Milano – Il Museo etrusco aprirà al pubblico nel 2019. I lavori di ristrutturazione del Palazzo che ospiterà la collezione di reperti, appartenenti alla famiglia Rovati e datati tra il IX e il Vi secolo a.C., sono stati affidati all’archistar Mario Cucinella.
Si legge che “Il progetto architettonico prende corpo a partire da tre macro interventi. Il primo riguarda l’ampliamento del livello interrato dell’immobile, la realizzazione e allestimento del museo ipogeo che andrà a ospitare l’importante collezione di vasi (buccheri e impasti) e altri reperti etruschi. Il secondo concerne la ristrutturazione del Palazzo Ottocentesco Bocconi-Rizzoli-Carraro. L’intervento più significativo è rappresentato dalla minuziosa operazione di conservazione e restauro delle principali stanze del piano nobile, una “casa ritrovata”, pensata per esporre altri oggetti di arte antica appartenenti alla Fondazione, in un singolare e continuo dialogo antico e presente. Il terzo intervento progettuale interessa il grande giardino sul retro dell’immobile. Si tratta di uno spazio nascosto dalle mura perimetrali che lo racchiudono su tre lati, un’area verde privata ad uso pubblico nel quale sostare, chiacchierare e incuriosirsi, un salotto della città, semplice ma raffinato.”
Ma da dove nasce l’idea del Museo etrusco? Giovanna Forlanelli Rovati, vicepresidente della Fondazione Luigi Rovati, racconta che la sua è una famiglia di collezionisti. Nello specifico, l’idea del museo è nata dopo l’acquisto di una collezione conservata in Svizzera (Si tratta della collezione ginevrina dei coniugi Cottier), costituita da settecento pezzi in ottimo stato di conservazione. “Vogliamo che il museo diventi anche sede di esposizioni temporanee e un punto di riferimento per il restauro e la ricerca. Un luogo di diffusione della cultura”.
In riferimento alle partnership sviluppate per il museo etrusco, gli interlocutori principali
saranno le istituzioni, con le quali il dialogo è stato sviluppato fin dall’inizio. Alcuni esempi? Il Comune di Milano, il MIBACT e la Soprintendenza. In particolare, la convenzione con il Comune permetterà al museo di rientrare a pieno titolo all’interno del circuito dei musei civici di Milano, nonostante sia un’istituzione privata. L’intenzione – secondo quanto riferito da Giovanna Forlanelli Rovati – è quella di collaborare con i musei milanesi per valorizzare le singole identità.
La gestione dell’istituzione spetterà alla Fondazione Luigi Rovati e la collezione etrusca sarà curata da Giulio Paolucci, direttore del Museo etrusco di Chianciano. Fondamentale anche l’apporto di un advisory board di professionisti di grande caratura di cui fanno parte il professor Salvatore Settis, Annalisa Zanni, direttrice della casa-museo Poldi Pezzoli, e Philip Rylands, direttore uscente della Collezione Peggy Guggenheim.
Insomma le aspettative sono alte, non resta che attendere l’inaugurazione di questo nuovo museo milanese.
Eleonora Manzo