Massimo Lupidi ha sempre amato ritrarre ciò che lo circondava ed è autodidatta. Ha scelto la fotografia come professione nel 1992, quando ha vinto un premio delle Nazioni unite durante l’Earth Summit di Rio de Janeiro. ArteVarese ha seguito la sua carriera e la sua vittoria grazie agli articoli del compianto Riccardo Prina, che di lui scriveva: “Massimo Lupidi, cinquant’anni, vanta una lunga esperienza in termini di reportage naturalistici ed è l’unico fotografo europeo che abbia vinto il concorso internazionale indetto dall’Onu, Focus on Your World”. (https://www.artevarese.com/se-vuoi-lupidi-cercalo-nella-saatchi-gallery/
https://www.artevarese.com/l-islanda-di-massimo-lupidi/ )
Lupidi ha ottenuto il premio grazie al suo progetto audiovisivo “Iceland”, attento alle tematiche legate alla geotermia. Oggi, dopo 26 anni di carriera e in occasione della realizzazione del suo ‘ISLANDA – tra Cielo e Terra’ dice di se stesso: “l’esperienza mi ha portato anche ad affrontare tematiche differenti quali la fotografia creativa, ambientale, aerea. Amo l’arte in tutte le sue forme e ritengo che in ogni immagine sia necessario cercare un minimo di qualità, originalità ed espressione. L’espressione di una impressione”.
“Nonostante l’avvento della tecnologia, – prosegue – la fotografia è sensazione, creatività ed interpretazione e, nel mio caso, amo scattare e lasciare l’immagine come si presenta. Bisogna stimolare le emozioni, i sensi di coloro che osservano la tua fotografia dato che la fotografia, come dice Susan Sontag sono “…nubi di fantasia e pillole d’informazione“ e lasciano la libertà di interpretazione. La mia attività ha avuto numerosi riconoscimenti anche attraverso mostre e concorsi internazionali , pubblicazioni su cataloghi, libri e riviste del settore”.
A 26 anni dal suo progetto audiovisivo Lupidi ha realizzato un volume fotografico su una terra magica e lontana. Come è nato l’amore per l’Islanda? “Ho sempre avuto un grande spirito d’avventura e, quando fotografo, amo anche rischiare pur di fare una immagine diversa, che possa essere guardata e non solo vista. Ho sempre avuto un interesse particolare per i paesi estremi e non turistici.
Mi interessano certi segmenti della natura per violarne i segreti più profondi, attimi che mi aiutano ad essere me stesso a superare i tanti momenti che la quotidianità ci assegna. Ho scoperto l’Islanda durante il mio viaggio di nozze, nel 1989, e da quel momento ho instaurato un “legame indissolubile” che mi ha portato dapprima a collaborare con l‘Ente turistico Islandese, con pubblicazioni su cataloghi, volumi, mostre, incontri, eventi; successivamente con il console Islandese di Milano e la rivista di bordo della compagnia di bandiera Icelandair”.
Le immagini del volume catturano una terra in continuo mutamento. “Sono il frutto di quattordici esperienze di viaggio fatte in ogni periodo dell’anno. Inoltre la mia esperienza fotografica si è anche spinta verso Norvegia, Svalbard, Faroe, Francia, Spagna, Romania, Danimarca, Olanda e Nuova Zelanda”.
Una vita in viaggio, in continuo movimento, che si fissa proprio in questi scatti, che – attraverso la fotografia – diventano memoria e conoscenza. “La fotografia rappresenta un modo di osservare il mondo, di valutarne la bellezza, la drammaticità. Una pausa contemplativa e uno strumento culturale attraverso il quale si realizza il nostro rapporto con il mondo.
Quale l’apporto della tecnica? “Il mezzo tecnico può contribuire a realizzare una immagine perfetta. Oggi l’illimitata possibilità offerta dalla tecnologia e dai softwares di postproduzione consente di ottenere un prodotto sicuramente valido e privo di difetti, ma credo che l’essenza sia il concetto, l’interpretazione che fa di preziosa e personale ogni singola foto”.
“Da tempo sognavo di raccogliere le mie immagini in un progetto editoriale, che ha preso il via nel 2016, dopo anni di lavoro è divenuto realtà, grazie a una coedizione francese e canadese e con l’apporto, nella prefazione, della First Lady islandese ( che in realtà è canadese) e delle poesie della scrittrice contemporanea Sigurbjörg Þrastardóttir”.
E’ stato quindi pubblicato a fine 2017 ‘ISLANDA – tra Cielo e Terra’, che ha già venduto 4000 e andrà in ristampa la prossima estate.
Questa sera alle 18 Max Lupidi presenterà il suo volume presso la libreria UBIK di Busto Arsizio.
Chiara Ambrosioni