Milano – Spazio Kriptos ospita, sino al 25 febbraio, la mostra di pittura “Volti e risvolti nel terzo millenndio di Gian Piero Gasparini, a cura di Vera Agosti.

Sono presenti opere che provengono da serie distinte e che partono dall’osservazione del reale ma arrivano ad una meditazione che lo trascende.

Le opere hanno un formato quadrato e sono realizzate con una tecnica molto personale. L’artista utilizza una tela robusta ed assorbente, che viene immersa in bagni di colore caldo e, successivamente, sottratta del pigmento attraverso un decolorante. A questo punto, la tela viene prima frammentata e poi ricomposta. L’intero processo metamorfico della tela segue un potente rituale e l’artista diventa un moderno alchimista in grado di trasformare la materia e, di conseguenza, sé stesso e il mondo.

Nella prima serie, l’artista ritrae il viso di giovani africani, ieratici, bellissimi, statuari, avvolti da un fondo completamente d’oro. In questo modo, le opere assumono un senso di sacralità e i volti diventano volti eterni, sfolgoranti in una forza vitale che non lascia indifferente lo spettatore.

Gasparini ha viaggiato in Africa Centrale ed è rimasto affascinato dalla grandiosità, dalla potenza, dai colori di quella parte di mondo che è la culla dell’essere umano e della natura all’ennesima potenza.

Molto stimolanti anche altre opere con fondo oro quali “Testa di cavallo” e “Ala” che, pur nella loro carnalità, alludono ad un altrove, quello che il filosofo Platone definisce come il mondo delle idee, astrazione e matrice di ogni cosa.

Per finire, la serie “Effimera” che ritrae insetti enormi visti dall’alto, tanto splendidi quanto fragili. Insetti che rischiano l’estinzione, insetti in pericolo, insetti che ci pongono domande capitali. “Quanto tempo ancora?”, “Quanti giorni dura una vita?”, “Quanti incontri sono veramente importanti?”, “Qual è l’ordine nascosto del mondo?”, “Quante vite sul pianeta Terra?”, “Quanti centimetri hai a disposizione?”. I quadri della serie “Effimera” hanno uno sfondo più scuro e completamente ricoperto da numeri i quali vorrebbero essere una possibile risposta, sia qualitativa che quantitativa, a queste domande così urgenti, numeri come moderni oracoli da interpretare, numeri che ci guardano come in uno specchio.

E tutti noi siamo come la grandiosa farfalla monarca, siamo come la delicata libellula chiamata “dragonfly” cioè drago volante. Quanti giorni ci rimangono? Forse la risposta ce la suggerisce anche la materia della tela di queste opere, una materia frammentata, una materia sbrindellata, una materia grezza che che tenta di resistere al baratro della fine.

Bellezza e fragilità, l’oro e l’effimero: così è la natura e così è l’uomo che è una piccola parte della natura stessa.Perennemente in bilico tra l’eterna bellezza dell’istante e l’atroce consapevolezza che tutto questo finirà.

La mostra, nella sede espositiva di via Panfilo Castaldi 26,  è visitabile sino al 25 febbraio, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20.

 

Andrea Corbella