"Le case dell'anima", testi di Vittorio Sgarbi, fotografie di Massimo Listri, tanto per fare un paragone recente, è un libro meraviglioso, ma visto con l'occhio dell'amatore, con lo sguardo che indugia e accarezza la bellezza dei luoghi d'arte. Ed è, sopratutto, un libro fotografico. Questo "Dalla Casa atelier al museo. La valorizzazione museografica dei luoghi dell’artista e del collezionista" (Edizione Lybra) è invece un esempio tra i pochi a dare preminenza al lato tecnico progettuale, del museo, alla campionatura tipologica dal lato architettonico.
Sta in questo approccio metodologico la novità di un volume che vede la luce sulla scia di un convegno svoltosi a Villa Recalcati nel marzo scorso, organizzato dall'Assessorato al Marketing Territoriale di Villa Recalcati, e coordinato da un pool di architetti guidati Elena Brusa Pasquè, Marco Piccinelli e Nicola Poggi, questi ultimi autori del volume insieme al professore Aldo De Poli, docente presso la facoltà di architettura di Parma che esce con la prefazione di Giuseppe Panza di Biumo.
Convegno e atti successivi hanno infatti voluto offrire una ampia mappatura di casistica di strategia architettonica della casa museo. Spiega Piccinelli, architetto, di Brinzio, laureatosi tra l'altro proprio sul Museo Pogliaghi. "Abbiamo valutato come parametro centrale della nostra ricerca cosa è successo ai contenitori delle collezioni d'artista, per lo più dopo la scomparsa dell'artista stesso. Cosa è cambiato, se poco, se tanto. Se il nucleo di quanto raccolto è stato conservato nel medesimo luogo o se è stato trasportato. L'evoluzione, insomma, del concetto di casa d'artista nel tempo".
La ricerca ha valutato, con l'ausilio di una vasta documentazione iconografica, una serie di casistiche tipologiche che vanno dalla conservazione integrale a quella apparente, dal riuso di edifici storici, a quello di edifici industriali, alla nuova costruzione, alla restituzione simbolica dei luoghi perduti – esempio eclatante il giardino delle ninfee di Claude Monet a Giverny – al parco o la giardino inteso come museo all'aperto.
Nel volume, passato e futuro si intrecciano. Si racconta la storia, si intuiscono le potenzialità. In genere l'artista o il collezionista improntano di sè non solo il frutto dell'opera e della propria raccolta, ma anche il luogo, e il nostro Pogliaghi ne è altro clamoroso esempio, di architettura plasmata a piena somiglianza del magniloquente creatore. Gli autori, documentatissimi, offrono agli addetti ai lavori e non solo agli esteti, le energie positive dei manufatti, le loro possibilità future. Ecco un altro pregio di questo volume, e il suo buon auspicio.
Il volume è pubblicato nella collana di Museografia di Edizioni Lybra Immagine di Milano. Le richieste e le
prenotazioni di copie della pubblicazione vanno indirizzate a Edizioni Lybra Immagine, Via Aurelio Saffi 7, 20123
Milano, tel. (+39) 02.4800.0818, fax (+39) 02.4801.2748, e-mail: lybra@lybra.it.