Ci sono stati anni in cui si anelava che l'immaginazione andasse al potere.
Gli anni trascorsero e il potere rimase quello che era, anzi peggiorò.
Chi aveva sperato si consolò preservando il potere dell'immaginazione.
L'immaginazione è pari ad un territorio infinito entro il quale la realizzazione di qualsiasi idea è possibile.
Quanto affermato si intende anche di fronte alle dieci opere di grande e medio formato, comprese fra il 1979 e il 1989, di Milan Kunc in mostra presso la Galleria Zonca & Zonca a Milano.
Rappresentante dell' "Ost Pop" (Pop Art dell'Est europeo), Kunc propone negli anni fra il '79 e l'88 il ritorno alla pittura con i suoi compagni del gruppo Normal, avvicinandosi così alle esperienze americane ed europee più radicali, con un raffinato immaginario kitsch.
Nelle sue opere, l'artista polacco conferisce valenze espressive ad oggetti, fisionomie e paesaggi tali da creare un sostanziale equilibrio fra pittura, fumetto e illustrazione, con situazioni in cui la torretta di un carro armato è composta da un cervello umano, a dire quanto sia fondamentale la materia grigia nell'uso di un simile strumento.
Mentre il pendio del monte Fuji è solcato da un sorriso quale benvenuto nei confronti dei potenziali turisti, sino ad arrivare ad una delicata metamorfosi dove il volto di una donna si confonde con le ali di una farfalla.
Sono, quelle di Kunc, opere percorse da influssi positivi, a dimostrazione che almeno nei territori dell'immaginazione, il mondo potrebbe girare nel verso giusto.
Milan Kunc – "Opere 1979-1989"
Milano, Galleria Zonca & Zonca, via Ciovasso 4
Fino al 31 gennaio
Orari: da lunedì a sabato dalle 10.030 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30