L'artista quindi non si limita a rappresentare la volgare apparenza delle cose ma preferisce scoprirne l'aspetto più arcano e la segreta ragione, non si accontenta del visibile ma vuole giungere ai significati profondi del mondo e della natura.
Questa poetica è molto simile a quella della corrente simbolista, in particolare ci sono delle forti somiglianze con il pittore Odilon Redon: il colore ha la freschezza di quello impressionista ma rivela aperture pre – surreali per le atmosfere che rimandano al sogno. Un'affinità si rileva sicuramente anche con l'opera del pittore Marc Chagall: i soggetti si fondono nelle tinte leggere e sfumate, ci rimanda ad un immaginario fantastico capace di solleticare le nostre emozioni più profonde.
Questo assoluto primeggiare del colore, accentua l'accennarsi crescente di ombre che, concentrando il nostro sguardo sul dipinto, diventano volti, oggetti, gesti, sensazioni ed, infine, emozioni; una luce diffusa rende le tinte più brillanti ed evidenzia anche la plasticità delle pennellate che si sovrappongono freneticamente alla ricerca di nuove sfumature, per intensificare il gesto pittorico e la sensazione derivate.
Il colore è inteso dall'artista come materia informe: questa è la componente informale dell'opera di Rosaldo Mariani, un continuo sovrapporre e accostare toni su toni e tinte su tinte, arrivando a creare l'armonia formale, pittorica, cromatica e materica sul supporto.
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Rosaldo Mariani: Emozioni a Colori