Varese – La Rasa, una piccola frazione del Comune, è il luogo ideale per un mercatino di Natale, perché è un vero e proprio presepe: se a chi transita sulla provinciale Varese – Luino sembra che il paese si sviluppi ai lati di essa, invece salendo, preferibilmente a piedi, sul versante est della valle, si svela il borgo principale. Di origine medievale è composto da strette stradine circondate da alte case spesso in sasso che nascondono corti fiorite e che si abbarbicano fino alla parte più alta del paese.

 

 

La struttura riflette ancora quella di un piccolo centro antico, sviluppatosi immediatamente a monte della chiesina del ‘500 dedicata al patrono della comunità: S. Gottardo. E poi troviamo la Chiesa parrocchiale d’impianto otto-novecentesco dedicata a Sant’Andrea Apostolo, il lavatoio molto caratteristico e restaurato, gli antichi cortili e alcune ville signorili. Senza dimenticare che Rasa è situata nel complesso del Parco Campo dei Fiori, e punto di partenza di numerose escursioni.

 

Il mercatino “Luci di Natale alla Rasa” è nato diciotto anni fa dall’impulso della piccola comunità residente stessa con l’intento di fare rivivere il borgo. In effetti già dall’inizio c’è stata una pronta risposta sia da parte degli espositori che del pubblico. La manifestazione ha contribuito a far conoscere la frazione ai varesini stessi, ha risvegliato l’interesse da parte del Comune di Varese ed è diventato un attrattore turistico. Le organizzatrici, che curano ogni aspetto della manifestazione –  dall’organizzazione alla comunicazione – sono Chiara Comparoni e Ornella Colombo, naturalmente abitanti della Rasa.

Chiara Comparoni ci racconta che il mercatino viene organizzato senza scopo di lucro, semplicemente per il piacere di farlo, per comunicare quel senso di appartenenza e di comunità che sono ancora molto vivi. Infatti sono coinvolti l’asilo del paese, molto attivo grazie all’associazione dei genitori, l’oratorio, la banda della Rasa, numerosa e partecipe. Senza contare il supporto del Comune che contribuisce alla comunicazione, alla stampa del materiale cartaceo e alla gestione della viabilità. Da una ventina dei primi anni si è arrivati a oltre 120 espositori, accuratamente selezionati fra hobbisti e piccoli artigiani, che, come da tradizione, hanno animato i cortili con manufatti, oggettistica realizzata con i più disparati materiali, addobbi natalizi e originali idee regalo. In particolare fondamentale è da due anni l’apporto di “Quelli del ’63”, associazione di Somma Lombardo che l’anno scorso ha ricreato con figuranti scene di vita quotidiana nell’ ‘800: dalle donne al lavatoio, al ladro oche ruba il pane del fornaio e viene giudicato dal tribunale, alla bottega del fabbro o del barbiere. Quest’anno il tema è stato “Scoprendo le cornici nel Borgo” per cui sono stati ricreati quadri viventi di autori impressionisti. Questo grazie a Roberto Caccin, presidente dell’associazione, che si improvvisa regista, scenografo, pittore e cantante. Non sono mancati accompagnamenti della banda, castagne, vin brulè e dolcetti e naturalmente Babbo Natale. Insomma tutto quello che piccoli e grandi desiderano nell’attesa del Natale.

Cristina Pesaro