La Galleria "Arianna Sartori – Arte & object design" di Mantova, nella sede di via Cappello 17, dal 31 agosto al 13 settembre, presenta la mostra dell'artista savonese Gian Genta. Labbra, becchi e libri chiusi. Sculture in ceramica.
Gian Genta 67 anni è nato Savona dove risiede.
"Il mio amore per l'arte – spiega Gian Genta in una recente intervista – nasce istintivo, indipendente e perseverante; non riesco a retrodatarlo, essendomi dedicato, fin dagli anni '60, prima alla pittura, poi all'intarsio del legno, in seguito alla stesura di versi ed aforismi e quindi alla ceramica.
Autodidatta, impegnato come chi ingenuamente è alla ricerca della verità, ho sempre rifiutato ogni principio accademico sia per soddisfare la ragione dei miei errori, sia per non sentirmi strozzato dalla gratitudine verso un qualche maestro".
Personalità complessa ed inquieta quella di Gian Genta. Paolo Castellucci, nel 1974, a proposito dei suoi quadri parla, su ECO D'ARTE, di un giovane artista che, percorrendo sul veicolo delle immagini le tappe di quel complicato essere chiamato uomo, bersaglia la società e la storia, isolandole in una sorta di dimensione artificiale dove il giuoco e l'ironia assumono l'aspetto accusatore per un illusorio processo al quotidiano.
Assiduo frequentatore dei circoli e della mitica scuola artistica Albissolese fin dagli ani 60-70, dopo l'esordio alla quadriennale di Roma, Gian Genta vive a stretto contatto con i più grandi nomi dell'arte italiana con cui ha un rapporto di amicizia, ma al tempo stesso, di riservatezza e di rispetto, affascinato dalle differenti qualità di Sassu, Fabbri e Fontana ed altri con cui ha avuto modo di ragionare e di riflettere.
Ed è proprio in Aligi Sassu che Gian Genta si riconosce maggiormente per quel suo primitivismo incentrato sulla figura e per quella sua passionalità gestuale ed arcaica. Ma non solo.
Sassu è un poeta impegnato politicamente e socialmente, un artista con una marcia in più, che riesce nei versi lucidi ed impietosi a trasmettere tutto l'inappagato, quando i colori devono tacere e le proiezioni dell'anima si possono esprimere solo con le parole.
Come artista Gian Genta ha trovato solo in anni recenti un crescente interesse da parte di critica e pubblico: esaurita l'animosità politica che per lunghi anni lo ha dominato, con il nuovo millennio trasforma il proprio vissuto personale in forme di partecipazione artistica immediate, alternando la terra all'inchiostro e facendo scivolare segno e colori nell'argilla come nella poesia.
Selezionato ben due volte al Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011 sia a Milano che a Torino oggi la sua attività lo vede impegnato quasi esclusivamente nella ceramica.
Sue opere figurano in Musei e Collezioni pubbliche quali: Borgo Telematico Colletta di Castelbianco Savona, Comune di Albisola Marina, Comune di Albisola Superiore, Scuola della ceramica di Albisola, Museo Agenore Fabbri Albisola, EcoMuseo della terracotta del Biellese, Museum of Americas Miami, Comune di Sassello, Convento dei Frati Cappuccini di Savona, Comune di Savona.
Mostra di Gian Genta
Labbra, becchi e libri chiusi. Sculture in ceramica
Dal 31 agosto al 13 settembre 2012
Orari: dal lunedì al sabato, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30
domenica 9 settembre, dalle 15.30 alle 19.00