Milano – Sono otto le sale, nel contesto di Palazzo Reale, destinate a scandire il percorso di una delle figure artistiche più complesse del XX secolo.
A distanza di quasi cinquant’anni, Milano torna ad ospitare una retrospettiva dedicata a Giorgio de Chirico per la curatela di Luca Massimo Barbero, resa possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e ad opere provenienti dai più importati musei del mondo, tra questi il Tate Modern di Londra, il Metropolitan Museum di New York e il Centre Pompidou di Parigi.
La struttura espositiva prende avvio dai temi dell’infanzia inerenti alla mitologia familiare espressa nel “Centauro morente” (1909).
Ma è la Metafisica a definire la prima rivoluzione pittorica di de Chirico mettendo in scena contaminazioni enigmatiche ben presenti ne “L’inquietude de l’amie ou l’astronomie” del 1915.
Il gioco degli enigmi prosegue sino ad arrivare alle soglie del Surrealismo, mentre la sala 4 si apre a temi quali l’autoritratto e le nature morte.
Negli anni ’20 il simbolo del manichino viene contestualizzato in opere quali “Il figliol prodigo” e “Ettore e Andromaca”.
A sconvolgere le regole della prospettiva, con nudi sovradimensionati e architetture ridotte a giocattoli concorre, tra gli altri lavori, “Ma chambre dans le midi” datata 1927 – 1928.
Altresì i Gladiatori fanno parte di un ciclo pittorico commissionato dal mercante Leonce Rosemberg tra il 1928 e il 1929.
La mostra completa il percorso definendo il periodo neometafisico quale compendio dell’intera evoluzione dechirichiana.
de Chirico – Palazzo Reale. Fino al 19 gennaio 2020. Orari: lunedì 14,30-19,30. Martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9,30-19,30. Giovedì e sabato 9,30-22,30. Biglietti: biglietto open Euro 16. Intero Euro 14. Ridotto Euro 12
Mauro Bianchini