![Un momento della conferenza](/wp-content/uploads/2017/07/9ee246d2a5919498d630fe68b5f2e3d5.jpg)
Dotte citazioni, il gusto per la disquisizione fino all'ultima parola, fino all'ultimo sofisticato aneddoto ebraico e alle persuasive ballate di mottetti. Così Arturo Schwarz ha parlato del "suo" 'Amedeo Modigliani. Immaginario alchemico e cultura ebraica', una lectio infarcita di acute citazioni e di una sterminata messe di dati storici; dal percorso e dalla permanenza parigina del pittore livornese a contatto con Brancusi, Chagall, Soutine e gli altri, fino allo scritto di Jeanne Modigliani: "Modigliani senza leggenda" che pare aver voluto liberare il padre da quell'alone di "artista maledetto. A tutti i costi".
La passione prima di tutto – Arturo Schwarz spazia in lungo e in largo, ricostruendo il volto umano di Modigliani, passando da Plotino, che ebbe a scrivere: "L'occhio che vede, per poter vedere, deve essere affine alla cosa veduta" fino ai simboli alchemici – veri o presunti – presenti nelle opere del pittore. Le tematiche che hanno reso celebri e conosciuti gli scritti di Schwarz ci sono tutte: la pietra filosofale, il pensiero olistico, il carattere complementare delle opposizioni, fil rouge dei trattati alchemici. Temi, va detto, difficoltosi, talvolta scivolosi, ma supportati da un'invidiabile passione, da un'indole
![Arturo Schwarz](/wp-content/uploads/2017/07/4f1f99bd4fc5b535b14ddd9e70bae3cc.jpg)
assetata di sapere, da una seria ricerca, lunga svariati decenni. Ma il vero valore aggiunto della conferenza è stato seguire dal vivo le parole, interrotte un paio di volte da un commosso nodo alla gola, di Arturo Schwarz.
La morte, l'amore e l'arte – Gli occhi diventano lucidi quando ricorda il kaddish, preghiera ebraica per i morti, forse venuta alla mente – o sulle labbra – di Modigliani in punto di morte. L'artista viene ricostruito nel suo spessore di individuo, attraversato da dissidi, contraddizioni, ma anche da passione autentica e vocazione totale per l'arte e per la vita. "La donna – prosegue Schwarz – per l'umanesimo ebraico e dunque per Modigliani, è il cuore della vita affettiva. Se a casa tua vuoi sentirti come un re, tratta tua moglie come una regina". Tutto il sostrato culturale di Modigliani è passato al vaglio (interessanti certe sue prefigurazioni Surrealiste), da Paul Alexandre al Conte di Lautréamont, autore degli eversivi e blasfemi Canti di Maldoror. L'uomo Modigliani ci viene restituito fuori dai soliti e abusati cliché, in tutta la sua complessità e problematicità, in tutta l'unicità dell'esistenza nel suo tempo.