Da Roma e ritorno – Muove da Roma, ovviamente, il viaggio nel barocco varesino firmato Silvano Colombo. Dai virtuosisimi di Padre Pozzi, dal Bernini, ma anche dall'asciuttezza imperiosa di Caravaggio, fino alle vertigini del Borromini. I prodromi, gli esempi necessari insomma di quel barocco-barocchetto che alloggia nella nostra civiltà delle ville, nelle gesta di pittori non minori e ancor meno banali, nelle chiese che creano un tessuto ravvicinato di testimonianze ancora da scoprire e da salvaguardare: dall'umidità, dalla consuetudine, dalla distrazione.
Itinerario per exempla – Il nuovo volume Occhio al barocco, testi dell'ex direttore dei Musei Civici, illustrati dai dettagli fotografici di Antonio Bandirali, non è un vero e proprio libro. Quanto un invito al viaggio, letteralmente, o meglio ancora una sorta di lezione itinerante, condotta da un Colombo sempre più calato nelle vesti privilegiate del divulgatore, amabile e colloquiale, degli exempla più efficaci di quell'epoca che si può circoscrivere all'incirca tra la seconda metà del Seicento e la prima del secolo successivo. Con una prospettiva che guarda, appunto, a Roma, ma si focalizza poi su quell'ambito lombardo che per estensione muove dal Sacro Monte di Varallo fino alle terre del Canton Ticino.
Il film della meraviglia – "Il Barocco continua ad essere uno stile conosciuto in maniera vaga – sostiene Colombo – frainteso, si persiste a preferire il classico. E invece a Varese ci sono esempi notevoli di arte barocca che è necessario incontrare, viverli da vicino e da dentro. Il barocco è un film, il film della meraviglia". Prima scena: la Cappella X al Sacro Monte di Varese. Dionigi Bussola, autore di una complessa macchina scenica, in terracotta dipinta a freddo, coeva al David di Bernini. "Il nostro maggior scultore barocco – continua l'autore – introduce la drammatizzazione nello schema classico rinascimentale, rompendolo. La sua Maddalena è fluida, ha un ritmo continuo modellata dalla luce che non blocca la figura".
Le chiese sopra – Seconda scena: la chiesa sopra la chiesa. San Martino, San Giorgio a Biumo, come le migliori vertiginose aperture spaziali di Andrea Pozzo nella chiesa romana di Sant'Ignazio, così gli artefici di architetture dipinte, dai fratelli Giovannini al Baroffio, ampliano e modificano l'idea stessa dell'architettura, travestendola, di loggiati, colonnati, fughe prospettiche che librano lo spazio, fuori dalla prospettiva rinascimentale. La terza scena? "Le nostre ville – chiosa Colombo – da Casbeno, a Biumo, a Palazzo Estense". Di voluta in voluta, di ferro battuto in ferro battuto, una serie di elementi stilistici ellittici, circolari, ondulati che fanno un linguaggio comune, ben prima che lo diventasse il Liberty.
La fluidità sgorgante – Il Sacro Monte, la chiesa di San Giorgio, quella di Pietro e Paolo entrambe a Biumo; la chiesa di San Martino davanti al tribunale. Qui, ad esempio, ha lasciato testimonianza, Francesco Maria Bianchi, figlio di Salvatore Bianchi, superbo pittore in grado di gestire complesse machine sceniche nei due affreschi alle pareti, il Martirio di San Lorenzo e quello di San Sebastiano, interpretando la fluidità dello stile, la grazia smaliziata, che sembra negarsi al pathos, la multifocalità della visione, l'utilizzo guizzante della luce "come una fontana sgorgante, altra efficace immagine del Barocco", suggerisce ancora Colombo. Che di conversazione in conversazione scopre particolari inediti: piccole terracotte servite probabilmente da modello per il Sacro Monte o una figura attribuita al Serodine che fu pittore e scultore. "Non è barocco, ma è la dimostrazione di un patrimonio ancora in parte da scoprire e da salvaguardare". La novità è anche il canale di dialogo che viene aperto per l'occasione: un indirizzo email, occhioalbarocco@infopoint.it, con il quale Colombo entrerà in relazione con chiunque volesse approfondire le questioni legate al Barocco.
I passi di Varesevive – Sono le tappe del viaggio che Varesevive, l'associazione che da qualche tempo sta investendo le proprie energie in promozione culturale per la città, propone ai lettori: a quelli che "inciampano" nelle testimonianze artistiche quasi senza accorgersene. Per l'editore e presidente Giuseppe Redaelli è il secondo progetto che si concretizza quest'anno, dopo la splendida parata di Carte d'artista allestita a Villa Mirabello nella tarda primavera. Altre iniziative sono in programma: a breve la definizione del concorso nazionale di pittura dedicato agli studenti delle accademie; più avanti l'atteso appuntamento con il Sacrificio di Isacco di Caravaggio, di collezione privata, esposto all'interno di un progetto dal titolo "Luce di Lombardia. Da Leonardo a Caravaggio"; un excursus fotografico realizzato da Alberto Lavit, nei luoghi dove la luce lombarda ha impresso la sua impronta nell'arte. "Un operazione – sottolinea Redaelli – che ha una funzione didattico-turistico a vantaggio di tutto il territorio".
Il programma delle iniziative legate ad Occhio al Barocco
Sabato 20 ottobre 2007
Sacro Monte e borgo Santa Maria del Monte
Ore 14.00
Ritrovo alla decima cappella del sacro monte e risalita alla Tredicesima e al Santuario per una visita alle testimonianze barocche guidata dal prof. S. Colombo
Ore 16.00
Sala conferenze del centro di Spiritualità delle Romite Ambrosiane:
Presentazione del libro "Occhio al Barocco" di Silvano Colombo
Sabato 10 novembre 2007
Biumo superiore, chiesa di san Giorgio
Ore 15.00
visita guidata dal prof. S.Colombo
Sabato 24 novembre 2007
Biumo inferiore, Chiesa di S.S. Pietro e paolo
Ore 15.00
visita guidata dal prof. S.Colombo
11 dicembre 2007
Varese, Basilica di san Vittore
Ore 21.00
visita guidata dal prof. S.Colombo
Concerto di Natale con musiche barocche
(Segue programma dettagliato)