Un premio che valorizza talenti emergenti e dal consolidato percorso artistico. Per il secondo anno consecutivo, la PassepARTout Unconventional Gallery ha organizzato il Gran Premio dell'arte, al fine di promuove l'arte contemporanea. Riunite nelle prestigiose sale dell'Atahotel Business & Resort Varese, le opere di oltre cento artisti candidati, provenienti da tutta Europa.
"Tra gli artisti in mostra – commenta Elena Ferrari, direttore artistico della galleria PassepARTout – ho il piacere di aver tenuto a battesimo Umberto Zive, un ragazzo di 14 anni, che è riuscito a portare la street art indoor, quindi a realizzare delle opere, che usualmente vengono viste su edifici e quindi non fruibili dagli estimatori, su tela e quindi chiunque può portare in casa queste opere e goderne appieno".
Come ogni premio che si rispetti, anche per il Gran Premio dell'Arte sono stati selezionati 3 vincitori.
"Per la tecnica dal tratto deciso e ben delineato e l'uso del colore capace di rendere vibranti le atmosfere e le luci celate in immaginari racconti dagli accessi impenetrabili", vince il terzo posto Bruno Greco, con l'opera "Ritmo vibrato". A lui la possibilità di realizzare una mostra della durata di un mese presso la prestigiosa sedeAta Hotel Expo Fiera di Milano, dove potrà esporre 15 opere.
Il secondo classificato si aggiudica una mostra della durata di un mese dove potrà esporre 15 opere e la permanenza espositiva di un anno con due opere agli eventi organizzati da PassepARTout presso le sedi Atahotel Expo Fiera Milano e Atahotel Business & Resort Varese. "Per lo stile coloristico che evidenzia il senso di straniamento, dando immagine immediata della propria abilità di sintesi e ritmo compositivo dalle evocazioni crepuscolari", vince il secondo posto con l'opera "Les flueurs du mal" Concetta Masciullo.
Ad aggiudicarsi il podio del Gran Premio dell'Arte 2016 l'artista milanese Daniele Compagnone, con "Sotto pelle", "per l'interessante ricerca sui temi della percezione di una realtà venata di contrasti che è al centro della nostra contemporaneità. Per l'equilibrio tra citazioni storiche e punti di forza ricchi di implicazioni metaforiche e concettuali cucite magistralmente tra loro".
Ricco il premio vinto: una mostra personale dove potrà esporre fino a 40 opere, la permanenza espositiva di un anno con due opere agli eventi organizzati da PassepARTout presso le sedi Atahotel Expo Fiera Milano e Atahotel Business & Resort Varese e la partecipazione gratuita con due opere a Vernice Art Fair Forlì 2017 Mostra mercato dell'arte moderna e contemporanea.
Ricco il premio vinto: una mostra personale dove potrà esporre fino a 40 opere, la permanenza espositiva di un anno con due opere agli eventi organizzati da PassepARTout presso le sedi Atahotel Expo Fiera Milano e Atahotel Business & Resort Varese e la partecipazione gratuita con due opere a Vernice Art Fair Forlì 2017 Mostra mercato dell'arte moderna e contemporanea.
L'artista. Daniele Compagnone nasce a Milano l'11 luglio 1989. Data la sua forte passione per il disegno e l'arte in generale frequenta un istituto d'arte, che lo porterà presto a sviluppare e ad alimentare la sua forza creativa. Dopo essere passato per la pittura, la fotografia e la scultura nella lavorazione della vetroresina, l'artista trova la sua strada in un mix di tecniche che comprende in un modo o nell'altro sia il lavoro digitale che quello manuale. I suoi lavori digitali partono da fotografie e immagini, scattate, pescate, poi frammentate, sezionate e riassemblate in una sorta di collage digitale, che vuole ricreare l'errore di lettura di un file, la distorsione di un'immagine, il danneggiarsi di una composizione. Ed è proprio sull'errore che ruota il lavoro dell'artista, che modificando e stravolgendo la realtà, da vita a un'immagine compromessa, una distorsione visiva. Al di là dell'aspetto tecnico, il contenuto espressivo delle opere non tende mai alla ricerca della bellezza e del buon gusto, ma piuttosto ricerca "il disturbo", e si abissa in una spirale cupa e fredda che cela sempre un animo tetro e inquieto, perverso e malato, un lavoro spinto dalla curiosità di suscitare una sensazione di disturbo appunto, quel tormento a cui l'artista, in una relazione d'amore e odio, sente di appartenere. Tutto sommato un lavoro "Romantico", poichè il disturbo ricercato è il semplice tentativo di esternare le paure, le angosce, le pulsioni animali celate dietro la maschera dell'artista.