Non assediato – Non si sente 'assediato' il sindaco Attilio Fontana dalle critiche e dal dibattito sorto ultimamente sulla gestione delle politiche culturali. "Mi sento, anzi, estraneo a questo genere di polemiche".
E' la sua replica all'ulteriore capitolo della vicenda, la lettera pubblica del gallerista Emilio Ghiggini, indirizzata al primo cittadino e diffusa dai mezzi di comunicazione.
La svolta richiesta – Nella lettera, Ghiggini specificava meglio il punto di vista: la richiesta di una svolta, in particolare "in merito alla gestione del Museo d'arte contemporanea del Castello di Masnago, dove si nota la mancanza di idee e programmi". Una gestione "improvvisata", in sostanza, priva di un regista, quale potrebbe essere un vero e proprio assessore alla cultura, stabile. Questo il sunto. Di questo il gallerista chiede conto al sindaco.
Effervescenza culturale – "Sono belle parole, le linee guida, i progetti, che però lasciano il tempo che trovano. E mi sembra che mai come ora ci sia effervescenza di progetti culturali a Varese. Se poi vogliamo essere precisi ed entrare nello specifico dei musei, è anche legittimo che qualcuno possa non apprezzare come in questo momento vengano gestiti. Ci sono tante parrocchie…".
I fondi – Fontana non nasconde le difficoltà, trascorse, e il compito presente: "Stiamo cercando di fare un lavoro difficile. Intanto perché sono convinto che nonostante tutto le attuali sedi espositive non siano all'altezza di tante aspettative, siano poco adatte. E poi perchè a Varese è molto più semplice trovare sponsor che diano soldi, tanti soldi, per la Notte Bianca che per fare la mostra del Morazzone".
Morazzone e i russi – Lancia l'amo, il sindaco; da tempo era noto che sottotraccia si lavorasse ad una riedizione della mostra dedicata proprio al Morazzone. Il Sindaco si spinge oltre: "Stiamo verificando la possibilità di ospitare una grande mostra di artisti russi post-impressionisti, a Villa Mirabello. Insomma ci sono progetti, stiamo cercando soluzioni di buona qualità".
Artisti locali – Quanto alle scelte più recenti, quelle messe più in discussione, Fontana non ha dubbi: "Si potrebbe fare di più, ma scusate, non è forse politica culturale anche dare spazio agli artisti locali?".
La fotografia – Il tutto è demandato al futuro più o meno prossimo; importanti partnership, relazioni istituzionali di vertice permettendo che potrebbero creare le situazioni ottimale per un cambio di velocità e di visione. Nel frattempo una conferma alle voci circolate nei giorni scorsi: "Villa Mylius è auspicabile che abbia una vocazione fotografica. Di importanti archivi fotografici, di scuole di fotografie e di mostre".