Momenti del passato – Il totem, la folla. E' davvero piazza Tavernari, almeno per una notte. Nella piazzetta antistante la Galleria Ghiggini, mercoledì sera, è stata molta la gente rimasta stupita, nel vedere su uno schermo tre personaggi della storia artistica italiana come Piero Chiara, Vittorio Tavernari e Vanni Scheiwiller. E' stato un momento vibrante della giornata che il Premio Chiara- Festival del Racconto 2007, ha dedicato allo scultore Vittorio Tavernari. Scene da pochi già viste, in cui Tavernari vive la sua quotidianità e lavora alle sua creazioni. Il video rimarrà in visione per tutto il periodo della mostra all'interno dello spazio espositivo.
Opere importanti – In mostra alla storica Galleria Ghiggini ci sono tra le più varie realizzazioni dell'artista: "Cieli", "Nudi", "Torsi" e "Acqueforti". L'esposizione è stata curata da uno dei critici che ha spesso ammirato e stimato Tavernari, Vittorio Sgarbi. Ed è proprio quest'ultimo ad aver prestato alla galleria varesina due sue opere dello scultore, in occasione della mostra. Una è tra le due sculture dai caratteri primitivi che accolgono gli spettatori di fronte all'ingresso.
Invito alla mostra– Scenografica, vincente la scelta espositiva di mettere all'esterno della galleria un pannello fotografico che immortale l'allestimento curato dallo stesso Tavernari per la personale presso il PAC di Milano nel giugno 1969. Dà l'idea di accogliere lo spettatore e accompagnarlo all'inizio del percorso espositivo. Nelle sale interne, una trentina sono le opere esposte.
Volere il moderno – "Tavernari non segue nessuno, si espone sempre in prima persona"– Un frammento questo del testo che Vittorio Sgarbi ha dedicato allo scultore e un concetto più volte ribadito in merito all'artisita. "Vuole il moderno perchè il moderno è l'espressione del presente, ma in un rapporto ineluttabile e dinamico con il passato, senza alcun preconcetto…". Sembra questa la descrizione delle due sculture lignee presenti in mostra, raffiguranti due donne, entrambi di proprità privata.
Arte e letteratura– E' questo un altro legame che unisce l'arte di Vittorio Tavernari con lo spirito della mostra che vanta la presenza di acqueforti dell'autore dedicate ad un classico della letteratura come "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" e alcune lastre raccolte nella cartella "Gli Amanti" legate ad un racconto dello scrittore Piero Chiara. Diverse sono le opere esposte che fanno la loro prima apparizione, almeno per quanto riguarda la scena varesina.
Omaggio all'arte– Sempre vicini agli eventi artistici che vedono protagonista Vittorio Tavernari, sono i figli, Carla e Giovanni che hanno sostenuto l'idea della mostra alla Galleria Ghiggini, prestando testi e opere per l'occasione. Preziosi sono stati anche per la stesura del testo che ha correlato l'esposizione, pubblicato dall'Associazione Amici di Piero Chiara, il "Taccuino d'arte n°4", monografico su Vittorio Tavernari, in cui oltre al testo di Vittorio Sgarbi dedicato allo scultore, è presente un'intervista a Giuseppe Panza di Biumo, noto collezionista e stimatore dell'arte contemporanea.
Una mancanza…– Ha avuto molto richiamo la presenza del curatore della mostra Vittorio Sgarbi all'incontro tenuto nel tardo pomeriggio a Villa Recalcati, in cui il critico ha narrato le vicende dell'arte italiana contemporanea e ha letto alcuni passi della pubblicazione in onore dell'artista. Al contrario il pubblico si è risentito della mancanza proprio al momento dell'inaugurazione della mostra da lui diretta. Sarebbe stato interessante avere una sua presentazione nel momento dell'apertura al pubblico, magari con qualche sua sottile battuta sul mondo dell'arte. L'istrionico critico ha promesso di tornare. C'è da credergli?