Milano sa amare i suoi figli, siano essi diretti o acquisiti, sia quando ne saluta la scomparsa con infinito affetto, come recentemente accaduto per Jannacci e Franca Rame, sia per consacrarne la grandezza creativa come nel caso di Guido Crepax (Milano 1933-2003).
Alle 19 di mercoledì 19 giungo, all'ingresso di Palazzo Reale, una lunga fila di persone attendeva di poter presenziale all'inaugurazione della mostra "Guido Crepax. Ritratto di un artista".
Un'ora dopo, il continuo fluire di persone, faceva sì che la fila non si fosse ancora esaurita.
Milano sa amare i suoi figli e lo fa accompagnando la mostra con un esaustivo catalogo delle Edizioni Nuages a cura di Cristina Taverna, con testi del Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, di Giuliano Del Corno, Assessore alla Cultura, di Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale, di Francesca Brunati, Antonio e Luisa Crepax.
Al grande artista milanese sono dedicate 10 sale dove si succedono 90 tavole originali e un numero infinito di
cimeli privati, raccolti nel tempo dall'Archivio Crepax, per una lunga storia dove la protagonista assoluta è la donna, simbolo che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Il personaggio icona di Valentina, apparve per la prima volta su Linus nel 1965, nello storico racconto "La curva di Lesmo", nato dopo avere visto un'immagine di Louise Broks, diva del cinema muto degli anni '20, in un ruolo ritenuto, per quegli anni, scabroso.
Un carteggio fra Crepax e la Broks, presente in mostra, testimonia il legame esistente fra i due e quanto il primo debba, a livello di ispirazione, a colei che interpretò, sullo schermo, il ruolo di Lulù.
Attento e vorace osservatore del mondo che lo circondava, Crepax seppe animare le storie della disinibita fotografa milanese, con i ritmi e le cadenze esistenziali dell'epoca, fra jazz e dotte citazioni letterarie e cinematografiche, unite all'intelligenza e alla sensuale spregiudicatezza di Valentina, colta nelle sue sinuose forme da geniali tagli grafici.
Accanto alle tavole dedicate alla donna dal leggendario caschetto, ne scorrono alcune riservate ad altre figure femminili che hanno animato il mondo di Crepax come Belinda, Anita, Bianca Francesca e Giulietta: altri lavori rimandano ad una capacità creativa che seppe muoversi fra copertine di dischi, grafica pubblicitaria, illustrazioni per periodici e grandi classici della letteratura quali "Giro di vite", "Il processo" "Histoire d'O" solo per citarne alcuni.
Che l'arte di Crepax venisse da lontano, lo si comprende dal fatto che a 12 anni disegnò, su fogli di album, "Dr. Jekyll e Mr Hide", storia che gli era stata raccontata dalla madre.
Guido Crepax. Ritratto di un artista
Milano – Palazzo Reale
Fino al 15 settembre
Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Da martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
Ingresso gratuito