Mostra al Liceo A.Mostra al Liceo A.

L'uomo moderno – Sono esposte allo Spazio Rossi venti  sculture e una cinquantina di opere grafiche. Il tema, il concetto, il sentimento, lo stato d'animo, è comune. Franco Fossa, nato a Milano nel 1924, ha vissuto pienamente l'atmosfera bellica. I ricordi di una vita, le sensazioni di impotenza e frustrazione verso qualcosa di più grande, la propria volontà inutile, sono elementi che Fossa ha tramutato in opere d'arte. "La cruda realtà della guerra ha portato gli intellettuali a sodare vari aspetti dell'esistenza dell'uomo", queste le parole dell'artista in una testimonianza di qualche anno fa.

La realtà del realismo – Le sculture di Fossa sono senza tempo. E' vero che rispecchiano un preciso momento storico, ma rappresentano pur sempre l'uomo. Le sue prime creazioni sono generate dagli insegnamenti artistici, prima di Marino Marini e poi a Brera di Francesco Messina e Giacomo Manzù. Risale al 1949 la sua prima mostra personale a Rho. Il clima milanese era quello di una città in trasformazione. Il ricordo di quel tempo nelle parole dello storico gallerista Alberto Montrasio: "L'atmosfera che si respirava a Milano alla metà degli anni '50 era quella di una grande nebbia che si infiltrava con forza nelle ossa. (…) E così per le arti, dalla prosa alla poesia, alla musica, al cinema del nuovo realismo, alla pittura e alla scultura: ricordo che si percepiva come una forza, buona e innovativa che venuta da lontano, coinvolgeva ogni forma". Dalla periferia alla folla cittadina. Dallo sfacelo della guerra alla ricostruzione. Dall'arte ancorata all'ottocento all'avvento di Picasso. Milano vede negli anni '50 le grandi mostre che impressionano inevitabilmente la nuova generazione di artisti. Nel '51 Caravaggio, nel '52 Van Gogh e nel '53 Guernica con tutta la sua la cruda mostruosità della guerra. Tra i filosofi Jean Paul-Sartre fu colui che sintetizzava questa situazione: l'uomo lontano da quello che poteva definirsi ‘anima', ‘spirito', ‘coscienza' e ‘pensiero'. L'individuo è una parte finita che non potrà mai ad aspirare a qualcosa in più. "In questo ambito storico-filosofico ha avuto inizio la mia formazione artistica in cui l'uomo nella sua essenza viene considerato un pianeta da esplorare", diceva tempo fa Franco Fossa.

Ragazza con collo di pellicciaRagazza con collo di pelliccia

Il mondo e l'uomo nelle opere di Fossa – Tutta la creazione artistica di Franco Fossa ruota attorno a questa situazione. Ma le sensazioni descritte, gli stati d'animo di quel determinato periodo storico non sono poi così distanti dalla realtà attuale. Fossa racconta il genere umano e nelle sue opere ci siamo anche noi. Nelle sue ‘Periferie', opere degli anni '90, scaturisce la solitudine dell'uomo. Una realtà questa non delle periferie degli anni '50, ma di quelle di oggi. Fossa ha realizzato negli anni la serie in bronzo dei ‘Passaggi'. Uomini piccolissimi di fronte a spoglie e imponenti mura. Mura di palazzi, di case, di strade di grandi città. In ‘Passaggio', del 1992 esposto in mostra, un uomo, piegato dalla stanchezza, si dirige verso quello che sembra uno spiraglio di luce. Ma il terreno in piano ad un certo punto si alza e porta verso quella parete che non lascia vedere al di là. Solo l'uomo e il nulla. Anche in ‘Passaggio' del 1980, la sensazione è simile. In questo caso le pareti sono infinitamente alte rispetto alle persone. Quest'ultime si perdono tra le ombre dei palazzi. Niente contatto umano, niente vitalità nelle forme. Niente essere umano. Solo un numero.


Forme scultoree – La scultura è un mezzo utilizzato da Fossa per esprimere sensazioni. La forma umana è essenziale. Pochi i dettagli molta l'espressività. Le tecniche usate sono quelle tradizionali. I materiali il legno, il bronzo e il gesso. A partire dal 1962 e per tutto un decennio, Franco Fossa si dedica ai ‘ritratti' e alle ‘teste'. In ‘Ragazza con collo di pelliccia' del 1958, c'è un po' delle statue primitive come la grande scultura del ‘900, da Giacometti ai suoi maestri d'arte quali Manzù e Messina. Prendendo in esame un'altra opera scultorea in mostra ‘Testa femminile', realizzata nel 1969, si riscontrano gli stessi caratteri. I tratti del volto sono appena accennati, gli occhi chiusi, per non vedere chissà quale realtà. L'espressione è di dolore e stupore contemporaneamente.

Passaggio, 1992, bronzoPassaggio, 1992, bronzo

La grafia dell'artista – In mostra sono presenti anche alcuni disegni dell'artista, realizzati tra il 1952 e il 1998. Non si riconosce mai in queste opere una figura umana delineata. Tante righe, tratti di colore o puntini. A proposito di tali opere Ettore Ceriani nel testo critico scrive "l'atmosfera è spesso affidata alla percezione che gioca sinteticamente fra luce ed ombra, non c'è un segno, una linea, uno spazio ritagliato sul bianco del foglio, che non abbia un suo preciso significato, una sua funzione d'ordine, non solo estetico ma anche psichico". Capita guardando queste creazioni, di vedere gli ‘Ambienti', i ‘Passaggi', i ‘Contenitori', tramutati in una realtà bidimensionale. Tra le opere grafiche troviamo le ‘Bestie' di Franco Fossa. Questo tema è stato affrontato dall'artista dalla metà degli anni '50 alla fine del decennio successivo. La produzione di quel periodo vanta esempi in gesso, disegni e litografie. Le bestie rappresentano il male, l'esasperazione, la violenza. I colori con cui sono eseguiti questi soggetti sono accostati duramente per dare la sensazione del contrasto. Un duro dibattito, ci si pone di fronte scorrendo le opere di questo artista. Un dibattito tra la realtà e il desiderio, tra la pace e la guerra, tra la solitudine e le esigenze dell'uomo, tra il mondo e l'individuo. Tra la durezza dell'arte e la durezza della vita.

Mostra Franco Fossa – opere 1956 -1999 disegni e sculture
Spazio Luigi Rossi Liceo Artistico"A.Frattini" Varese dal 10 novembre al 2 dicembre 2007
Orari : dal Lunedì al sabato 9.30-13.00 -domenica dalle 14.30 alle 18.30

Museo Flaminio Bertoni – Varese dal 24 novembre al 22 dicembre 2007
Orari. Martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 14,30 alle 18.30