Da quando hanno iniziato ad arrivare, nel 1993, i turisti, o gli Yankees, come li chiama lui, nel nord del Vietnam è nuovamente finita la pace. E’ come se quello che immaginate essere il Paradiso venisse ricoperto di visite organizzate ogni 10 minuti con gruppi vocianti a distanza di pochi metri l’uno dall’altro, con tanto di guida dotata di ombrellino per farsi riconoscere, microfoni, altoparlanti gracchianti, flash incessanti di macchine fotografiche e telefonini. Ti aspetti soltanto che da un momento all’altro, sbuchi fuori un esemplare di Tyrannosaurus Rex che si faccia pure immortalare con un selfie mentre emette il suo agghiacciante urlo hollywoodiano.
La Grande Grotta, in realtà è uno spazio magico silente, immobile e cangiante, spolverato di chiaroscuri ammalianti. Stalattiti e stalagmiti si incontrano a formare fauci che inghiottono ogni nostra paura, assumendo colori avorio, azzurro e rosa a seconda dei diversi minerali contenuti nella roccia. Guizzi d’acqua depositano il loro piccolo tesoro calcareo, che tra migliaia di anni sarà scultura e meraviglia.
Alcuni esploratori francesi visitarono questo luogo nel XIX secolo, chiamandolo Grotte des Merveilles e la speranza è che rimanga così, una bellezza intatta e pura: innesto irripetibile di un ecosistema tropicale-umido con nicchie ecologiche costiere, che serva da libro aperto per le generazioni future.
“Hạ-Long” significa “dove il drago scende in mare”. Una leggenda locale racconta che molti anni fa i vietnamiti stavano combattendo una lunga guerra contro gli invasori cinesi. Ad un certo punto gli dei, per aiutarli, mandarono sulla terra un drago femmina che generò un esercito di dragoni. Questi iniziarono a sputare dalle loro fauci gioielli che si trasformarono in una miriade di isole ed isolotti indispensabili per proteggere la baia dagli invasori. Il popolo vietnamita riuscì così a salvare il proprio territorio, che poi sarebbe diventato il Vietnam. Il luogo in cui si posò il dragone madre venne chiamato proprio Hạ Long.
Solo quando il sole finalmente si tuffa per continuare a nuotare nel mare, Duong, il Custode, si affaccia all’uscita della Grande Grotta a picco sull’Oceano, saluta con un cenno indolente i turisti e ritrova nuovamente il silenzio preistorico della baia di Halong.
Ivo Stelluti
Sung Sot Cave (Cave of Surprises),
Ha-Long Bay, Vietnam