In tanti l'hanno scritto e la voce ha incominciato a farsi sentire per le strade della città: "E' cominciata la nuova primavera della Fondazione Bandera per l'Arte a Busto Arsizio". Per parlarne a chiare lettere abbiamo invitato il Direttore Matteo Tosi, responsabile scientifico della nota istituzione culturale cittadina e lui stesso tra le "new entry" incaricate dal presidente della Fondazione, Nicola Paolantonio. Tante novità, importanti collaborazioni e partnership per la Fondazione nata ufficialmente nel 1999 grazie all'imprenditore bustese Luigi Bandera, con lo scopo, come evidenzia lo statuto, di attuare iniziative di rilevante interesse artistico e culturale.
In due non facciamo 80 – "Io e Paolantonio – commenta Tosi – non raggiungiamo insieme ottant'anni. E questo già è molto". Dunque, nuova verve e soprattutto volontà di aprirsi, oltre che alle altre realtà culturali ed educative della città (si veda, ad esempio, il Liceo Candiani), anche agli organi di comunicazione e alla stampa specializzata: la Fondazione Bandera punta ad un nuovo riposizionamento territoriale. "Sono diversi i progetti che abbiamo in cantiere e che già stiamo realizzando – ci spiega Matteo Tosi – A cominciare dall'attuale mostra dedicata ad Elena Mezzadra, protagonista dell'astrattismo lombardo, insieme con Vedova, Afro, Turcato. Una rassegna degna di nota con opere
degli Studi di La6 Tv
straordinarie che vanno dalla pittura all'incisione. Ma la Fondazione Bandera guarda avanti e pensa già alla prossima iniziativa che vedrà come protagonisti il duo J&PEG, alias Antonio Managò (di Busto Arsizio, classe 1978) e Simone Zecubi (di Gallarate, classe 1979)".
Il lavoro nel campo della fotografia proseguirà con la collaborazione sottoscritta con L'Afi, l'Archivio Fotografico di Argentiero e Armiraglio. "Con loro organizzeremo, insieme anche a Comunità Giovanile e Comune di Busto Arsizio, un Festival Fotografico dal 6 al 28 novembre, rendendo omaggio, tra gli altri, a Lanfranco Colombo, tra i primi professionisti ad aver parlato di fotografia non come souvenir ma come opera d'arte".
"Vorremmo diventare un polo culturale nel vero senso del termine, organizzando reading, concerti e non solo esposizioni d'arte". Ora occorrerà stare a vedere come la città risponderà a questo riscatto, che vuole valorizzare il background di autentica competenza e specializzazione del nuovo direttivo guidato da Paolantonio e da Tosi. La Fondazione, infatti, per statuto, è impegnata anche ad effettuare studi e ricerche, attività di raccolta della documentazione, di catalogazione e pubblicazione dei beni artistici e culturali soprattutto nell'ambito locale.
Dunque è già cominciata una nouvelle saison per la Fondazione Bandera che guarda anche oltre i confini strettamente provinciali, puntando a Brera. Ma diamo tempo al tempo.