di Von Meyte
Fashion victim – Un'interessante conferenza, svoltasi a Como, in Pinacoteca, dal titolo Una famiglia intelvese alla corte di Vienna nel '700. Il piacere di vestire alla moda ha raccontato gli abiti e le mode dell'epoca del Rococò. A riportare gli uditori, accorsi numerosi, all'epoca di damine e figurini, la Prof. Marialuisa Rizzini, docente di storia del costume. Occasione della conferenza è la mostra dedicata agli artisti Ferrata e Carloni, vissuti fra Seicento e Settecento, originari della val d'Intelvi, ma frequentatori e protagonisti dell'arte delle più importanti città europee, come Vienna e Roma. Il primo fu un importante scultore attivo a Roma, il secondo operò alla corte degli Asburgo. Di quest'ultimo in mostra sono esposti sei ritratti, che raffigurano i membri della famiglia dei De Allio. Le opere sono di proprietà del comune di Scaria, frazione di Lanzo di Intelvi.
I De Allio – Originari di Scaria, oltre al pittore stesso,
erano i De Allio, sebbene la loro carriera si svolse lontano dal paese natio, alla corte di Vienna. Donato Felice de Allio, il pater familias, lavorava come ingegnere militare e i suoi tre figli ricoprirono incarichi importanti, politici e militari. In arte il periodo è dominato dalla corrente del Rococò, di cui un esempio è il palazzo di Schonbrunn. E come ha sottolineato la Prof.ssa Rizzini nella conferenza, anche gli abiti rispecchiano questa tendenza artistica.
L'abito, segno di distinzione sociale – Tutti i personaggi sono ritratti con gli abiti ufficiali, che ne denotano il ruolo. Ad esempio Carlo Antonio de Allio è raffigurato con il copricapo militare, che lo identifica come un tenente, Donato Felice con la divisa da ingegnere: una tendenza tipica dell'epoca, che è confermata anche da ritratti di altri personaggi coevi. L'abito è un distintivo sociale, un modo di ostentazione, così come gli accessori, preziosi e ricercati: calze di seta, merletti ai polsi. E poi la parrucca, posata su teste calve, rasate per l'occasione, acconciata così come la moda dettava.
Ma chi dettava la moda? Modello di eleganza fu anche nel Settecento il Re Sole, Luigi XIV, che lanciò le scarpe
Maria Anna von Beroldingen
maschili con il tacchetto rosso: a partire da lui, i sovrani si presentarono come gentiluomini di corte, non più militari, cosa che era accaduta fino a pochi secoli prima.
La moda femminile – Le donne di rango indossavano impegnativi abiti, di tradizione francese, come la Robe à la francaise, caratterizzata dalla presenza di estensioni laterali, che venivano sostenute da paniers, sottostrutture in giunco o metallo che potevano raggiungere dimensioni notevoli. Questi abiti risultavano così molto scomodi, poco funzionali e le dame dell'epoca, come si può ammirare ad esempio nei ritratti di Von Meytens, assumevano sempre una innaturale posizione eretta, a causa della presenza di stretti corpetti. Nell'opera esposta a Como, Madame De Allio indossa probabilmente un vestito alla francese, impreziosito da un drappo rosso che cade morbido sulle spalle e da fiori acconciati sul petto. Le maniche sono ornate da merletti: indumenti maschili e femminili facevano largo uso di pizzi. Molto ambite erano le opere delle merlettaie del Belgio e della Francia, che tentavano di soddisfare i capricci delle dame.
Il Parini… Pizzi, merletti, parrucche, abiti di corte, ricami e corsetti: emblemi di quell'aristocrazia che pochi anni più tardi il Parini avrebbe ironicamente raccontato nelle sue opere.