La sala Paolo VI della splendida Villa Cagnola ospiterà la prossima domenica l'illustre presenza di Monsignor Ballarini, Direttore della Classe di Studi di Italianistica dell'Accademia Ambrosiana, per un'interessante approfondimento letterario che si inserisce perfettamente nel percorso inaugurato lo scorso marzo e con la mostra Il Segno della Croce. Al cuore della Fede cristiana e dell'Anno Costantiniano.
Non dico d'obbligo ma quasi, ovviamente per coloro che fossero interessati o che mai avessero avuto occasione di assaporare in maniera approfondita il contesto museale della Villa, vi sarà possibilità di prenotarsi per una visita guidata che avrà inizio alle ore 16.00, sia alla Collezione Cagnola che alla Mostra sopra citata. In tal modo sarà possibile ammirare, come intelligente preambolo propedeutico alla conferenza, la Croce Lascaris, capolavoro d'arte e fede risalente al 1583, che si inquadra nell'ambito della tradizione bizantina greco-ortodossa fiorita attorno al Monte Athos, destinata a essere esposta su un altare per la devozione dei fedeli.
Essa è stata presentata in via eccezionale al pubblico per celebrare l'Anno della Fede e l'anniversario della emanazione dell'Editto di Costantino (313 d.C.).
Si tratta di un lavoro di notevole livello qualitativo, tale da far pensare a una commissione di grande prestigio destinata a un importante centro religioso dell'area bizantina o quale dono per una corte principesca europea. Purtroppo nulla si sa, allo stato attuale, di come il manufatto sia giunto a Gazzada, sebbene si possa almeno ipotizzare che sia stato acquisito sul finire dell'Ottocento dallo stesso conte Cagnola, raffinato collezionista, probabilmente sul mercato antiquario.
Nonostante i soli 45 cm d'altezza, al Croce Lascaris offre al visitatore la possibilità di ripercorrere i momenti
principali dell'Antico e Nuovo Testamento, rappresentati con incredibile precisione e raffinatezza. E' costituita da una parte superiore a forma di croce e da un piedistallo a sezione ottagonale, composto da uno zoccolo di base e da tre segmenti sovrapposti.
Sulle facce e sui lati della croce, così come su quelle del piedistallo, sono raffigurate ben 52 scene bibliche, alcune virtuosisticamente intagliate a bassorilievo, altre finemente scolpite all'interno di piccole nicchie: un intero percorso iconografico dedicato al tema dell'Alleanza tra Dio e gli uomini e della Salvezza. Tra le Croci di questo genere che si trovano in Italia, una decina su un totale di circa quaranta esemplari noti, la Croce Cagnola vanta alcuni primati, tra cui quella di essere l'unica italiana firmata dal suo artefice, il misterioso Giorgio Lascaris, a cui sono attribuite altre sette opere dello stesso genere, tanto da indicarlo come un artista specializzato proprio nella creazione di questa tipologia di manufatti. Ciò nonostante, di questo Lascaris non si sa pressoché nulla, al di là del fatto che dovette essere attivo nella seconda metà del Cinquecento e che forse appartenne a una famiglia di artisti che, con lo stesso nome, lavorarono a Cipro, a Creta e anche a Venezia, dopo la diaspora avvenuta in seguito alla caduta di Costantinopoli da parte dei turchi nel 1453. Essendo tuttavia l'opera con la data più tarda da lui firmata, resta la suggestione che la Croce di Gazzada possa essere l'ultima realizzata da Giorgio Lascaris, quasi una sorta di suo "testamento" artistico e spirituale, come anche una maggiore maturità e un più armonioso equilibrio di certi dettagli lascerebbe supporre.
Oltre a questa importante testimonianza di arte a fede
per l'occasione viene mostrata anche una selezione di croci di epoche diverse: dalla Croce duecentesca del Maestro della Cappella Dotto, alla Croce secentesca dell'Algardi.
Altro gioiello non trascurabile è, come anticipavo, la raccolta d'Arte di Villa Cagnola, una delle più belle collezioni private di tavole, per la maggior parte a fondo oro, di tradizione Toscana e Veneta Tre-Quattrocentesca e di tradizione Lombarda Quattro-Cinquecentesca. Fra gli altri sono presenti anche il ferrarese Ercole de' Roberti, Il Maestro della Madonna Cagnola, o nomi illustri come Jacopo Bellini e i Vivarini. Nell'ambito della pittura dei Sei e Settecento spicca con diverse opere il veneziano Francesco Guardi.
Per gli amanti delle arti decorative invece la raccolta comprende anche una delle più ricche e complete collezioni di antiche maioliche e porcellane europee ed orientali; spazia tra i primi del ‘300 e la fine dell' 800 percorrendo, in un viaggio immaginario, gli stati dell'Europa occidentale sino ad arrivare in Estremo Oriente. Notevoli sono anche i numerosi arazzi fiamminghi e francesi, i preziosi mobili antichi, le sculture ed i bronzi.
Per informazioni
Villa Cagnola, via Guido Cagnola, 17/19 – Gazzada Schianno (VA)
Tel. 0332 461304 – reception@vilacagnola.it
www.villacagnola.it
La Collezione Cagnola è accessibile solo con visita guidata la seconda e l'ultima domenica del mese alle h 16.00 e alle h 18.00 oppure il mercoledì alle h 10.00 e alle h 18.00.
E' obbligatoria la prenotazione
Per gruppi organizzati sono programmabili visite guidate a richiesta
Villa Cagnola si trova in Via Guido Cagnola, 17/19 – 21045 Gazzada Schianno (VA)
È a soli 2 km di distanza dall'uscita autostradale di Gazzada Schianno (provenendo da Milano/Gallarate), ed è comodamente raggiungibile con treni FS, fermata Gazzada Schianno, da qui la Villa dista soli 5 minuti a piedi.