tencit.jpgIn crescita – Un festival internazionale che continua a crescere e che diventa, di anno in anno, un atteso ritorno per gli amanti del folklore.

Si è trasformata in questo, e altro ancora, la grande kermesse messa in piedi dal Gruppo de I Tencitt, all’opera da ben 24 anni per la buona riuscita della rassegna. Tre fine settimana che, a partire dal 10 fino al 26 luglio hanno portato l’emozione e l’energia delle tradizioni popolari di tre diversi continenti, nei paesi del varesotto.

Le nostre sagre e feste, partendo dalla Baita del Fondista a Cunardo, hanno fatto da cornice e da palcoscenico per l’esibizione dei gruppi folkloristici.

 

I gruppi – Il gruppo che ha fatto più strada per poter essere ospite de I Tencitt e far conoscere le proprie tradizioni, è stato quello dei “Fatu Amatuko”, dall’isola di Futuna, in Oceania.

Hanno attraversato il Pacifico, ma non hanno dimenticato a casa l’energia e il vigore delle loro danze, che sono fondamentalmente balli religiosi e tradizionali evocanti la lotta per l’indipendenza della piccola isola (ha circa 2.000 abitanti). Collane e cinture create con le loro conchiglie, e costumi esotici: i Fatu Amatuko hanno portato in Valganna una ventata oceanica di carica fisica.

Coloratissimi e vitali anche i “Tribo Iran Tribal”, il gruppo proveniente dall’Amazzonia che ha fatto conoscere ai varesotti i racconti e le leggende brasiliane attraverso la danza.

Il ritmo usato è quello del boi, un tipo di musica a ritmo binario tipica di questa regione.

Una storia particolare, invece, è quella del gruppo “Arkan”: nato nel 1987 a Toronto, in Canada, porta nel mondo il folklore dell’Ucraina. Formato da una quarantina di ragazzi tra i 14 e i 30 anni, tutti canadesi ma con origini ucraine, è la testimonianza che buon sangue non mente, e che le tradizioni possono essere mantenute nonostante la lontananza dalla terra di origine.

Il Messico e la sua storia sono stati rappresentati dai colori accesi dei costumi dei “Nahui Ollin”. Sul palco di Cunardo, e non solo, hanno ripercorso la storia del loro popolo fin dalla conquista spagnola, con danze popolari molto suggestive.

Dimitrije Tucovic”, invece, è il nome del gruppo folkloristico di Belgrado che durante il Festival ha portato in Italia alcune tra le danze più conosciute della tradizione serba.

Vincitore di numerosi premi internazionali, il gruppo vanta una storia trentennale e, nel suo insieme, è formato da ben 600 membri, tra cui anche molti bambini, reclutati nelle scuole. Un ottimo modo per non perdere l’abitudine e la memoria della tradizione folkloristica della Serbia.

Per finire, il “C.I.F.” (Centro de Investigaciòn Folklorica Argentino Latinoamericana) ha dato spettacolo coi suoi coloratissimi costumi e con danze popolari briose e coinvolgenti del folclore argentino.

 

tencit2.jpgI padroni di casa – Festeggia i 30 anni proprio nel 2009 il gruppo folkloristico de “I Tencitt”, padroni di casa del festival che ormai è diventato uno degli appuntamenti estivi più attesi dagli amanti di canti e balli popolari. Il nome significa tintori, e rende omaggio ad una figura professionale un tempo diffusa per la presenza di molte filande sul territorio, ed oggi quasi scomparsa.

Nato nel 1979, in occasione del bicentenario della Chiesa di Cunardo, oggi il gruppo è formato da circa 35 membri, tra coro e suonatori di fisarmoniche. Le tradizioni del nostro territorio trovano in questa affiatata comitiva il loro canale per arivare alla gente e per non dimenticare la storia passata e il costume delle nostre vallate.

Sono arrivati dall’Oceania, dal Canada, dal Brasile, dal Messico, dall’Argentina, dalla Serbia. Tutti per portare in Italia i canti e i balli popolari dei loro paesi. Erano sette i gruppi folk, compresi i nostrani Tencitt, che hanno animato le vallate varesine con tre settimane di spettacoli.