Il "la" di Andrea Tomasetig – Se a Lugano oggi è possibile ammirare la prima esposizione antologica internazionale del fotografo modenese, si deve al progetto editoriale (del 1995) di Andrea Tomasetig, "Fotografia del Novecento", da cui la mostra prende spunto. Per quel progetto Franco Vaccari fu invitato a costruire dei portfolii in tiratura limitata, Radici e Esposizioni in tempo reale, composti da 12 foto, da una raffinata veste editoriale e da un'elevata qualità della stampa fotografica. A partire da quell'esperienza lo stesso Vaccari intraprese poi il progetto Collezione Antologica, terminato in occasione del percorso espositivo allestito nel Museo Cantonale d'Arte.
Radici – Sono le foto neorealiste di un'Italia che si ostina a restare se stessa nei ragazzi seduti sul bordo del fiume, nelle fiere di paese, nei personaggi umili o altolocati di una Modena di anni Cinquanta che stenta a lasciare posto al moderno e che rimanda ai soggetti dei film di Fellini, o quelli delle foto di Paul Strand, piuttosto che ai temi dei libri di Gianni Celati in un continuo gioco di specchi fra generi artistici differenti. Radici sono anche le foto di esordio di Franco Vaccari – la prima è datata 1955 – che documentano le origini della sua ricerca artistica, un'indagine che prende avvio, appunto, dal suo luogo natale, Modena, città che analizza, scruta con il fare dello scienziato, del fisico nello specifico, quale Franco fu prima di scoprirsi artista.
Esposizioni in Tempo Reale – Il 1969 è l'anno della prima Esposizione in tempo reale. Il titolo fornisce gli strumenti di lettura e in più determina l'oggetto dell'opera: l'esposizione in quanto tale. Opera d'arte non è la foto, ma tutto quanto accade in un'esposizione, dallo spazio all'artista al pubblico che interagisce con lui e le sue azioni; la foto è invece strumento che sanziona e documenta l'accadimento, l'happening, costruendo e decifrando l'opera rivelatrice di un concetto, di un'idea. Ma è soprattutto l'installazione realizzata alla Biennale di Venezia nel 1972, "Lascia su queste pareti una traccia del tuo passaggio" – dove i visitatori erano invitati a entrare in una cabina fotografica e a lasciare il loro ritratto sulle pareti della sala – a segnare l'inizio dell'approccio concettuale di Vaccari alla fotografia. Da allora "Esposizioni in Tempo Reale" diventa una sequenza di foto, numerate progressivamente, in cui le immagini vengono assunte come strumento critico attraverso cui ribaltare i modelli sui quali si basa il sapere contemporaneo. Vi è dietro la necessità di contrastare la visione ordinaria dello sguardo fotografico.
Cos'è la fotografia? – Come per molti artisti concettuali degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, anche per V
accari la domanda ricorrente fu cos'è l'arte e cos'è l'opera d'arte, un interrogativo cui egli rispose ponendosene un altro: cos'è la fotografia? E' investigazione, è reportage che tenta di definire lo status di opera, il suo oggetto di rappresentazione, il suo soggetto, ovvero azioni, fotografie, testi, installazioni, luoghi, persone, artista, che insieme generano altre domande e alimentano nel tempo la vita dell'opera, e di volta in volta la ridefiniscono in contesti spazio-temporali differenti.
Collezionista di se stesso – L'intero percorso espositivo, creato da Franco Vaccari che ha lanciato uno sguardo sulla propria produzione che si spinge fino al 2007, rivela da un lato quanto l'artista abbia imparato a guardare se stesso con gli occhi di un collezionista che ripercorre le tappe della propria storia con gli occhi del detective e la pazienza di uno scienziato, dall'altro è opera di opere leggibile a più livelli, quello dei titoli che la suddividono in due serie, quello dei titoli dati ad ogni singola foto-opera, che servono a contestualizzare quest'ultima, quello delle didascalie che accompagnano le stampe fotografiche, che, nel raccontarle, ne rallentano il tempo della percezione.
La mostra è accompagnata da un catalogo con contributi di Marco Franciolli, Maria Perosino (curatori dell'esposizione), Italo Zannier e Andrea Tomasetig.
Vaccari di Franco Vaccari. Antologia fotografica 1955-2007
Museo Cantonale d'Arte
Via Canova 10
6900 Lugano (CH)
9 febbraio-30 marzo 2008
Orari: martedì 14-17;mercoledì-domenica 10-17
lunedì chiuso
Fr. 10-Eu. 7
AVS, AI, studenti, gruppi Fr. 7- Eu. 5
info:
Tel. 0041 91 9104780
Fax 0041 91 9104789
e-mail: decs-mca@ti.ch
www.museo-cantonale-arte.ch