Tutto è liricamente estremo nella scelta esistenziale e artistica di Alessandro Rovelli, che quando non è in giro per il mondo vive e lavora a Monza, nella personale fotografica in corso presso il nuovo spazio espositivo Photo Max Studio di Busto Arsizio.
Il bianco e nero delle oltre 20 foto in mostra, scattate in pieno inverno nelle regioni più a nord di Norvegia e Islanda tratteggiano paesaggi al limite della sopravvivenza dove si coglie la mutabile intensità dei venti, il vagare impetuoso delle nubi, le sinuose tempeste di neve, le onde cristallizzate dal gelo, la variabilità delle luci nel corso dei giorni.
In quei regni del silenzio, si compie l’elegia dell’assenza umana, la cui unica eccezione riguarda colui che appare destinato a rendere, di quanto vissuto, corale testimonianza.
Terre dai confini indefiniti dove la linea dell’orizzonte non anima solo incertezze geografiche ma anche moti di interiori labilità
In quei territori da abitare con lo sguardo, Rovelli, che ha al suo attivo collaborazioni con realtà fotografiche d’oltralpe quali ART – Limited e Ooze Alliance, compie una sapiente scelta scenografica espressa attraverso il continuo succedersi di campi lunghi che portano a rimandi letterari vicini a Jack London sino alla cinematografia documentaristica di Jeff Orlowski.
Alessandro Rovelli – Busto Arsizio, Photo Max Studio, Via Gioacchino Rossini 31. Fino al 17 marzo. Orari: lunedì-sabato 10-12/15-19
Mauro Bianchini