Dell ‘infinita biografia di Aricò, ricordiamo gli studi, tra il '46 e il '50, al Liceo Artistico di Brera sotto la guida di Guido Ballo, sino all'iscrizione alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Nel 1959 la sua prima mostra al Salone Annunciata della sua città.
Nel 1964 partecipa alla sua prima Biennale di Venezia, dal quel momento in poi si succederanno esposizioni in prestigiosi spazi pubblici e gallerie in Italia e nel mondo.
L'incarico dell'insegnamento di Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Urbino, è del 1971.
Di lui hanno scritto, tra gli altri, Giulio Carlo Argan e Gillo Dorfles.
Due forme primarie accomunano espositivamente le due gallerie.
Nel primo spazio, composto da moduli neri appare "Arco A" (1970), nel secondo (stesso anno), "Arco B", strutturato con moduli bianchi.
Tutte e due le opere sono poste contro le pareti.
Quasi un invito, positivo e negativo, ironico e impossibile, ad invitare il visitatore ad una percorrenza inattuabile e solo visibile.
Tutte di grandi dimensioni, le opere in esposizione, creano
una alternanza tra armonia compositiva e destrutturazione formale come accade nella serie "Aspro" (1971), a definire una esplosione dove le punte, come fossero schegge, invadono lo spazio in più direzioni, in continue mutazioni tonali tali da conferire impeto motorio all'intero lavoro.
Comprese nell'armonia ovale della forma, la serie "Circumflex" (primi anni '90) rivela, al suo interno, un vorticoso pullulare di graffi: la superficie ne è scossa freneticamente pervasa dall'insistenza gestuale, dal desiderio di definire l'indefinibile, tanto da attendersi da un momento all'altro che quell'insieme di incisioni infrangano lo spazio per invadere a dismisura tutte le pareti.
Rodolofo Aricò – "Uno sguardo senza soggezione"
Milano – Lorenzelli Arte, C.so Buenos Aires 2
Fino al 31 dicembre
Orario: martedì-sabato 10-13/15-19
Milano – A Arte Invernizzi, Via Domenico Scarlatti 12
Fino al 28 gennaio 2015
Orario: lunedì-venerdì 10-13/15-19