Milano – Si è aperta alla Galleria 70 “Stand E 015” mostra fotografica di Agnese Garrone e di Dominique Laugé. Ventotto le fotografie esposte, quattordici per ogni autore, tutte in bianco e nero che mostrano il senso di profonda corrispondenza e assonanza che unisce i due artisti.
La classe di Laugé nel ritrarre la natura e il vivido interesse della Garrone per l’umanità che la circonda declinano, con diverso linguaggio, la medesima qualità di sentimento, che ha in sé qualcosa di nobile e antico; un’affinità riscontrabile nell’allestimento stesso delle opere in mostra che mette in relazione i lavori di due artisti diversi per età, esperienza, stile e scelta dei soggetti, ma che si rivelano tuttavia molto vicini nella sensibilità e nella temperie emotiva conferita alle rispettive immagini.
Dominique Laugé presenta, con l’ordine compositivo dal ritmo posato e solenne che contraddistingue la sua arte e la
sua anima, i paesaggi del Canton Vaud in Svizzera e della Provenza in Francia: paesaggi senza mai figure umane, sospesi, introversi, quasi fosse questo l’unico modo per avvicinarsi all’interiorità della vita, dove la luce, morbida e soffusa, gioca un ruolo determinante e viene trattata dall’autore in maniera magica, quasi pittorica.
Con differente ispirazione, Agnese Garrone si mostra animata da un vivo senso di partecipazione e affetto per i propri simili. Le immagini che crea paiono sempre rivolte verso l’esterno, persino quando sono autoritratti e con uno strano afflato lirico, che rimanendo sotterraneo e implicito, percorre tuttavia l’intera scena, dando l’impressione di accarezzare la realtà. Le sue figure, le situazioni, appartengono certo all’esistenza quotidiana e formalmente non recano in realtà alcunché di speciale se non per la circostanza, determinante, di albergare entro sé una pregnanza del tutto singolare e di ammantarsi di un’aura romanzesca che le rende autentiche quanto la vita.
“Stand E 015”, allestita nella sede della galleria 70 di via Pietro Calvi a Milano rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre (Chiuso dal 27 luglio al 4 settembre). Orari: da martedì a sabato 10-13.30 / 16-19. Ingresso libero.
Note biografiche
Agnese Garrone .Nata a Genova nel 1997, ha frequentato un corso di Direzione della fotografia all’Accademia Mediterranea del Cinema di Bari e lavorato in Francia in diversi set cinematografici e documentaristici. All’École Internationale de Création Audiovisuelle et de Réalisation di Parigi, dove si è da poco specializzata in regia, ha svolto collaborazioni di production design. Dopo la prima personale a carattere di reportage Being Burma – La Birmania prima del golpe, alla Galleria 70 di Milano, si è presentata al MIA 2023 con una serie di scatti a tema libero, che evidenziano la sua originalità e lo spiccato carattere.
Dominique Laugé. Nato a La Rochelle nel 1958, dopo essersi laureato in lettere all’Università di Bordeaux ha frequentato dal 1982 al 1984 il Brooks Institute of Photography di Santa Barbara, approfondendo lo studio del sistema zonale con Bob Werling e Ansel Adams. Ritornato in Europa si è stabilito a Milano, dove è rimasto fino al 2005 ottenendo negli anni numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Epica International per la Pubblicità (1990), il Kodak European Gold Award for Portrait (1995, 1996) e il Prix Mediastar (2005). A Milano ha esposto alla galleria Il Diaframma (1986), al Centre Culturel Français (1997, 2001) e, in diverse occasioni, alla Galleria 70. Da ricordare le partecipazioni alle rassegne Art Paris (2004, 2005) e alle mostre Dopo la Sicilia e Ultime Ultime Cene al Palazzo delle Stelline di Milano (2008) e, nel 2011, le personali alla Bibliotheque Marmottan e all’Institut National de l’Histoire de l’Art a Parigi. Dal 2012 Dominique Laugé collabora con la Picture This Gallery (Hong Kong, Londra) e dal 2010 è nell’organizzazione del Premio Résidence pour la Photographie della Fondation des Treilles di Tourtour, sotto la presidenza di Maryvonne de Saint Pulgent. Nel 2019 ha esposto, con la Fondation Manuel Rivera Ortiz, per i Rencontres d’Arles, il progetto Voyage sur la route de la soie dans la Chine d’aujourd’hui. Vive e lavora fra Gaillac e Parigi.