C’è tutta l’esperienza di uomo di fede e di parola, innamorato delle cime, nell’opera di Erri De Luca "E disse", dove Mosè è solo, in cima al monte Sinai pronto a ricevere le tavole, dopo che il vento ha arruffato i capelli e sgomberato i pensieri. E quando giunge in cima ha la sensazione, più che di un «traguardo», di uno «sbarramento»: cioè di un «bordo», dove finisce il mondo e comincia il tempo. C’è un senso di vertigine sublime non nel guardare verso il basso da dove si è partiti, ma nello stare dentro a quell’immensità che non appartiene all’uomo. Se è «grandiosa» la spinta «a scalare le montagne», a «cavalcare altezze», l’impresa più ardua è nello stare «all’altezza della terra» per vivere il «compito assegnato di abitarla», per fare compagnia alla «solitudine» della divinità. Nessun modo migliore per far partire l’ultima edizione della rassegna "Tra Sacro e Sacromonte", ospitata sulla vetta che quest’anno si trasforma in una delle capitali italiane della drammaturgia contemporanea.
Dopo il successo delle passate edizioni il Festival torna grazie alla Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese che, una volta di più, si riscopre attenta al fare cultura in città e a catalizzare risorse e attenzione sul Sacro Monte.
Il primo appuntamento è fissato per la serata di lunedì 2 luglio e, a seguire, il Festival terrà compagnia ai varesini e non solo, per tutti i giovedì del mese, per poi concludersi con uno spettacolo nel cuore della città giardino, nella Basilica di San Vittore, il prossimo venerdí 7 settembre.
Tra tradizione e innovazione, il Festival si prepara a stupire, restando fedele alle ispirazioni iniziali, come quella di offrire alla città di Varese e all’intero territorio un riuscito connubio tra arte scenica e bellezza naturale, vista la predisposizione della terrazza e dell’intero borgo del Sacro Monte. La giovane, ma consolidata, tradizione del Festival riconferma anche per questa edizione la presenza di interpreti molto conosciuti e dal grande valore artistico, come anche testi di una profondità e intensità che saranno difficili da dimenticare. Resta fermo anche il progetto della rassegna di rendere omaggio alle potenzialità giovanili in campo artistico.
Anche per la terza edizione la terrazza del Mosè, panoramico scorcio in cima al Sacro Monte, presta il suo panorama unico al pubblico della rassegna e si trasforma in palcoscenico naturale per gli spettacoli teatrali. Tutti gli spettacoli saranno ad ingresso gratuito e, in caso di pioggia, si terranno all’interno del Santuario di Santa Maria del Monte (ad eccezione dello spettacolo del 26 luglio che, in questo caso, verrà ospitato dal Teatro di Varese).
Il Museo Baroffio, inoltre, organizzerà delle visite guidate proprio nelle stesse date degli spettacoli di luglio, portando gli spettatori alla scoperta delle sue collezioni d’arte.
Confermata anche la collaborazione con Fondazione Nidoli che, anche quest’anno, torna a distribuire al pubblico dei comodi cuscini per assistere agli spettacoli in cambio di una offerta che servirà a raccogliere fondi per le sempre importanti iniziative benefiche sostenute dalla Fondazione.
Tra gli elementi innovativi, invece, la virtuosa rete tessuta tra il Festival e la Festa del Teatro sostenuta dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato, il piú antico Festival di produzione d’Italia.
Uno dei punti forti della rassegna è quello di voler far riscoprire uno dei luoghi più spirituali e affascinanti del nostro territorio, il Sacro Monte di Varese, patrimonio Unesco. Altro elemento di novità, l’apertura ai più piccoli grazie alla collaborazione tra la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte e Arteatro per due appuntamenti serali il 10 e il 24 luglio. I due spettacoli scritti e interpretati da Betty e Chicco Colombo sono un piccolo festival nel Festival, e prendono il titolo di "La quindicesima cappella" ovvero il Sacro Monte dei bambini. VIDEO
Occasione di riflessione e di dibattito nella rassegna "Tra Sacro e Sacromonte" che quest’anno giunge alla terza edizione. Tra tradizione e innovazione, il Festival si prepara a stupire, restando fedele alle ispirazioni iniziali, come quella di offrire alla città un riuscito connubio tra arte scenica e bellezza naturale, vista la predisposizione della terrazza e del borgo del Sacro Monte. VIDEO