Mille e non più mille – Un migliaio di persone alla Gam di Gallarate; trecentoventi al Museo delle Industrie del Saronnese; trecento al Castello di San Vito, duecentrotrenta al Museo Bertoni per la piece dedicata al viaggio in musica e poesia di Flaminio a Parigi; duecentoventicinque a Villa Panza per le installazioni by night d'arte statunitense.
Il calo – Sono le cifre 'ufficiali' recapitate lunedì mattina sulla scrivania del direttore generale di Villa Recalcati. Quelle che serviranno a stilare le comparazioni con l'anno precedente, l'edizione del 2006, l'unica che abbia dati cui fare riferimento, più o meno certi, i famosi questionari compilati dai partecipanti alle iniziative, ma anche ai dati più approssimativi del 2005. Cifre e numeri, tutti, da prendere con beneficio di inventario. Da arrotondare probabilmente per difetto. Ma è su questi che sin qui si sono basate le comunicazioni ufficiali e da qui anche noi muoviamo. C'è un numero che può già essere preso come riferimento: l'afflusso complessivo, in calo. Sono stati, in provincia di Varese, 3468, quest'anno a partecipare all'evento. Lo scorso anno furono 3863. Nel 2005, si calcolavano in 3900, fonti della Regione Lombardia e della Provincia. L'ultima edizione di Una Notte al Museo in provincia di Varese ha avuto quindi un decremento di poco meno di 400 persone. Paradossalmente con un numero di musei aperti superiore rispetto al passato: 27 quest'anno a fronte di 23 nel 2006 e 22 nel 2005.
Gam sul trono – L'insieme dei dati a prima vista conferma quanto già emerso in passato: Gallarate si conferma primadonna. E per la terza volta l'affluenza quantificata in via Milano si aggira sul migliaio di presenze. Prima per capacità sincretica di unire anime diverse e proposte che incrociano gusti generazionali diversi, captando frequenze distanti tra loro. Gli appassionati del museo tradizionale, gli amanti dell'happening della serata veramente 'diversa'. Mille persone convenute in un'unica sede, sono numeri da gran soirée, da grande Gam, in linea, appunto, con le cifre emerse già lo scorso anno, quando a Plaid 2, il richiamo era dovuto alla performance live di AGF (Antye Greie Fuchs) e alla presentazione della Videoteca di Luciano Giaccari e ancora l'anno precedente.
Il capoluogo arranca – Le cifre naturalmente si possono leggere in altro modo, non in termini assoluti. Se stiamo al dato relativo, il capoluogo, che ha spalmato la sua notte su numerosi richiami, puntando alla diversificazione ha messo insieme un numero quasi uguale di visitatori; quasi, perché, sembra quasi incredibile, più basso. Per le visite guidate a Villa Recalcati si sono presentati in 150; 230 allo Spazio Bertoni, 225 a Villa Panza, 199 per la serata danzante al Castello di Masnago, 50 al Museo Baroffio, per la presentazione degli Atti del Convegno dedicato all'architetto Giuseppe Bernascone, 20 a Villa Mirabello. Per un totale di 874 persone. Sarebbe poi interessante sapere quante le visite uniche; quanti cioè hanno visitato un solo sito e quanti invece hanno percorso l'intero o parte del tour notturno. Ma sarebbero calcoli complessi.
Se ieri eravamo in tre… – Altro dato significativo nella comparazione: lo scorso anno Varese aderì alla manifestazione con tre realtà museali: Masnago, Villa Mirabello, il Baroffio e Villa Recalcati. Insieme raccolsero 1010 questionari. Nel 2006 però Villa Mirabello inaugurava la mostra "Varese in comune" che da sola portò sul colle cinquecento persone. Quest'anno, nessuna iniziativa particolare ed ecco il quasi deserto. Anche Villa Recalcati sconta il fatto di aver riproposto per il terzo anno il percorso tra i suoi affreschi: gradito da almeno 400 persone nel 2005, già l'anno scorso i numeri sono drasticamente scesi, confermati oggi.
Gli exploit periferici – Scelta dovuta, questa della differenziazione dei percorsi. Eppure rimane il fatto che ben sei edifici storici, musei contemporanei, archeologici, un carnet di proposte articolate e ricche anche di fantasia non riescano a mettere insieme un pubblico numeroso come un unico centro come quello gallaratese. Facendo le debite proporzioni, gli esiti del Museo delle Industrie di Saronno e il Castello di San Vito a Somma Lombardo, con le rispettive e più che rispettabili cifre di 320 e 300 presenze certificate, appaiono davvero come degli enormi successi.
Gli altri – Quanto a Busto, che si presentava all'appuntamento in tono un po' minore, solo l'incontro con Silvia Venuti ha riscosso interesse, circa 60 persone: bassi, molto bassi i numeri per gli altri due musei. Tra gli altri, bene il Salvini e Sesto Calende che hanno attirato un centinaio di persone, così come il Museo di Cerro (entrambi questi ultimi però crollano rispetto ai 500 visitatori dell'anno scorso). Lo stesso risultato ha ottenuto il Museo Pellini Bozzolo di Marchirolo, anch'esso un risultato che va forse al di là delle aspettative. Una ottantina i visitatori per Villa Cagnola che riapriva per l'occasione le sue collezioni. Ugual numero per il Museo Agusta di Samarate. Poco più di sessanta ad ascoltare Silvio Raffo al Museo Butti di Viggiù. Dai cinquanta in giù, i numeri per gli altri musei aderenti: a Porto Ceresio, Angera, Palazzo Branda e il Map a Castiglione Olona.