Nulla fuori luogo – Opere in sintonia con l'ambiente espositivo; è questo di cui aveva bisogno un luogo sacro e antico come la Badia di San Gemolo a Ganna. Ospiti per l'occasione, le creazioni di Francesco Cucci. I lavori dell'artista, per le loro caratteristiche, non subiscono, nè stravolgono il luogo che le ospita. "E' grazie ai materiali arcaici, poveri o naturali, come il legno e le terre provenienti dal Salento, la mia zona d'origine – racconta l'autore – che queste opere si trovano in perfetta sintonia con questo ambiente". Che merita di essere rispettato nei suoi silenzi e nei suoi giochi di luci e ombre. In occasione dell'inaugurazione della mostra che avrà luogo domenica 14 ottobre, alle ore 16.00, Andrea Talmelli, Direttore del Coservatorio di Reggio Emilia, interpreterà alcuni brani.
Cantieri – Le opere di Cucci sono spesso definite "cantieri"; il termine è da intendere come luogo in cui si continua a progettare, a realizzare. "Ogni artista – spiega Cucci – verifica il suo cammino artistico in itinere, segue qualcosa che individua all'orizzonte. La strada dell'arte porta così a modificare, ampliare, apportare delle modifiche all'opera che diventa un continuo divenire".
La spiritualità nel creare – La fase preparatoria dell'opera non passa certo in secondo piano, rispetto alla costruzione finita, nello stile di questo artista. Cucci dedica molta attenzione alla creazione dei colori, alla lavorazione delle terre utili all'opera, che recuperano l'antico prestigio che essi avevano nell'arte del passato. Questa fase di vero e proprio studio, permette all'autore il passaggio dall'evidenza fisica dell'opera, al richiamo dello stadio superiore e imprescindibile dall'arte, qual è la spiritualità. Sentimento questo, insito nella materia, che l'uomo non coglie perchè non cerca con l'umiltà necessaria. I risultati di tale processo artistico, sono delle costruzioni, generate più da un esigenze interiori che da necessità di alludere a presenza reali. Costruzioni in mostra che non faticano quindi ad incuriosire lo spettatore che, dalla fusione tra lo spazio in cui sono esposte le opere e quest'ultime, trae spunti per una riflessione sospesa tra consapevolezza ed utopia.
Un fare tutto francescano – I riferimenti dell'artista a San Francesco sono numerosi. Ciò che unisce l'arte di Cucci alla figura storico-religiosa è la povertà, riscontrabile nell'artista nei materiali e colori utilizzati. "Guardo al lato laico di San Francesco – sottolinea l'artista – all'uomo rivoluzionario che è riuscito a guadagnarsi il rispetto attraverso la semplicità. "I sandali di San Francesco" è l'opera che Cucci dedica al Santo. E' composta da due strati di masonite rivestita di terra del Salento e sale, dal cui interno si sprigiona una forte luce al neon. "Quest'opera sta a indicare il cammino di luce, di luminosità, di semplicità".
Grande evento – La personale di Francesco Cucci è stata organizzata con il patrocinio e la collaborazione dell'Assessorato Marketing Territoriale e Rapporti Istituzionali della Provincia di Varese e del Comune di Valganna e col supporto dell'Associazione "Amici della Badia di San Gemolo". La mostra cade in occasione del trentennale dell'Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese. Una ricorrenza che vede Cucci, così come gli altri artisti associati, impegnati a presentare il proprio lavoro, in vista di un prossimo volume riepilogante le vicende del gruppo dall'anno della fondazione fino ad oggi.
Da Francesco a Francesco
Inaugurazione domenica 14 ottobre, ore 16.00
14-28 ottobre
Valganna c/o Badia di San Gemolo in Ganna
Tutti i giorni dalle ore 15.00 alle 19.00
testo critico di Ettore Ceriani
Percorsi musicali di Andrea Talmelli