Milano – E’ dedicata a uno dei più importanti fotografi del Novecento la retrospettiva ospitata nelle sale del museo Diocesano. L’artista è Elliott Ervitt, il grande viaggiatore che ha documentato le società e le vicende della gente comune dei paesi che visitava come fotoreporter, dalla Francia alla Spagna, dall’Italia alla Polonia, dal Giappone alla Russia, agli Stati Uniti fino agli scorci di vita delle metropoli americane.
L’esposizione celebra uno dei più importanti fotografi del Novecento attraverso una selezione di 100 scatti in bianco e nero e a colori, da quelli ironici e surreali a quelli romantici, dai ritratti delle celebrità e dei bambini alle immagini dei viaggi e delle metropoli. Il percorso espositivo ripercorre l’intera carriera dell’autore americano e offre uno spaccato della storia e del costume del Novecento, attraverso la sua tipica ironia pervasa da una vena surreale e romantica, che lo ha identificato come il fotografo della commedia umana.
L’obiettivo di Erwitt ha spesso anche colto momenti e situazioni che si sono iscritte nell’immaginario collettivo come vere e proprie icone; è il caso dello scatto con Nixon e Kruscev a Mosca nel 1959, talmente efficace che lo staff del presidente degli Stati Uniti se ne appropriò per farne un’arma nella sua campagna elettorale; l’immagine tragica e struggente di Jackie Kennedy in lacrime dietro il velo nero durante il funerale del marito, il celebre incontro di pugilato tra Muhammad Ali e Joe Frazier del 1971, al giovane Arnold Schwarzenegger, culturista, durante una performance al Whitney Museum di New York.
Uno dei temi ricorrenti nella carriera di Erwitt è quello dei bambini che ha amato e con i quali ha sempre avuto un rapporto speciale. Sono immagini tranquillizzanti in cui i piccoli sono colti nella loro allegria, come la bambina di Puerto Rico o i ragazzini irlandesi fotografati per una campagna di promozione turistica. A questi scatti si affiancano quelli dedicati agli animali, in particolare ai cani, presi in pose il più delle volte buffe o che richiamano un atteggiamento antropomorfo d’imitazione dell’uomo.
Il percorso espositivo comprende anche le immagini che rivelano lo spirito romantico di Erwitt e che mostrano coppie d’innamorati che si scambiano momenti di tenerezza. Grande ritrattista, Erwitt ha immortalato numerose personalità che hanno caratterizzato la storia del XX secolo, dai padri della rivoluzione cubana, Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, in una rara espressione sorridente, ai presidenti americani che ha fotografato dagli anni cinquanta fino a oggi. In questa galleria di personaggi un spicca Marilyn Monroe, immortalata sia in momenti privati e intimi sia durante le pause sui set dei film.
Elliott Erwitt, vero nome Elio Romano Erwitz, nasce a Parigi da genitori ebrei ma di origine russa, il 26 luglio 1928 . Per questo abbiamo deciso di fare gli auguri al Maestro, con questo articolo nel giorno del suo 94mo compleanno… Erwitt trascorse gran parte della sua infanzia a Milano ma a causa delle leggi fasciste, si trasferì con la sua famiglia negli Stati Uniti d’America, a Hollywood. Si iscrisse ad un corso di fotografia ma, prima si appassionò alla disciplina lavorando in una camera oscura di uno studio fotografico.
La mostra al museo Diocesano, a cura di Biba Giacchetti, sarà visitabile sino al 16 ottobre. Orari: tutti i giorni, lunedì escluso, dalle 10 alle 18.