Aria di crisi nel direttivo dell'Associazione Liberi Artisti indipendenti di Varese. Tensioni che serpeggiavano da qualche tempo e che sono esplose nelle ultime settimane a colpi di lettere e riunioni non proprio pacifiche tra il presidente Marcello Morandini e alcuni associati.
Alla radice dei dissapori alcune scelte messe in atto dalla presidenza secondo – questa in sintesi una delle “accuse” formulate – iter non conformi alle prassi statutarie dell'Associazione, in merito alla mostra Vareseincomune, allestita nello scorso autunno nelle sale di Villa Mirabello e la collaborazione fortemente voluta da Morandini con una rivista immobiliare divenuta negli ultimi mesi “organo ufficiale” del gruppo stesso.
Decisione, soprattutto quest'ultima, che spiega l'ex segretario dimissionato, Luigi Sandroni “avrebbe dovuto prendere l'assemblea dei soci, non solo il consiglio ristretto. La mia decisione di abbandonare il consiglio è motivata anche dal non voler avallare con la mia presenza decisioni che non condivido”.
Ufficialmente Sandroni si è dimesso dalla carica di segretario del direttivo per motivi personali, “per mancanza di tempo”; ma alcuni rilievi critici non mancano nella sua analisi delle attività degli ultimi mesi. Sandroni era, tra l'altro, nel ristretto gruppo, insieme a Antonio Maria Pecchini, Mariuccia Secol, Franco Bianchi, Massimo Conconi, Domenico D'Oora, Antonio Pizzolante e Antonio Quattrini, deputato alla realizzazione de “L'articolo”, house organ dell'Associazione, fin dai tempi della gestione Zanella.
Da due anni il giornale, ricco di spunti e riflessioni sull'arte contemporanea, con una distribuzione che toccava, oltre ai soci, i musei, le biblioteche, le scuole artistiche, gli assessorati alla cultura di tutta la provincia di Varese, non ha più visto la luce. “Non serve a nulla, ci è stato detto – continua Sandroni – interessa solo a noi”, è in parole povere la linea emersa dalla maggioranza del direttivo.
Da qui il delinearsi di una fronda sfociata appunto nelle dimissioni dello stesso Sandroni ma anche in duro scambio di accuse veicolato tra circolari e repliche epsitolari alla fine dell'anno scorso e che hanno portato dopo quelle di Sandroni anche alle dimissioni dal Direttivo di Massimo Conconi, pittore e docente al Liceo Artistico Frattini di Varese.
Alle accuse di Morandini di non aver fatto abbastanza per l'associazione, per rilanciarne l'attività e ridefinirne gli obiettivi, di aver ricevuto solo assenze o mugugni, Conconi ha replicato in termini piuttosto inequivocabili sulle presunte lacune organizzative del presidente, su certa approssimazione logistica, e, di nuovo, per aver contribuito con la sua moral suasion ad affossare il progetto de L'articolo e aver invece promosso erroneamente – secondo Conconi, nel merito e nel metodo – la “svendita” del logo dell'Associazione alla rivista immobiliare.
Morandini, dal canto suo, già minacciate a sua volta le dimissioni, ha successivamente chiarito di rimanere in sella fino alla scadenza del suo mandato, per poi non accettare più ulteriori incarichi direzionali in seno ai Liberi Artisti.
Sandroni sembra aver serenamente metabolizzato la vicenda archiviandola pur con le asprezze che ha vissuto come un normale fatto di democrazia in cui i progetti si valutano in base alla maggioranza e alla minoranza del consenso. Dimissionario dal direttivo, ma non certo dall'associazione.
Per Conconi e probabilmente per qualcun altro, prevale la rivendicazione puntuale delle attività svolte ben prima della nomina del designer alla Presidenza – nomina le cui modalità sono un altro capitolo di disputa nella querelle odierna; una rivendicazione molto sentita e circostanziata da sfiorare apertamente il dubbio di un rimpianto palese della vecchia gestione del fondatore della Galleria d'arte moderna di Gallarate, Silvio Zanella.
Dissidi a parte, l'attività dei Liberi Artisti, chiusa l'esperienza della mostra “Incomune” prosegue nelle linee dettate da Morandini: quelle di apertura verso il territorio nella massima ricerca di visibilità e di appeal per i collezionisti del territorio. La prossima tappa sarà la riproposizione, con opere nuove, dei 25×25, piccole composizioni, quattro per artisti, che saranno esposte a Castiglione Olona, appetibili, si spera, proprio anche dal piccolo collezionismo privato.
Sarà il momento della conta. E si saprà chi segue il presidente su questa strada.