(interpretazione di Picasso)
Disegno, pittura, scultura. Questo il "cursus studiorum" di questo artista, milanese di nascita ma trapiantato da tempo ad Arsago Seprio . La sua formazione tecnica gli ha fornito quelle basi tecniche di disegno che gli hanno consentito di affrontare il discorso artistico. Accostatosi inizialmente alla pittura, appena "scoperto il profumo del ferro", si è dedicato con passione alla scultura con questo materiale, che lui considera duttile ed espressivo.
Dodo riesce a piegare il ferro a suo piacimento utilizzandone le varie forme, ispirato dal suo estro e da famosi artisti. Opere di grande sapore grafico, pulite, che tuttavia riescono a superare la bidimensionalità. Alcune sculture riescono a raggiungere tridimensionalità, con un carattere che richiama chiaramente il ready-made duchampiano, come nel caso della sella di bicicletta, che, corredata di manubrio e campanello, diventa un classicheggiante bucranio.
In queste opere "sintetiche" diventa quasi fondamentale l'influsso di un artista come Picasso. Le opere si costruiscono attraverso pure intersezioni di figure semplificate, sagomate e modellate in modo da alludere direttamente all'opera ispiratrice. La sua arte è estremamente estrosa e giovane. Grazie ad uno spirito d'osservazione, riesce a creare con sobrietà utilizzando il ferro come fosse la matita di un disegnatore, ora tracciando contorni netti, ora con una linea più libera e rotondeggiante.
Fabrizio Minotti DODO
per la serie "Incontro con l'autore"
Dal 3 al 11 dicembre 2011
Sala Civica Oriana Fallaci, Somma Lombardo
Inaugurazione: sabato 3 dicembre 2011 alle 18:00
Presenta Silvana Angela Ferrario
Orari: domenica e giovedì, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00
martedì – mercoledì – venerdì – sabato, dalle 17.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì