Puxeddu per gli Aquilani – "Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale, prende il vento; ecco pian piano tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza. S'inalza; e ruba il filo dalla mano, come un fiore che fugga su lo stelo esile, e vada a rifiorir lontano". Queste le parole de "L'aquilone" di Pascoli che Franco Puxeddu ha tradotto in scultura. Un aquilone che s'alza in cielo, Dei bambini che giocano con aquilone che si alza in cielo, degli adulti che guardano e delle case sullo sfondo. In pochi centimetri di terracotta, 40×50, l'artista (luinese d'adozione) traspone un messaggio di speranza e di senso di libertà. Libertà e speranza, questo è ciò che Puxeddu intende dare agli Abruzzesi colpiti dal terremoto, impegnati nella ricostruzione di un futuro a partire dalle case che lo scultore ha appunto rappresentato nel bassorilievo. Il messaggio è realmente concreto: la scultura sarà infatti messa all'asta da Christie's a Roma.
Dall'arte all'arte – La formella policroma (parte di una serie di dieci) verrà messa all'asta il giorno 24 giugno partendo da una base di 2700 Euro. L'iniziativa parte dalla Fondazione intitolata ad un noto scultore abruzzese, "Venanzo Crocetti", che ha già donato un disegno e una scultura di Crocetti e ha invitato artisti, collezionisti e gallerie italiane a fare altrettanto. Il ricavato ottenuto dalla vendita delle opere -una quarantina finora- alla nota Casa d'Aste sosterrà il recupero del patrimonio artistico de L'Aquila danneggiato dal sisma. I lavori donati saranno opportunamente classificati e pubblicati in un catalogo a cura di Christie's, in ricordo della generosa partecipazione degli Italiani alla ricostruzione della cultura artistica abruzzese. Puxeddu, tra i primi a rispondere positivamente all'appello, ha deciso di inviare "L'aquilone" anche per un gioco d'assonanza tra Aquila-aquilone, a rimarcare un'unione tra la città distrutta dalla calamità naturale e la libertà e la speranza del gioco decantato da Pascoli.