Milano – In scena il desiderio di Danilo Sciorilli di raggiungere e poter rappresentare l’immortalità. E’ un invito poetico ad attraversare lo spazio che separa la vita dalla morte,  la mostra “Distanze comoventi” che l’artista inaugura  il 12 aprile, alla Fondazione Stelline, in occasione di Milano Art Week.

L’esposizione, a cura di Davide Dall’Ombra e Alessandra Klimciuk, accompagna il visitatore nel viaggio più intimo della propria esistenza, tramite video animazioni, disegni e sculture totemiche. Lo fa attraverso sei opere installative: sei piccoli sistemi solari di pensiero che attingono a tutte le declinazioni tecniche usate dall’artista. Un percorso alla scoperta del suo sistema di pensiero che ancora una volta fa attraversare lo spazio ripulito e distillato del fine vita, ponendo il pubblico davanti alla morte,  attrezzando un prontuario di sistemi per generarne (o registrarne) l’eternità e mettendo alla prova la disponibilità dei fruitori alla follia. Le opere in mostra offrono la possibilità, probabilmente illusoria, di sfuggire alla caducità attraverso tre soluzioni di immortalità: quella del corpo, dell’anima e dell’immagine.

Distanze comoventi prende il titolo in prestito dalla cosmologia e fa riferimento alla modalità per la quale le distanze vengono considerate indipendentemente dal tempo, come se i pianeti non si muovessero. Di fronte alla finitezza, inesorabile per alcuni, inaccettabile per tutti, Sciorilli comincia dai massimi sistemi, in senso proprio.

Secondo gli scienziati l’universo è in continua espansione: questo mette in crisi il concetto di distanza tra due punti che, a ogni istante, aumenta, rendendo scorretta la misurazione dell’uomo. La soluzione escogitata dagli astronomi è estirpare dal nostro pensiero il tempo, escludendo dal calcolo l’allontanamento dei corpi celesti. Le distanze sono “comoventi”, gli elementi si muovono insieme e rimangono fermi tra loro. È quello che fanno abitualmente anche gli uomini, prendendo le proprie misure nella vita – tra di loro, con le cose, su loro stessi… – come se il tempo, e quindi la fine, non esistessero. Si accetta una convenzione per poter sopportare la mutevolezza dell’istante, il fatto che la realtà è infinita e non misurabile dall’uomo.

Naturalmente l’assonanza con le “distanze commoventi”, quelle che fanno soffrire, non è casuale e, con due “m”, il titolo diventa un’icastica e bellissima definizione di addio e di morte.

A supporto della narrazione, in occasione di Milano Art Week, sono previsti un ciclo di appuntamenti con l’artista, i curatori e un appuntamento speciale di mindfulness (forma di meditazione) in mostra. Ricchissimo il calendario degli appuntamenti collaterali: venerdì 14 aprile, alle 18, incontro con l’artista, sabato 15 aprile, alle 14 e alle 16 “L’arte della connessione. In viaggio con la mindfulness attraverso le emozioni e i sensi”. Domenica 16 aprile, alle 16, incontro con i curatori. (aggiornamenti sul sito www.stelline.it).

L’esposizione, visitabile sino al 14 maggio, è accompagnata dal catalogo a cura di Davide Dall’Ombra e Alessandra Klimciuk. Orari al pubblico: martedì – domenica 10-20. Ingresso gratuito.

Note biografiche

Danilo Sciorilli, artista visivo nato ad Atessa (CH) nel 1992, attualmente vive e lavora a Torino. Nel 2022 è andata in scena la sua mostra personale all’interno del TanExpo, in uno spazio di più di mille metri quadri, “No time to die”, a cura di Giacinto Di Pietrantonio. È stato protagonista di altre tre mostre personali: “The Big Crunch”, nel 2019, presso il Cinema Massimo, a cura di Grazia Paganelli e con il sostegno del Museo Nazionale del Cinema di Torino; “Immortality Super Sale”, nel 2020, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e diffusa per la città di Torino; “Fino alla fine del tempo”, nel 2021, a cura di Linda Fossati per ArtDate, organizzato da The Blank, a Treviglio. Ha partecipato inoltre a numerose collettive in tutta Italia. (www.danilosciorilli.com)