Un pugno…

Questo l’effetto della musica di Chris Whitley (31.08.1960–20.11.2005), quando nei caldi e noiosi pomeriggi estivi le radio commerciali anestetizzano e allontanano le nostre anime dal senso della bellezza.

Talvolta, cercando musica in rete, dove ancora è possibile quel poco di anarchia che molto spesso si traduce nel suo pessimo esercizio, si trovano tesori inaspettati.

Non “il suo canale Youtube”, o “Official” come è d’uso dire oggi… No, impossibile per Chris che se n’è andato troppo presto, troppo giovane, schivo al successo e al mainstream e con pochissimi, ingiustamente, dischi venduti.

Quasi un grido dal web “unofficial”: Hei, sentite qui…cosa ci siamo persi!

Allora click… e sono valanghe di suoni allucinati, antichissimi, chitarre stonate, percosse, accordate in modi assurdi solo per accompagnare quella voce altalenante di chi troppo ha sofferto e ecceduto nella vita, ma che ha saputo essere un ponte sublime tra gli echi profondi di una tradizione già diventata storia (Muddy Waters, Hendrix, Dylan) e la modernità, scarna, essenziale, a volte brutale e senza sconti di un artista focalizzato solo sul suo linguaggio musicale.

Linguaggio musicale che, in termini di successo commerciale, ovviamente, non ha pagato…

Chris  morirà giovane, malato e povero in canna… perché ha regalato a tutti noi ciò che di più puro possedeva, senza riserve.

Hei…cosa ci siamo persi!

Luigi Fiore

Discografia:

Living with the Law (1991) – Din of Ecstasy (1995) – Terra Incognita (1997) – Dirt Floor (1998) – Rocket House (2001) – Hotel Vast Horizon (2003) – Weed (2004) – War Crime Blues (2004) – Big Sky Country (2005) – Soft Dangerous Shores (2005) – Reiter In con The Bastard Club (2006) – Dislocation Blues con Jeff Lang (2006