Zhe ZhiGAME – Unanimità di scelta sul progetto vincitore del 1° Concorso Internazionale Dino Ceccuzzi. "L'oggetto ci ricorda la composizione che prende forma per gli 'opposti', ma in questo caso si svela magicamente con un atto semplicissimo, l'oro rosa e l'oro bianco satinato, danno corpo meraviglioso a questa magia basata su un atto di antica semplicità, ovvero strofinare su un foglio con una semplice piega la meraviglia del taglio e della piega di un foglio che svela l'altro lato riproponendo ogni volta un'unità diversa e nuova", motiva Riccardo Blumer nell'assegnare il premio della giuria di qualità alla giovane Naima Lallo. Venticinquenne, studentessa di fashion design, segnalata da Raffaella Mangiarotti, riceve dalla giuria dei cinque designer 'big' della manifestazione, un piccolo e prezioso diamante. Tutti d'accordo: Blumer, Francesco Lucchese, Raffaella Mangiarotti, Marcello Morandini e Ambrogio Pozzi.
Il progetto – E' l'antica arte cinese di piegare la carta (Zhe Zhi), la base di partenza per la creazione del gioiello di Naima Lallo, 'Zhe ZhiGAME'. Oggetto prezioso questo che fa parte di una collezione di gioielli, in cui ogni pezzo è pensato utilizzando due lastre di diverso materiale (oro bianco satinato e oro rosa con tecnica di granulazione), con spessori relativamente minimi e accoppiate. Le lastre sono incise e tagliate per creare quelle che sono le linee di costruzione attraverso cui piegare la 'carta'. Un gioiello dall'espressione giovane, dal gioco complesso e intrigante ma che racchiude l'autorità di un'arte antichissima.
Sfera DeCostruita – Oltre 200 i visitatori che hanno votato il gioiello preferito, nella giornata di sabato 15 novembre. Le preferenze espresse dal pubblico hanno premiato Eleonora Bertoni con il gioiello 'Sfera DeCostruita'. L'artista era tra i cinque segnalati per il concorso, dal designer Ambrogio Pozzi. Alla premiata in regalo un lucente fiore della collezione Flor di Gabriele De Vecchi. Eleonora Bertoni ha presentato una parure in argento 925, composta da anello, collana e spilla, in cui ha decostruito un solido perfetto come la sfera. "Dalla decostruzione di un solido, attraverso la tecnica di saldatura a cestello, si può arrivare all'armonia della forma originale sferica perfetta", spiega la creatrice varesina.
A conti fatti – Villa Andrea a Biumo, è stata per due giorni meta di curiosi, esperti del settore, amanti dei gioielli e dell'eleganza. Soddisfazione ed entusiasmo nelle parole degli organizzatori di questo progetto, a partire da Alessandra Ceccuzzi, che ringraziando la 'squadra operativa', ha ricordato l'importanza del coinvolgimento dei giovani, i veri ed assoluti attori della manifestazione. Ma una testimonianza di estrema passione è stata quella di Bruno Ceccuzzi, nel ringraziare non solo tutti coloro che si sono impegnati per la realizzazione dell'evento, ma in particolare la figlia Alessandra. Di padre in figlia: un'arte come quella del gioiello non ha tempo e non ha fine, si tramanda in generazioni. Ma soprattutto incuriosisce le menti creative e giovani, che sanno dare sempre volto nuovo a quest'arte pregiata.