Dolce ricordo – Se n'è andato silenziosamente, senza clamore; il 29 maggio Giuliano Mauri, il costruttore di maestose e poetiche cattedrali vegetali, l'artista ricordato per la sua semplicità e dolcezza, ha lasciato i propri cari, gli amici e gli appassionati della sua arte, per sempre.
Anche Gallarate partecipa, compita, alla triste scomparsa di Mauri, ricordando con affetto e stima un artista che in città ha lasciato un segno indelebile: dal 2004, un ponte qualunque di Gallarate è diventato, grazie alle mani e al genio creativo di Mauri, un'opera d'arte, una Passerella di gelsomini sul fiume perduto, un tunnel di legni intrecciati con minuzia e passione dall'artista stesso e dagli alpini della zona.
Un amore impresso nella natura – "Un uomo semplice, un carpentiere, uno che mentre costruiva le cattedrali nel bosco, impastava ravioli", questo era Giuliano Mauri per il critico d'arte Philippe Daverio, da anni amico dell'artista e ora dolorosamente colpito per la sua scomparsa.
L'artista di Lodi se n'è andato, ma l'amore che lo legava profondamente alla natura, alle sue forze misteriose, al suo potenziale creativo, alla sua poesia e bellezza rimarranno però impresse nelle sue opere, nella sua Cattedrale Vegetale a Sella di Valsugana, nella deliziosa Voliera del Parco di Monza, nelle incantevoli opere da scoprire, nella natura.
"Tutti noi siamo foglie che seguono il lento fluire del fiume", amava ricordare Giuliano Mauri, "a volte, nel nostro cammino, incontriamo un albero solitario, la secca di un ansa, legni levigati dalla corrente, segni che testimoniano che sono i luoghi che scelgono l'artista. Gli artisti sono essi stessi foglie, finito il loro ciclo, cadono e vengono trascinati via, seguendo il loro destino per tornare alla natura".