografico. Questo curato da Claudio Benzoni, "Donne raccontano donne" non è la classica strenna natalizia, con animali da copertina, benefattrici, dame da palco o soirée, o da liturgie sociali.
Ma donne da tessuto attivo della società, forse alcune sconosciute ai più, molte giovani o giovanissime, altre meno, ciascuna tuttavia con una forte primazia nel proprio territorio professionale, da non lasciare dubbi. La scelta fatta da Benzoni – dolorosa forse, umorale, sulla base di un proprio atlante umano e amicale e dunque attaccabile come tutte le scelte arbitrarie – è inoppugnabile dal punto di vista di una rappresentatività del campione.
Queste sono le donne che Benzoni ha voluto che rappresentassero la Varese di inizio terzo millennio: ostetriche a domicilio, giornaliste della flessibilità, insegnante e copywriter, musiciste, la giovane esperta che lavora in una casa d'asta, l'avvocato e la restauratrice.
Raccontano di una sessualità finalmente in via di totale emancipazione socio-professionale, che unisce perizia, amore per il proprio lavoro, serietà senza clamori, che non ha bisogno di glamour, ma che non rinuncia al ciuffo sbarazzino né al proprio fascino.
Tantomeno alle proprie prerogative femminili primarie. L'abbraccio tra la mamma e il figlio ne è immagine più che eloquente. Ciascuna di loro si è raccontata: chi con più prudenza, chi con più abbandono del cuore. Chi con distacco, chi a scena aperta. Come fosse, al di là del dato tecnico della propria attività, l'occasione della vita per dirsi "ecco siamo anche questo".
Dall'altra parte le fotografe che Benzoni ha trovato non solo a Varese. Giovane per lo più anche loro, professioniste nel campo della comunicazione e del racconto per immagini. Sono 250 le immagini del volume, tutte in rigoroso bianco e nero. Ognuna ha convissuto con la propria "partner" per estrarne il filo d'Arianna e stillarne il senso della fiaba: dove sei, cosa fai, con chi, cosa è importante per te.
Ne è uscito un bel mosaico, davvero. Isabel Lima, Francesca Zambrini, Chara Foletto, Miriam Broggini, Silvia D'Ambrosio, Angela Krebs, le fotografe di Varese e provincia che hanno dato peso al progetto.
Tocco finale o iniziale poi la presentazione di Dacia Maraini, di cui lo stesso Benzoni ha curato il sito ufficiale (www.daciamaraini.it): e chi, del resto, se non lei, poetessa dell'universo femminile, della sua tragica, epica, amara, esaltante consapevolezza poteva apporre la prefativa parola a questo racconto?