Cita Paul Virilio, Jean Baudrillard e Gomez Davila, spaziando dai filosofi agli scrittori contemporanei. Giovanni Reale traccia una complessa analisi che, dalla crisi dell'arte contemporanea, arriva fino al canone scelto nella scultura di Puxeddu. Un artista che il noto filosofo conosce da tempo e che ha scelto di commentare al vernissage della rassegna luinese e in testa al breve catalogo che accompagna la mostra. "Quella di Puxeddu è vera arte che si manifesta nell'attenta conoscenza dei materiali e nel lavoro su di essi, cercando di estrarne le forme che in qualche modo essi includono o possono includere". L'analisi di Reale si sofferma principalmente sull'uso del legno – quasi matrice di tutti gli altri materiali e degli oggetti d'arte – da parte dell'autore. Il risultato è "l'emergere delle cose come se si sprigionassero dalla materia stessa". E se l'opera intitolata "11 settembre 2001" rende visibile e tangibile la tragedia più drammatica che ha squarciato il nostro tempo, opere come "Fico d'India" e "Cavallo votivo" mettono a tema tutto il bagaglio culturale di Puxeddu, le sue radici mediterranee e classiche.
"La luinesità" – Il direttore della Prealpina, Giancarlo Angeleri, presente al taglio del nastro della mostra, ha posto l'accento sul legame dell'autore con il territorio prealpino e con i suoi più illustri figli, come Chiara e Sereni. Puxeddu, infatti, che abita e opera a Luino dove si trovano alcune delle sue opere, trae costante ispirazione proprio dal suolo e dall'orizzonte varesini. "Conosco Franco Puxeddu da quando ero bambino – afferma il Sindaco di Luino Andrea Pellicini. Sono quindi contento che con questa mostra si possa dare il giusto riconoscimento ad uno scultore che ha contribuito a rendere celebre Luino e che continua a creare le sue opere nella Casa Boscetti".
"Il colore della terra: l'arte ritrovata"
Mostra personale di Franco Puxeddu
Luino, Palazzo Verbania
Fino al 22 agosto 2010
Orari: dal giovedì al lunedì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 20.00 alle 23.00