Solo in case museo – Erano stati esibiti nello scorso aprile. Nell'ambito dei programmi di Progetto Telecom Italia, i capolavori nascosti della collezione Borromeo – uno spaccato di acuta profondità dell'arte lombarda quattro-cinquecentesca – erano stati esposti in un connubio di straordinario fascino nelle sale della più prestigiosa casa-museo di Milano, il Poldi Pezzoli. Da adesso e fino a febbraio, la stessa conoscenza approfondita la si potrà fare anche al Liechtenstein Museum di Vienna, sede espositiva della collezione privata dei Principi di Liechtenstein, la più importante a livello mondiale e da sempre dedita alla valorizzazione delle collezioni private.
Collezionisti nei secoli – Importante, secolare, la vicenda della collezione Borromeo. Costruita, come spesso accade alle raccolte più significative, su stratificazioni, sui lunghi periodi, sui cambiamenti di gusto, su predilezioni personali che si giuntano a predilezioni. Così per questa, che sale per i rami maestri del mecenatismo e del collezionismo dei capostipiti della famiglia, si intreccia con il fondo che l'amministratore di casa Borromeo,
Giovanni Battista Monti, esperto collezionista a sua volta, lasciò in eredità ai suoi datori di lavoro nel 1830, si arricchisce negli anni immediatamente successivi con le acquisizioni di Gilberto Borromeo, che ai quadri aggiunge la passione per gli stralci autografi degli artisti. Infine, l'ultimo tassello: la collezione di casa Arese, confluita in quella Borromeo, per vie matrimoniali.
Ora d'aria – Sarà una selezionata sintesi di questa raccolta a rappresentare i mecenatismo e il collezionismo borromaico, uno tra i più esemplari nel mondo culturale milanese a cavallo tra Seicento ed Ottocento, ad essere esposto a Vienna. Già qualcosa, per una collezione che, per sfuggire ai bombardamenti, è stata ricoverata durante la guerra proprio nel palazzo di famiglia sull'Isola Bella, nei cui caveau è rimasta, tranne in rare eccezioni, custodita fino alla mostra del Poldi Pezzoli.
Opere e scritti – La mostra "La Collezione Borromeo. Pittura e scultura sulle orme di Leonardo da Vinci", offre squarci di pittori e scultori ineludibili per chi voglia addentrarsi nelle cose d'arte lombarde a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento all'ombra ma, non solo, di Leonardo. A cominciare dal Bergognone e dal Foppa, dal Boltraffio e dal Luini, dal Butinone, dal Bramantino, da Gaudenzio Ferrari con inserzioni di arte dell'Italia centrale dati dai testi pittorici del Pinturicchio fino ad esempi scultorei del Sanmichele o del Bambaia. E, si diceva, una preziosa scelta di 15 scritti autografi di artisti celebri, senza limitazioni territoriali o cronologiche: tra questi le lettere e manoscritti di Pisanello, Michelangelo, Andrea Palladio, Pellegrino Tibaldi.