Corpi svuotati, semplici involucri in attesa, tracce più che vere presenze. Il tema del corpo e della sua relazione con lo spazio è al centro della tripla mostra aperta alla Galleria Punto sull'Arte di Varese.
E se per Alberto Magnani l'abito rappresenta il simbolo assoluto dell'umanità, la malinconia di una lacrima interna simboleggia, per lo scultore Davide Balossi, la solitudine di donne coinvolgenti e sfuggenti.
Anni di esperienza negli Stati Uniti hanno dato l'occasione ad Alberto Magnani di regalare, alla serie dedicata agli indumenti da uomo, impronte, memorie ed evocazioni diverse, quasi un soffio vitale volato via da giacche e cravatte.
Quella che l'artista kazako Paul Kaminski ci racconta, invece, è una realtà sospesa, sempre in bilico tra immagine onirica e visione reale. Uomini e donne, tratteggiati con segni rapidi, si aspettano, si parlano, si incontrano come in un romanzo senza fine.
Tra gioco lieve di seduzione e sensibilità ferita, nelle sculture di legno appare quella goccia che quasi spacca il corpo in due, provenendo dal centro più profondo della donna-vittima. E quasi viene in mente la celebre frase del Talmud ebraico, dedicato al passo della Genesi: "State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale….un po' più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere Amata …."