Giovanna Bianco e Vittoria BrogginiGiovanna Bianco e Vittoria Broggini

La forma dei pensieri – La nuova mostra organizzata alla Gam ci conduce in luoghi sempre diversi, totalizzanti, in cui veniamo trasportati attraverso le costellazioni, le parole, i rami di alberi così lunghi e così freddi, cupi, eppure carichi di energia vitale che affascina completamente. Sono le opere di Bianco-Valente, ambienti, installazioni video e sonore, che ripercorrono un lavoro di ricerca e riflessione fisica e mentale lungo dieci anni. Benché il nome possa di primo acchito confondere, si tratta di due artisti ben distinti, Giovanna Bianco e Pino Valente, diventati un'unica entità sia personale (sono marito e moglie) che artistica. Geologo lui, laureata in lingue e cinema lei, l'interesse per l'immagine e l'arte li porta a incamminarsi in un percorso che sfocerà in fama internazionale: "il video è il mezzo che ci rappresenta meglio – spiega Giovanna – quando ci siamo incontrati io avevo già dimestichezza con la telecamera grazie alla tesi in cinema, mentre Pino era un amante di fotografia. La prima passione che è scaturita dal nostro incontro è stata quella tra di noi, che poi ci ha portato a lavorare e creare insieme. Il video era il mezzo che meglio ci aiutava a rappresentare come si forma un pensiero nella mente; da allora è rimasto il mezzo artistico che abbiamo privilegiato".

Studio di dualità – L'esposizione, che verrà inaugurata sabato 8 marzo , è una raccolta di opere dal 1995 ad oggi, e si propone di fare il punto sulle ricerche e sugli studi di questi artisti, che per la prima volta vengono indagati con cura in una personale che diventa la loro prima vera retrospettiva: "Siamo molto felici per l'opportunità che abbiamo avuto – puntualizza Giovanna – e vorrei ringraziare Emma Zanella e Vittoria Broggini per questa mostra che si propone di fare il punto della situazione dei nostri dieci anni di lavoro. Vedere insieme nella stessa esposizione opere di periodi diversi del nostro percorso artistico ci permette di collocarle idealmente su una linea retta e vedere come ci sia un filo conduttore che ci permette di sviluppare i temi che abbiamo trattato. All'inizio della nostra attività ci siamo impegnati nello studio della dualità corpo/mente: ci siamo chiesti se ci fosse un punto di connessione che legasse questi due domini. Successivamente abbiamo concentrato i nostri studi sul binomio naturale/artificiale e le relazioni che intercorrono tra questi; per esempio il computer può avere delle attitudini simili a quelle dell'uomo?".

The Effort to Recompose my ComplexityThe Effort to Recompose my Complexity

Teoria di viaggio e connessioni astrali – Lo studio e le ricerche di questa coppia non si limitano solo alla teorizzazione; Giovanna e Pino compiono dei viaggi, difficili ed estremi, in cui raccolgono suggestioni, fisiche e mentali, che poi riportano nei loro lavori: "dal 2001 – continua Giovanna – seguiamo una teoria le cui prime tracce scritte si trovano in testi che risalgono al medioevo. Questa teoria astronomico-astrologica prevede che ci siano cicli annuali e ad ogni scadere di un ciclo ti devi trovare di volta in volta in un punto diverso del mondo per ricevere gli influssi positivi dai pianeti. Oggi noi abbiamo smesso di seguire questa teoria solo per verificarne la veridicità, la parte fondamentale è diventata il viaggio, che attraverso le difficoltà e la scoperta di popoli e dinamiche di vita diverse dai nostri evoca in noi suggestioni che poi cerchiamo di sviluppare nei nostri lavori".

Una relazione in evoluzione – Esemplare risultato delle ricerche condotte seguendo questa teoria è l'opera Tempo universale, del 2007, che intende sviluppare il tema della connessione degli accadimenti terrestri con il cielo: sono infatti proiettate su tre pannelli immagini di alberi senza foglie ripresi dal basso vesso l'alto, che girano con un senso vorticoso e destabilizzante tendendosi verso l'alto, verso il cielo. "Gli alberi – spiega Giovanna – sono i destini delle persone e sono in continuo dinamismo. In sottofondo si sentono voci confuse provenienti da ogni parte del mondo che abbiamo raccolto mediante radio ad onde corte. Vi sono dieci punti di diffusione nell'installazione, e muovendosi per la stanza a secondo del punto in cui ci soffermiamo possiamo sentire più o meno nitidamente le diverse voci. In questo modo si compie un viaggio intorno al pianeta, rimanendo però sempre nella stessa stanza". Se osserviamo attentamente potremo notare l'evidente connessione (e la successiva evoluzione) tra quest'opera e quella creata in esclusiva per la Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, The Effort to Recompose my Complexity. Gli alberi, e in particolare i loro rami, da scuri e in tensione verso l'alto diventano una sorta di mappa dell'anima che non si espande più verso il cielo ma verso le infinite possibilità di legame e relazione, attuate grazie alle linee rette che permettono ai diversi pensieri di entrare in contatto tra di loro.

Visibile invisibile. Bianco-Valente. Opere video e ambienti 1995-2008
Dall'08 marzo al 25 maggio 2008
A cura di Emma Zanella e Vittoria Brogini
Nell'ambito di FilosofArti, festival di filosofia (02-10 marzo 2008)
Inaugurazione: sabato 08 marzo ore 19,00
Visita tenuta da Bianco-Valente: domenica 09 marzo ore 11,00

Civica Galleria d'Arte Moderna, Viale Milano 21
Gallarate
Orari. Da martedì a domenica 10,00 – 12,30 / 14,30 – 18,30
Da martedì a sabato visite guidate gratuite su prenotazione allo 0331/791266
Ogni domenica alle 16,30 visite guidate gratuite
Catalogo: Shin Factory, con testi di Emma Zanella, Vittoria Broggini, Bruno Di Marino, Elena Volpato