Gli artisti – Sono otto giovani con trascorsi di studi d'arte, la passione li ha spinti quassù ad Arcumeggia. Vengono dalla provincia di Varese, dal Canton Ticino, dall'hinterland milanese, ma anche dal padovano e dalla provincia di Udine. Chi ha concluso da poco il Liceo Artistico, chi frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia, chi quella di Brera, chi si dedica a teatro e scenografia. Le motivazioni e le aspettative sono diverse, li accomuna l'interesse e la curiosità di imparare una nuova arte.
Il corso – Hanno avuto due settimane di tempo per realizzare un vero e proprio affresco prendendo familiarità con i colori e progettando un disegno per l'opera finale che si adattasse alle esigenze della nuova tecnica artistica. Il lavoro svolto è tanto, sia per chi ha già avuto esperienza in questo campo, sia per chi è alle prime armi.
Un volto noto ad Arcumeggia – Docente del corso é Umberto Faini, milanese, classe 1933; un ritorno per lui, che già aveva partecipato da allievo al primo corso organizzato nel 1961, e di seguito ritornato a lasciare testimonianza della sua opera con l'affresco "Allegoria della pittura murale" nel 1994. Non è la sua prima esperienza di insegnamento; in precedenza ha insegnato presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e l'Accademia Carrara di Bergamo. Esperienze che, tutt'oggi, ad Arcumeggia lo rendono agli occhi degli allievi – grazie all'ottimo rapporto instaurato – un punto di riferimento per quanto riguarda la sfera accademica e la tecnica dell'operare artistico.
Una mancanza avvertita – Per i ragazzi è stato un dispiacere l'abbandono del corso da parte dell'assistente del docente, Marco Cavalieri, dopo una sola giornata di lavoro. Un litigio, una discussione, pare, con il docente responsabile, senza possibilità di mediazione. Il tempo di una toccata e fuga. "Peccato", hanno detto in coro gli allievi. "Sarebbe stato sicuramente un'ulteriore fonte di idee e consigli. La sua fantasia avrebbe mediato l'indole e l'impostazione accademica di Faini".
Aspetti negativi e positivi – Siamo giunti praticamente al termine dei lavori e la valutazione sommaria data dai giovani partecipanti è positiva. C'è chi afferma che lo stesso corso didattico proposto a Roma non ha eguagliato l'organizzazione e la qualità tecnica riscontrate ad Arcumeggia. Ma anche il ripristino della tradizione del corso nel borgo ha dato qualche problema: nella gestione degli spazi, nell'incertezza iniziale degli ambienti di lavoro. "Non era chiaro" – racconta un allievo – quali spazi fossero adibiti alle lezioni teoriche e allo svolgimento delle attività pratiche". Difficoltà risolte con il passare dei giorni. I giovani non si sono scoraggiati. Anzi, "ogni situazione e occasione è stata colta come una opportunità per imparare, sperimentare e affinare le nostra creatività", confida un altro ragazzo.
Cosa portiamo a casa – È un punto di partenza. Per alcuni di questi giovani l'esperienza vissuta è servita per approdare ad una nuova arte, per arricchire il proprio bagaglio di capacità e abilità artistiche. Non tutti si sentono padroni della tecnica dell'affresco, ma questo corso è un buon inizio per sviluppi futuri.
Le opere in mostra – L'appuntamento è ad Arcumeggia presso la Bottega del Pittore, sabato 28 luglio alle ore 18.00. Nell'occasione verrà mostrato il risultato di due settimane di immersione nel mondo "fuori tempo" dell'affresco. Una mostra collettiva radunerà le opere preparate dagli allievi fino al 19 agosto. A quella data verrà scelta, a giudizio insindacabile dei docenti, quella ritenuta migliore e verrà collocata nella via degli allievi o in un altro spazio pubblico di Arcumeggia.Si arricchisce così di una nuova e giovane presenza il piccolo paese, teatro da cinquant'anni di fermenti artistici e culturali.