Milano – Dal corpo degli attori di Living Theatre a quello dei nudi femminili, dalla fotografia di denuncia di Morire di class, alla Milano mondana di Mondo Cocktail: sono questi i soggetti e i percorsi che si potranno ammirare nella mostra Forma e Movimento dedicata a Carla Cerati (Bergamo, 1926 – 2016) in apertura da mercoledì, 25 gennaio all’8 aprile, da Leica Store.
Un progetto espositivo che indaga all’interno della ricerca della Cerati, che ha immortalato, a partire dagli anni Cinquanta, i cambiamenti politici, economici e sociali, per dedicarsi poi, dagli anni Ottanta, a una fotografia più intima, volta all’astrazione e alla composizione.
Trenta fotografie selezionate da progetti diversi, realizzati nel corso della vita, per raccontare il percorso artistico della fotografa e metterne in luce un volto inedito.
Carla Cerati, dopo un esordio come semplice appassionata, ha affrontato con grande impegno la propria attività di fotografa scendendo in campo attivamente al fianco di molti intellettuali, allineandosi alla cosiddetta concerned photography che considera la fotografia uno strumento di denuncia sociale e di trasformazione della realtà.
L’autrice ha vissuto e illustrato Milano, documentando come fotoreporter, per le più importanti riviste italiane e straniere, le rivolte operaie e studentesche, le stragi, i processi politici come quello al commissario Calabresi o i funerali di Gian Giacomo Feltrinelli.
Il suo lavoro nel corso degli anni Settanta e Ottanta va anche oltre la documentazione per abbracciare una visione più ampia del profondo mutamento in atto nella società, un’indagine di tipo sociale e culturale.
Il suo sguardo si posa con la stessa intensità sia sulle condizioni dei manicomi in Italia,
documentate in Morire di classe, progetto realizzato con Gianni Berengo Gardin, sia sui frequentatori di inaugurazioni e feste, raccontando la mondanità di Milano nella serie Mondo Cocktail. L’interesse della fotografa per le dinamiche sociali e umane si rivolge anche a situazioni meno marginali o conflittuali: immortala paesaggi, natura, architettura e si concentra, in modo particolare, sulla figura umana, i corpi, i movimenti, esplorandone le forme in due progetti che hanno come soggetto i nudi femminili e le attività della compagnia teatrale sperimentale Living Theatre.
Con questa mostra si conferma la volontà di Leica Camera Italia di essere un luogo di accoglienza, ricerca e proposta per la fotografia d’autore, in un’alternanza di temi, periodi, stili, tecniche e visioni, nei diversi passaggi del tempo, dall’analogico al digitale.
L’esposizione , allestita nella sede di via Mengoni sarà visitabile nei seguenti orari: 10-14 e 15 – 19, dal martedì al sabato.
Cenni biografici
Carla Cerati (Bergamo, 1926 – 2016) inizia come fotografa di scena per il teatro e segue gli spettacoli del Living Theatre. Dal 1952 si trasferisce a Milano e fotografa una città in pieno cambiamento politico, economico e sociale. Lavora per i principali periodici illustrati del tempo (fra cui “L’illustrazione italiana”, “Vie nuove”, “L’Espresso”), per i quali riprende i
movimenti di protesta operaia e studentesca, le manifestazioni femministe, le stragi e i processi degli anni di piombo. Fotografa impegnata, frequenta e ritrae i principali esponenti del mondo culturale che ruotano attorno alla Libreria Einaudi (Umberto Eco, Gillo Dorfles, Elio Vittorini, Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini, tra gli altri) e gli intellettuali di sinistra che, sfidando la dittatura, vivono e lavorano nella Spagna franchista.
Dagli anni Ottanta, di fronte a un panorama editoriale in rapido mutamento, decide di abbandonare il fotoreportage per dedicarsi a una fotografia più intima, volta all’astrazione e alla composizione. Parallelamente al suo lavoro fotografico, è stata una prolifica scrittrice di romanzi