Di Colombo ce n’è uno tutti gli altri…
A contendersi i natali dello scopritore nel Mondo Nuovo furono nel tempo, spagnoli, francesi, greci, inglesi, portoghesi e via via sino ai còrsi.
Anche il numero di chi si proclamava suo discendente risultava copioso. A partire dal primo decennio del 1600 sballa anche la data di nascita e di morte.
Con simili premesse inizia il viaggio che delinea “Il profilo del mondo” di Paolo Emilio Taviani.
A fronte di tali divagazioni eminenti studiosi hanno certificato, senza timore di smentita, la città di Genova come luogo di nascita di Cristoforo Colombo.
Il primo a attestare le origini settentrionali del genitore fu il figlio Ferdinando nella “Historia”, dando altresì come luogo di nascita non Genova ma Nervi, arrivando a non escludere una provenienza piacentina dovuta alla migrazione della famiglia Colombo da quei luoghi. Dunque sin dal XII secolo il cognome Colombo risultava presente in Liguria.
Il testo descrive come attorno alla sua straordinaria figura siano fiorite dicerie di varia natura: dalla crudeltà nei confronti dei nativi americani, sino all’appropriazione indebita di una ingente quantità di perle.
Colombo si imbarca giovanissimo come mozzo a bordo di velieri con navigazioni tra il mare Adriatico e il Mediterraneo approfondendo conoscenze nautiche e geografiche.
La grande impresa, spinta anche dai banchieri dell’epoca, vede altresì ricevere i favori di Isabella di Castiglia.
La dotta cadenza con cui l’autore traccia la vita del navigatore è accompagnata da pregevoli illustrazioni che in dettaglio rendono visibili mappe di navigazione, usi e costumi dei popoli incontrati, ma anche dipinti descrittivi di luoghi e oggetti d’uso comune.
Paolo Emilio Taviani – “Il profilo del mondo” (Nuova ERI Edizioni RAI, pp. 159, Euro 8)
Mauro Bianchini