Le sedi espositive si sono ridotte sensibilmente ma l'energia che da ben ventidue edizioni alimenta la rassegna internazionale di fiber art Miniartextil non si è ancora affievolita, e anche quest'anno – forte dell'instancabile passione dei suoi artefici, Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro – torna ad invadere i punti nevralgici comaschi con (mini) opere tessili e installazioni site-specif. Agorà è il titolo e il tema portante di questa nuova edizione che ha visto confluire nell'atrio della Camera di Commercio, nelle sale di Villa Olmo a Como e nei giardini di Villa Carlotta a Tremezzo un mix eterogeneo di geometrie, colori e materiali. Varcando la soglia della villa neoclassica, la prima installazione che accoglie dall'alto i visitatori è Plexus n. 19 del messicano Gabriel Dawe, un arcobaleno di fili colorati che s'intreccia nell'aria delimitando il vuoto attorno al quale si avvolgono le scale. «L'effetto dei fili – scrive l'artista – è quello quasi di una dematerializzazione della sostanza fisica, come qualcosa di etereo che gioca con la percezione visiva», o per contro, dato che il materiale è «composto dai colori dello spettro, può essere percepito come materializzazione di un frammento di luce».
Il percorso parte dal puzzle fotografico – Agorà Como – di Francesco Corbetta per chiudersi con Sun being l'ipnotica cascata di Kusudama rossi realizzati a mano dall'artista rumeno Martin Emilian Balint. Tra le opere in mostra spiccano per levità e delicatezza le installazioni Here is The End of All Things dell'irlandese Claire Morgan e Division – 2009 – W del giapponese Kiyonori Shimada. Con pazienza certosina, la prima ha inserito in lunghi fili di nylon insetti e soffioni per dare forma a delle strutture impalpabili che trattengono nella loro intricata
costruzione il corpo impagliato di un barbagianni; il secondo, attraverso l'uso di enormi strisce di nylon, ha creato un candido tunnel che avvolge lo spettatore immergendolo in una sorta di caverna uterina, contenitore primigenio di vita e di morte.
Nel salone centrale, distribuiti su due file contrapposte, si trovano invece i 54 minitessili, le sculturine di piccolo formato (20×20 cm) che danno il nome alla storica rassegna. Scelti tra una rosa di 354 creazioni, provenienti da tutto il mondo, questi gioiellini racchiudono in sé studi semiotici e gestaltici legati al fascino che il macrocosmo dell'arte tessile ha da sempre suscitato. Seta, cotone, lana, chiffon, organza, feltro, canapa, pelle e lino si alternano ai materiali più disparati (legno, plexiglass, plastica, fil di ferro, perline, spilli, resina, acciaio, juta, carta, polistirolo, ecc.) per plasmare dei totem tascabili che riflettono le culture, le tradizioni e lo sguardo "contemporaneo" di ogni artista.
Alla Camera di Commercio si trova invece l'opera Gaia di Nathalie Boutté un tappeto di mappe stradali ritagliate e assemblate a formare una grande cartina geografica. L'ultima tappa di questa rassegna conduce ai giardini di Villa Carlotta a Tremezzo, dove fra tronchi e rami l'artista tedesca Irene Anton ha teso dei coloratissimi collant di nylon. La sua Intervention invading network – net. n. 35 sembra ricalcare un'intricata rete virtuale ma anche un vivace sistema di cellule nervose che invadono totalmente lo spazio.
Agorà – Miniartextil 2012
Fino al 18 novembre 2012
Camera di Commercio, Via Parini 16, Como
Villa Olmo, Via Cantoni 1, Como
Villa Carlotta, Via Regina 2, Tremezzo (CO)
Ingresso: Villa Olmo, intero 7 euro, ridotto 5 euro, gratis per bambini fino a 10 anni
Orari: Camera di Commercio
lunedì-martedì-giovedì-venerdì, dalle 8.45 alle 12.15
mercoledì dalle 8.30 alle 15.30
Villa Olmo, martedì-venerdì dalle 14.00 alle 19.00
sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
Villa Carlotta, tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00
Per info.: tel. 031 305621 – artearte@miniartextil.it