E' il desiderio di librarsi in volo quale metafora della condizione umana che ha ispirato lo scultore, ecco dunque le ali ma soprattutto la tensione e lo scacco di rimanere al suolo.
Vari sono i materiali trattati e le tecniche di lavorazione, al servizio di un modellato sintetico nel contempo stilizzato ed
espressivo, dove è la linea a dettare il ritmo compositivo. Le forme dalle cadenze puriste si animano di colori,
patine e inserti eterogenei, con il basamento che partecipa attivamente alla messa in scena dell'opera.
Nasce una sorta di "teatro" fuori dal tempo, di mito rievocato in chiave moderna e intimista. Completano l'esposizione dei lavori più astratti comunque allusivi alle più segrete aspirazioni e frustrazioni dell'animo umano e una serie di grandi disegni scaturiti dalle stesse sculture.
Il ciclo di Icaro ha anche generato un excursus poetico di Federico Gafert che sarà recitato in occasione dell'inaugurazione.
Massimo Fergnani
Nasce a Ferrara nel 1963, si forma a Gazzada nello studio di Gian Luigi Bennati. Da oltre vent'anni si propone in
mostre personali e collettive, premi e simposi di scultura nelle provincie di Varese, Milano e Alessandria, con
successi e apprezzamenti. Predilige la modellazione in creta ma conosce anche il legno e il marmo.
Federico Masedu Gafert
Nasce a Roma nel 1966, segue studi classici e storico-artistici. Ha collaborato per un decennio con il Museo
Vincenzo Vela di Ligornetto in Svizzera. Ha collaborato con Giancarlo Sangregorio, Matelda Pellini, Vanadur.
Da alcuni anni insegna Storia dell'Arte presso il Liceo Artistico "Paolo Candiani" di Busto Arsizio. Con il cognome
materno si dedica alla scrittura poetica.
" …e vado…" – Icaro e altre sculture
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